Operare a favore dello sviluppo delle Regioni del Sud a rischio spopolamento attraverso i fondi messi a disposizione dal Piano Juncker e alle agevolazioni della manovra finanziaria 2019 del Governo Centrale: è l’obiettivo del Progetto Pilota “Sud, Polo Magnetico” messo a punto dal Gruppo Cestari attraverso “Finance & Planning” che è una società del Gruppo che si occupa di consulenza specializzata nei finanziamenti italiani, europei, internazionali ed in particolare nei programmi di cooperazione esterna, con sede a Bruxelles.
Partendo dall’attuale situazione del Mezzogiorno, afflitto da bassa crescita economica,declino demografico, forte emigrazione, soprattutto daparte dei giovani e clima d’incertezza poco favorevole agli investimenti, si snoda la strategia del Progetto Pilota.
“Se un territorio si spoglia delle sue energie piùgiovani e produttive (la migrazione Sud-Nord riguarderà nei prossimi decenni 14 milioni di persone) esso – spiega l’ing. Alfredo Cestari, presidente del Gruppo omonimo – è destinato a deperire. La nostra proposta è di operare a favore dello sviluppo delle Regioni del Sud a rischiospopolamento riqualificando i borghi e ilpatrimonio edilizio per accogliere nuovi flussituristici, con una serie di progetti di investimentodi grandi dimensioni (oltre 200 mln di euro) utili a crearenuovi posti di lavoro e condizioni di vita migliori peri residenti”.
In sintesi che fare e come fare? Gli esperti di Finance & Planning indicano un percorso avvalendosi del supporto del Fondo europeo per gli investimenti strategici(FEIS)-Piano Juncker, che mira a stimolare l’economia emobilitare gli investimenti privati in settori a rischio medianteuna garanzia dell’UE di 16 miliardi di euro del bilancio UE,integrata da una dotazione di 5 miliardi di euro del capitaleproprio della Banca europea per gli investimenti (BEI), che miraa sbloccare ulteriori investimenti fino a 500mld EUR per il 2020; delle agevolazioni previste dalla Finanziaria 2019 quali la flattaxal 7% per i pensionati che prendono residenza nei borghi delMezzogiorno; della presenza di una Zona Economica Speciale (ZES) presso learee di aree selezionate per il progetto in modo da favorire lapresenza di imprese e gli investimenti. Il Progetto punta ad una rinascita dei borghi chepermetta di:contenere i flussi in uscita; valorizzare i territori;incentivare i flussi in incoming;incrementare i flussi turistici;attirare over 60 dal nord Europa;attrarre l’imprenditoria giovanile;creare opportunità di visibilità verso i“nuovi ricchi” dall’Africa, dall’Asia edall’America Latina; diminuzione delladisoccupazione grazie all’indottocreato dal progetto (disoccupazioneprevisionale post-investimento: 6%). Cinque le aree di investimento: agricoltura, PMI, energia,infrastrutture, turismo.
“In 5 anni – evidenzia l’ing. Cestari – si può prevedere un arrivo di nuovi turisti tra i 100.000 e 1 milionedipresenze che, con un soggiorno di 3-7 giornie una spesa media di 300€ apersona, porteranno un volume d’affari potenziale tra i 30 milioni di euro fino(nella seconda ipotesi) a 300 milioni di euro.Queste cifre – precisa – non sono solo legate al settoreturistico, ma in generale a tutto l’indottoeconomico del territorio”.
Nello specifico la Basilicata – sottolineano gli esperti – presenta tutte quelle condizioni, quelle potenzialità non sfruttateappieno che ne fanno un posto ideale per implementare questo progetto disviluppo: Vicinanza alla costa e clima mite tipicamente Mediterraneo; Cibo genuino e accoglienza tipicamente del Sud-Italia; Aviosuperfici Enrico Mattei e Grumento, che con opportuni interventi,permettono di raggiungere il territorio lucano in aereo, senza doverpassare da Bari o Napoli; lo sviluppo dell’area è favorito dalla presenza della ZES Ionica checoinvolge Puglia e Basilicata; Area ricca di storia con siti archeologici, presenza di borghi, musei, etc; Presenza di numerosi eventi culturali e ovviamente le iniziative di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Ma – avverte il presidente del Gruppo Cestari – è essenziale definire la ripartizione dei ruoli. Tenendo conto di precedenti casi di successo perprogetti riguardanti Regioni Europee tramite ilsupporto del Piano Juncker si propone un’efficace modalità di ripartizione di competenza: la Regione partecipa, fornendo finanziamentiazionari accanto a investitori pubblici e privati; F&P fornisce supporto e coordinamento aglienti nella preparazione ed implementazionedel progetto; la Banca Europea per gli Investimenti (BEI),sostenuta dal Piano Juncker, fornisce al fondoun debito); le banche commerciali forniscono debito alivello di progetto. E oltre ai finanziamenti, la regione offre anche assistenza tecnica grazie a unasovvenzione da fondi UE.