Cna Basilicata Tintolavanderie non si ferma al tempo del Covid ma anzi rafforza il suo ruolo di guida per le imprese del settore, afferma con orgoglio Leo Montemurro Presidente Cna.
Dopo il prestigioso e partecipatissimo evento svoltosi nell’anno 2019 a Matera con titolari di impresa provenienti da tutta Italia ci siamo interrogati con il Portavoce Regionale e Nazionale CNA Tintolavanderie Francesco Lopedota su cosa l’Associazione poteva mettere in campo in questo momento di grande difficoltà economica e sociale ma anche con l’impossibilità di muoversi fisicamente tra le varie Regioni; è nata così l’idea di tenere il 25 febbraio 2021 il webinar dal titolo “Un anno di Covid-19, analisi e prospettive” fortemente voluto dal Portavoce regionale e nazionale di CNA Tintolavanderie e rispetto al quale l’Associazione regionale ha garantito l’abituale supporto tecnico-organizzativo.
Webinar apertosi con i saluti del Presidente Cna Leonardo Montemurro, è continuato poi con l’intervento del Portavoce Nazionale Lopedota e degli illustri relatori.
Francesco Lopedota nella sua introduzione ai lavori ha delineato agli oltre 120 titolaridi tintolavanderie collegati da ogni dove d’Italia, i vari cambiamenti del settore tintolavanderia degli ultimi 30 anni.“In questi anni abbiamo avuto diverse trasformazioni, tendenze e modi di acquisizione di fette di mercato nel settore che possiamo così suddividere in tre fasi.La prima fase si è avuta con l’avvento delle lavanderie “monoprezzo”; che hanno apportato nuovi sistemi di automatismi e un nuovo modo di gestire la lavanderia in sé, non più la lavanderia come riempitivo e forma di sostegno al reddito familiare, ma con una mentalità più imprenditoriale e un prezzo di presenza sul mercato molto più competitivo facendo sì che in tal modo tanta nuova clientela entrasse nelle attività del settore. Questo primo cambiamento è stata una svolta innovativa sia culturale che imprenditoriale, e nello stesso tempo il principio della chiusura di tante piccolissime realtà. La seconda fase è stata l’avvento delle lavanderie Self Service a gettoni, altra importante e innovativa tendenza. Su queste bisogna fare una importante precisazione, ovvero che è stato ed è ancora un grosso problema poichéspesso esercitano una professione senza averne i requisiti come la norma prevede e nonostantel’assiduo lavoro di una maggiore precisazione di cosa è consentito fare e di cosa, invece, non lo è effettuato da CNA dopo quasi 10 anni non si riesce ancora a venirne a capo. Un danno notevole sia in termini culturali che economici con una concorrenza sleale senza limiti. Ed ora veniamo ad un anno fa, quando da un giorno all’altro ci siamo trovati a fare i conti con il SARS COV2 “COVID 19”. Il mondo si è fermato ed è crollato addosso a tutte le attività che hanno dovuto chiudere. Senza vita sociale il mercato della lavanderia tradizionale si è fermato e nonostante il cambiamento intrapreso da alcuni con nuovi servizi come la pulizia di scarpe e borse ed altri servizi aggiuntivi, quest’ultimonon è stato sufficiente a portare reddito alle lavanderie tradizionali che nell’anno 2020 contano perdite importanti che variano dal 40 al 70% a secondo della clientela e del territorio. Oltre al danno del mancato lavoro, bisogna aggiungere la beffa degli aiuti irrisori e insoddisfacenti e la considerazione di un’attività ritenuta essenziale e lasciata aperta ma senza clientela.
Quale futuro per la lavanderia tradizionale? Il futuro cui andiamo incontro non sarà semplice, ma nemmeno impossibile. Le sfide per il repentino sviluppo e cambiamento sono tante e impegnative, il nostro settore è composto da tante micro realtà che se non faranno rete e si aggregheranno, per tanti sarà impossibile sostenere individualmente il peso dell’innovazione. Nell’immediato ci si troverà ad affrontare tante sfide tali da far pensare adun nuovo “Risorgimento”, la pandemia segnerà fortemente il percorso della lavanderia tradizionale e allo stesso tempo darà tante nuove possibilità, la necessità sempre maggiore di ampliare servizi e investimenti su nuove tecnologie senza trascurare la parte ormai fondamentale di gestione e marketing sia sui social che attraverso un sito web, a tale proposito un’azienda del settore intervenuta nel webinar ha messo a disposizione le proprie competenze creando un sito internet “In Lavanderia” con relativa App a disposizione di tutte le lavanderie artigiane senza che debbano sostenere alcun costo, totalmente gratuito.”
CNA sempre presente e attenta al settore tintolavanderie, interpretandone al meglio le gradi difficoltà che in questo momento sta vivendo, ha voluto coinvolgere varie competenze, il Laboratorio Lanartex rappresentata dal Dott. Alessandro Iozzelli e tre aziende, la Firbimatic macchine a secco con il Direttore Commerciale Mirco Mongillo, l’Elettrolux macchine ad acqua con Paolo Cattai Responsabile area Manager Elettrolux Professional, e la Ditta Montega Azienda prodotti chimici relatore Dottoressa Francesca Iannone.
Gli interventi tecnici sono stati 4 ed hanno sviscerato diverse prospettive al problema.
In particolare il primo intervento a cura di Alessandro Iozzelli (direttore qualità del laboratorio di analisi e ricerche tessili Lanartex srl – www.lanartex.it) ha trattato la tematica della sanificazione dei tessili, partendo da studi effettuati e redatti dall’ Istituto Superiore di Sanità (Gruppo lavoro ISS Biocidi Covid-19-vers.15.05.2020). E’ stato approfondito il concetto della differenza tra biocidi e prodotti autorizzati come presidi medico Chirurgici, sono stati presentati studi sulla stabilità del Virus Sars-Cov-2 al variare delle temperature e su diverse superfici, compreso campioni di matrice tessile. Sono stati illustrati i vari prodotti e procedure autorizzate al fine della sanificazione di superfici e campioni tessili. Sono state spiegate le differenze tra sanificazione, decontaminazione, detersione, azione disinfettante e sterilizzazione. In riferimento all’abbigliamento e tutti i materiali tessili in genere sono stati approcciati i vari metodi allo stato dell’arte per la corretta sanificazione, prendendo in considerazione gli effetti negativi sui tessuti e capi: prodotti a base di alcool, ipoclorito, trattamenti fisici quali il vapore secco, le radiazioni UV, raggi gamma, ozono. In generale è stata confermata l’assoluta efficacia di sanificazione dei capi lavati a secco o in acqua presso le tintolavanderie tradizionali tramite l’utilizzo dei giusti prodotti.
Inoltre è stata illustrata la verifica di laboratorio (adesso alla portata di tutti gli operatori ed estremamente economica) tramite tamponi di superficie per rilevare la presenza di Sars-Cov-2, ed altri test per dimostrare l’efficacia antibatterica, anche dopo ripetuti lavaggi, di certi trattamenti ormai presenti su alcuni tessuti da abbigliamento, accessori o arredamento.
Possiamo concludere che il futuro della lavanderia artigiana è legato al concetto di fare impresa senza prescindere da, Organizzazione, Innovazione, Ecologia, Versatilità e multi service, Accoglienza. Il tutto incentrato su un obiettivo ben preciso, soddisfazione e benessere della persona, chi meglio esprimerà e metterà in atto questi concetti maggiore sarà il successo che avrà.