Nicola Benedetto, (Centro Democratico): “Rimettere al centro del dibattito il potere d’acqusito delle pensioni”.
“I dati allarmanti del sindacato pensionati della Cgil sul crollo in 15 anni del 33% del potere d’acquisto delle pensioni rimettono al centro del dibattito elettorale i temi che riguardano il sistema delle pensioni, i sevizi socio sanitari, la non autosufficienza, ed in generale il sistema di Welfare”. Lo sostiene Nicola Benedetto, capolista del CD (Centro Democratico) al Senato che aggiunge: i pesanti tagli operati dal Governo Berlusconi hanno impoverito ancora di più i pensionati e avviato nei fatti una privatizzazione dei servizi con i tagli lineari verso gli Enti Locali. La controriforma delle pensioni del Governo Monti, i tagli al reddito delle pensioni, vanno cambiati e corretti profondamente. L’Italia ha quanto mai bisogno di un nuovo Welfare, familiare e generazionale, che – dice Benedetto – sappia realmente promuovere la dignità della persona e le sue potenzialità nel corso delle diverse fasi della vita. Un welfare che non si esaurisca nell’assistenzialismo di vecchio stampo, ma che sappia davvero rassicurare i cittadini, dare certezza all’avvenire dei giovani, maggiori opportunità alle donne, più tutele agli anziani, per ripristinare quella coesione sociale e territoriale indispensabile a rimettere in moto le energie dormienti del paese.
In questa prospettiva, la Riforma del Welfare che vogliamo deve partire da una puntuale definizione dei diritti sociali spettanti ai cittadini, che devono essere modulati in base alla loro effettiva situazione economica, al fine di creare un sistema integrato di prestazioni, da erogare ai diversi livelli di governo, capace di accompagnare le persone lungo tutto l’arco della vita: dai servizi all’infanzia, alle misure di contrasto alla povertà e alla disoccupazione di sostegno alla famiglia, dalle prestazioni sociosanitarie e di tutela della non autosufficienza ai trattamenti assistenziali e previdenziali.
In un quadro di risorse scarse, – evidenzia il capolista di CD al Senato – va attuata una revisione selettiva della spesa in materia sociale, come ha spiegato ieri Bruno Tabacci a Potenza e a Matera, volta a:
• definire a livello statuale i livelli essenziali di tutte le prestazioni sociali che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale;
• razionalizzare le funzioni e le competenze in materia sanitaria, sociale e assistenziale tra i diversi livelli di governo territoriale, differenziando i compiti assegnati ai diversi enti anche in base alla loro dimensione, al fine incrementarne l’efficienza, accorpando ove necessario le strutture territoriali di produzione dei servizi sanitari e di protezione sociale;
• riordinare il sistema dei sussidi assistenziali e previdenziali, delle prestazioni garantite dal servizio sanitario nazionale e delle misure di sostegno al reddito, parametrando i servizi erogati, in base ad un nuovo Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare da applicare in modo omogeneo a livello nazionale e locale.
L’obiettivo di tali indirizzi è di modulare l’intensità e l’estensione dei diversi interventi in base all’effettiva situazione economica e capacità contributiva dei cittadini, assicurando prioritariamente la protezione sociale ai soggetti più deboli e bisognosi. Non si tratta di rinunciare a una concezione di welfare universalistico – che dovrà continuare a fornire servizi sociali per tutti i cittadini – quanto piuttosto – conclude Benedetto – di introdurre una scala di priorità, richiedendo, laddove necessario alla compatibilità economica del sistema, un contributo ai ceti più abbienti per l’accesso a talune prestazioni, da definire in base ad un nuovo ISEE.
Nicola Benedetto, Consigliere regionale e candidato Centro Democratico
“Siamo ormai giunti alla vigilia delle votazioni per il rinnovo del Parlamento Nazionale – ha detto Leonardo Gorgoglione, Presidente dell’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti di Basilicata – ed è amaro constatare che le forze politiche candidate a governare il nostro Paese per i prossimi anni stanno riservando una scarsa attenzione ai problemi delle fasce più deboli dei cittadini italiani, gli anziani, le famiglie, i giovani, le persone più povere e svantaggiate.”
Sono queste considerazioni che hanno spinto ancora una volta l’Associazione a ribadire con forza la necessità che il futuro Governo Nazionale chiamato a reggere le sorti del Paese si faccia carico seriamente del problema degli anziani, varando provvedimenti più concreti ed incisivi a sostegno di una politica sociale solidale, di un Welfare equo, necessario ed indispensabile per alleviare i gravi problemi della nostra gente.
Anche ai nostri politici che saranno chiamati a far parte del prossimo Parlamento l’Associazione formula, per ciascun ambito di intervento, le sue proposte:
– salvaguardia del potere di acquisto delle pensioni attraverso la revisione del paniere ISTAT per la rivalutazione dei trattamenti, adottandolo alla peculiarità del pensionato-consumatore;
– aggancio delle pensioni alla dinamica salariale;
– neutralizzazione del drenaggio fiscale consentendo che pensione lorda e netta aumentino di pari passo;
– equità tra categorie attraverso l’eliminazione di tutte le discriminazioni tra lavoro dipendente e lavoro autonomo (assegni familiari, accesso al pensionamento, ecc.);
– recupero dell’evasione/elusione fiscale (massimo impegno per l’emersione di imposte e tasse evase, valutabili secondo le ultime stime intorno ai 160 miliardi di Euro);
– IMU sulla prima casa (occorre distinguere tra i possessori della sola casa di abitazione ed i multiproprietari e legare l’imposta agli altri redditi posseduti, escludendo i pensionati a basso reddito o non autosufficienti o ricoverati in case di riposo);
– Servizio Sanitario Nazionale (si rende necessaria la razionalizzazione della spesa sanitaria basata, se necessario, anche su una revisione del titolo V della Costituzione);
– in materia socio-assistenzale occorre il rifinanziamento dei fondi nazionali di carattere sociale (non autosufficienza, politiche sociali, ecc., una completa applicazione della legge 328/2000, la definizione dei LIVEAS, Livelli Essenziali di Assistenza Sociale, sostegno alle famiglie che assistono in casa i non autosufficienti);
“L’Associazione Pensionati Coldiretti di Basilicata – conclude Gorgoglione – resta fermamente convinta che il superamento di questa crisi sia possibile se la politica avrà la sensibilità e la volontà di adottare programmi che vadano nella direzione delle proposte indicate e ad essa rivolge l’invito a sostenerne la realizzazione presso le sedi competenti”.