Lo smartworking realtà consolidata nelle vite professionali di ogni individuo. Quasi non se ne può più fare a meno e potrebbe essere una soluzione estesa anche successivamente alla pandemia.
In Italia la percentuale di lavoratori in smartworking è alquanto elevata, da Nord a Sud. A Matera, così come altrove, lo smartworking ha assunto una funzione pervasiva e pressoché predominante, a tal punto da sconvolgere la scansione del tempo.
Il futuro sembra essere sempre più in smartworking. Lo sperimentano per bene in Basilicata attraverso la realizzazione di siti web lanciati da varie aziende del territorio. Lo scopo è guadagnare non soltanto tempo, ma anche e soprattutto risorse utili al fabbisogno collettivo.
Il lavoro in smartworking
Per lavorare in smartworking si necessita di un’organizzazione ben precisa e collaudata sia a livello personale che collettivo. Una buona azienda, da questo punto di vista, si distingue per programmazione e schematizzazione orientata ad una certa sintesi di fondo.
La sperimentazione dello smartworking sta producendo ottimi risultati e, soprattutto, pare che stimoli maggiormente alla professionalità e all’attaccamento alla causa.
Sono tanti i lavoratori che dal proprio domicilio appaiono più professionali e meno evasivi rispetto a quando lavoravano in presenza. Il telelavoro accentua indubbiamente questo tipo di aspetto e favorisce, in primis, le aziende.
Un approccio al lavoro agile e snello che implica assenza di vincoli orari e spaziali, oltre un’organizzazione ciclica del lavoro. Così si possono conciliare maggiormente i tempi della propria vita con i tempi cosiddetti professionali, senza necessariamente intaccare l’uno e l’altro.
La produttività cresce in maniera esponenziale. Si amplia la cultura del lavoro in un’ottica maggiormente altruista, nonostante la natura solitaria insita nello smartworking.
La collaborazione in smartworking
La coesione e la condivisione professionale si condensano perfettamente nello smartworking. Sembra che esso favorisca maggiormente l’unione tra colleghi e implichi, dunque, una maggiore tendenza al sostegno tra pari, ma non solo.
La lontananza, evidentemente, enfatizza questo aspetto e lo rende centrale all’interno della vita professionale. Si pensa quasi più agli altri che a se stessi, paradossalmente.
Un’opportunità da non farsi scappare sotto questo profilo. Le risorse umane ne beneficiano enormemente e, di riflesso, ciò si rivela un vantaggio per la produttività delle aziende.
La maggiore flessibilità induce ad un raggiungimento più rapido dell’obiettivo, ma non necessariamente implica una rilassatezza nello svolgimento del proprio lavoro. Tutt’altro. Gli orari di lavoro si dilatano e l’obiettivo può essere raggiunto quando e dove si vuole, ma non per questo si lavora meno, anzi.
Lo smartworking pone l’accento su tale dilatazione che rischia di compromettere quasi del tutto i contatti umani e lo scongiuramento di questa eventualità sta proprio in quel quasi. L’obiettivo delle aziende deve essere proprio quello di evitare l’isolamento sociale e favorire la convivenza organizzativa.
Il tempo in smartworking
Il tempo nel telelavoro sembra non trascorrere mai, a differenza della percezione di tempo che si ha quando si è in ufficio. Per questo motivo il concetto di tempo assume una valenza fondamentale ai fini di favorire un buon investimento lavorativo.
Al di là delle ore che si dedicano al lato professionale, può essere un atteggiamento proficuo, in certi casi ed entro certi limiti, distrarsi dal lavoro. Fa bene ogni tanto, ad esempio, frequentare nuovi siti di scommesse oppure informarsi su vari siti web di informazione e intrattenimento.
L’attività ludica, se perpetrata a piccole dosi, accompagnata all’attività lavorativa si rende necessaria per avere una mente attiva e impiegare il proprio tempo in smartworking in maniera costruttiva. Naturalmente il riferimento essenziale è alle piccole pause lavorative che ci si può concedere nell’arco di una giornata.
Ottimizzare il proprio tempo in smartworking si può. Basta sapersi organizzare in maniera schematica e consona, senza togliere spazio all’attività lavorativa. Le chiacchiere in chat sono certamente tra le attività preferite per concedersi una distrazione. Non solo whatsapp, ma anche Skype va per la maggiore in questo senso.
La condivisione di file tramite google drive o dropbox consente di poter sincronizzare in tempo reale l’oggetto di invio tra colleghi o amici ed è uno dei modi più rapidi per poterlo fare.
Ciò che può aiutare ad avere tutto sotto controllo è il conteggio del tempo che si ha a disposizione. Se lo si fa si mette in atto una strategia che permette di ottimizzarlo a dovere e di suddividere per lista tutte le attività che si intendono intraprendere.
Per i lavoratori più sportivi 30 minuti di attività fisica al giorno a casa durante lo smartworking possono bastare. Il tempo medio, grossomodo, di una pausa lavorativa. Ne beneficeranno sia il fronte fisico che quello mentale.
Se si vive in casa con altre persone magari ci si può concedere persino un gioco da tavola per tenere allenata la mente. Visitare un museo comodamente dalla scrivania o dal divano di casa determina uno sfruttamento del tempo in smartworking in un’ottica ancora più formativa e culturale.
Le risorse in smartworking
Responsabilizzare il dipendente è alla base di una buona modalità professionale in smartworking. Chi collabora per un’azienda deve essere considerato come tale e non come un semplice numero stampato davanti ad un computer. La fiducia si pone come requisito essenziale in questo senso orientata ad uno sviluppo delle capacità organizzative e gestionali del suddetto.
La produttività, in ogni caso, richiede un tempo necessario di avviamento e di ingranaggio. Determinante la collaborazione a distanza con il team. È dal principio di collaborazione che passa un sistema gestionale efficiente tramite autonomia e flessibilità di orari e spazi.
Incentivare le videochiamate tra colleghi rientra proprio in quest’ottica e l’utilizzo della condivisione degli schermi non deve essere visto come un’imposizione, ma come un’opportunità da cogliere. Il risultato comune viene prima del risultato personale.
Il raggiungimento degli obiettivi da parte delle risorse coinvolte aumenta la produttività del gruppo di lavoro. Così si tende a scongiurare l’isolamento sociale, uno dei rischi maggiori derivanti dalla modalità smartworking.
Tutto ciò allarga lo spazio delle proprie idee entro cui muoversi e verso cui propendere. La semplificazione delle comunicazioni in real time è condizione necessaria e sufficiente per far sì che tutte queste componenti elencate si esprimano al meglio.
Interazione e utilizzo consapevole dei mezzi tecnologici e comunicativi a disposizione: i due fronti da non trascurare per una sapiente gestione delle risorse. Il valore umano al centro del processo di digitalizzazione lavorativa secondo una variazione della concezione di rapporto tra datore di lavoro e dipendente.