Confapi Matera ha inviato una nota per commentare la disponibilità del governo di allentare i vincoli del Patto di Stabilità: “Non abbiamo certezze sui tempi, si rischia un ulteriore rinvio”. Di seguito la nota integral.e
Prendiamo atto della disponibilità del governo di allentare i vincoli del Patto di Stabilità e di pagare 40 miliardi in due anni. La direzione è giusta, ma non siamo pienamente soddisfatti in mancanza di garanzie sui tempi di pagamento.
Confapi Matera si mostra cauta sull’apertura governativa che ipotizza un percorso parlamentare per pagare 40 dei 71 miliardi di debiti che la pubblica amministrazione ha verso le imprese. Per ora, infatti non esistono certezze né garanzie su come e quando avverranno i pagamenti e, soprattutto, sulle reali disponibilità di cassa di molti enti pubblici.
Per un problema che si trascina da così lungo tempo – evidenzia Confapi Matera – il fattore rapidità è fondamentale, avendo il blocco dei pagamenti ridotto allo stremo tantissime imprese, che nel frattempo si sono dovute indebitare nei confronti dell’Erario, delle banche, dei dipendenti, dei fornitori.
Occorre adesso dare in Parlamento una corsia preferenziale al provvedimento che il governo dovrà varare, anche se non è ancora ben chiaro se si vuole attendere il nuovo esecutivo oppure se quello attualmente in carica potrà farlo rapidamente.
E in proposito Confapi Matera chiede che sia il governo Monti ad approvare il decreto, perché di tempo ce n’è veramente poco.
Nella foto il direttore di Confapi Matera e il presidente di Confapi Matera, Pasquale Latorre e Vito Gravela (foto www.sassilive.it)
40 miliardi per i pagamenti della PA alle imprese, la Provincia di Matera invita alla concretezza immediata.
Matera, 22 marzo 2013 – Liquidità alle imprese che vantano crediti dalle pubbliche amministrazioni. “Un obiettivo urgente rispetto al quale il governo ha messo sul piatto 40 miliardi, 20 da sbloccare nella seconda metà del 2013 e ulteriori 20 nel 2014, che rimetterebbero in moto l’economia. Soluzione importante, a patto che si passi immediatamente ai fatti.”
Il presidente Franco Stella e l’assessore alle Infrastrutture Angelo Garbellano leggono positivamente un segnale che però, lo ammettono senza indugi, “non può rimanere ancora tale e deve tradursi in atti immediati. L’iter, dopo questo via libera del governo, prevede un passaggio in Parlamento e subito i decreti attuativi. Ma oltre a un problema di tempi si tratta di chiarire quali siano le leve che saranno azionate. Per esempio, sull’allentamento del Patto di stabilità interno, argomento sul quale questa Provincia è tornata numerose volte, devono dire se lo sblocco riguarderà solo gli avanzi di amministrazione o anche le altre forme di liquidità a bilancio per pagare stati di avanzamento lavoro, ma bloccate per l’esigenza di rispettare i saldi. Importante anche la deroga al tetto di spesa delle Regioni che potrebbe così sbloccare pagamenti in favore di Comuni e Province, ma il come e il quando devono essere prioritari. Perché lo stallo è in agguato e questo ha ancora i contorni di un annuncio piuttosto che quello di una manovra per evitare il tracollo.”
“Le preoccupazioni, è evidente, riguardano problemi eclatanti che sono già scoppiati. Le imprese rimaste, sul nostro territorio ogni giorno apprendiamo di fallimenti e chiusure – ha concluso Stella -, sono sempre meno e certamente non contano più i buoni proponimenti. Lo stesso vice presidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ha riconosciuto come i provvedimenti adottati finora non abbiano prodotto risultati significativi e soprattutto come il Governo avrebbe potuto fare di più, o almeno questo era quanto si sarebbe aspettata anche la stessa Unione Europea. Il senso di responsabilità non può essere trattato come uno slogan da usare a piacimento, il Paese ha bisogno di impegni credibili e autorevoli subito.”
Governo apre sul Patto di stabilità, nota di Rete Imprese Italia
“Aumentare il debito potenziale di 20 miliardi per ciascun anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa”. E’ il piano del governo illustrato oggi dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, per pagare i debiti della Pa verso le imprese. “La soluzione deve essere semplice e di effetto immediato – replica Rete Imprese Italia -. Proponiamo la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli Enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. Le imprese stanno pagando un prezzo altissimo”.
“Aumentare il debito potenziale di 20 miliardi per ciascun anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa”. E’ il piano del governo illustrato oggi dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, per pagare i debiti della Pa verso le imprese. “La soluzione deve essere semplice e di effetto immediato – replica Rete Imprese Italia -. Proponiamo la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli Enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. Le imprese stanno pagando un prezzo altissimo”.
La nostra proposta è di “aumentare il nostro debito potenziale di 20 miliardi per ciascun anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa per pagare” le spese. Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, presentando in conferenza stampa il piano per pagare i debiti della Pa verso le imprese.
La decisione della Commissione europea di consentire un allentamento dei vincoli sul deficit “apre un nuovo scenario: invece che andare per vie indirette poter andare per via diretta, poter utilizzare gli spazi del bilancio pubblico che oggi ci sono riconosciuti”, ha spiegato Grilli. Il numero uno del Tesoro ha spiegato che il processo di certificazione dei debiti della P.A. messo in piedi da questo Governo è un circuito “ora funzionante dal punto di vista operativo, ma che purtroppo non ha ancora dato risultati significativi. Le stime di questi crediti parlano di decine di miliardi, le nostre evidenze ci dicono che le richieste di certificazione sono per decine di milioni. Questo meccanismo indiretto, che cercava far arrivare liquidità alle imprese, non ha portato ad una soluzione soddisfacente, forse aggravata dalla situazione delle banche”.
Le misure per l’accelerazione riguarderanno, in particolare quattro campi:1) la deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari; 2) i debiti degli Enti territoriali (Regioni ed Enti locali) attraverso: un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili; l’esclusione del Patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province; l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli Enti territoriali (Regioni ed Enti Locali), con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile.
3) Si ipotizza di affrontare anche i debiti del comparto sanitario, attraverso la concessione di anticipazioni di cassa, per il pagamento dei debiti relativi a operazioni già conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile. 4) Infine ci saranno misure che riguarderanno i rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria.
“Apprezziamo l’iniziativa coraggiosa e concreta dell’Anci. Ma non basta. Serve una soluzione complessiva e di impatto immediato per risolvere un problema che ha messo in ginocchio le imprese italiane”. E’ il commento di Rete Imprese Italia, all’iniziativa per sbloccare i debiti della Pa. “Sfruttiamo l’apertura proposta dalla Commissione Europea per ‘scontare’ dal calcolo del deficit pubblico il pagamento dei debiti arretrati della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e facciamo subito un provvedimento che consenta agli Enti pubblici di saldare i debiti. Ma senza procedure complicate e inefficaci come la certificazione dei crediti che, alla fine, si è rivelato un modo per ‘pagare senza pagare’. E così, per gli imprenditori, al danno si è aggiunta la beffa”.
“La soluzione deve essere semplice e di effetto immediato, come quella che propone Rete: la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli Enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese verso lo Stato. In questa vicenda, le imprese stanno pagando un prezzo altissimo. Ora non c’é più tempo da perdere. L’unico modo per onorare i debiti e pagarli!” “In questi anni – continua Rete – abbiamo sentito annunci, promesse, e intanto le imprese devono chiudere perché lo Stato non paga i suoi debiti verso le imprese. Ora il tempo è proprio scaduto. Basta con le parole. Basta con i rimpalli di responsabilità. Agli imprenditori servono i fatti”.
Governo apre sul Patto di stabilità, nota di Latronico (PDL)
“E’ senza dubbio positivo l’annuncio del Governo italiano di voler presentare un piano per smaltire i debiti commerciali pregressi della pubblica amministrazione”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Pdl). “Si tratta di un provvedimento fondamentale per dare ossigeno al sistema economico italiano, una priorità assoluta che va nella giusta direzione, anche se si tratta di un primo passo, a cui debbono necessariamente fare seguito altri interventi”.