Dopo aver affrontato e risolto le questioni legislative legate al Piano Casa 1 e Piano Casa 2 nella città di Matera si accendono nuovamente i riflettori sull’housing sociale. L’occasione è stata offerta da un convegno sul tema “Housing sociale, l’abitare è di tutti”, promosso nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi da Cooperative di Produzione e Lavoro, associazione regionale di Lega Coop, Ance Basilicata e Confapi Matera. Dopo il saluto del vice-presidente di Ance Basilicata, Giovanni Maragno e del vice presidente di Confapi Matera Nicola Fontanarosa è toccato a Lorenzo Bellicini, bresciano di nascita e romano d’adozione illustrare per conto del Cresme i benifici che dovrebbe garantire nei Comuni d’Italia l’applicazione di progetti legati all’housing sociale, che nasce con l’obiettivo di garantire una casa all’ex ceto medio, quello che oggi non riesce più ad arrivare alla quarta settimana.
Coniugare offerta abitativa sostenibile, sviluppo economico e riqualificazione urbana. Sono questi i capisaldi di due progetti avviati nei due capoluoghi di regione lucani grazie alle misure nazionali he riguardano il Piano nazionale per l’edilizia abitativa e per il Piano Città.
“Matera e Potenza – ha ricordato Bellicini – hanno in comune un’importante offerta di alloggi di housing sociale da sviluppare in un partenariato pubblico-privato oltre alla realizzazione di opere pubbliche di riqualificazione urbana. Mentre il mercato degli alloggi fa registrare una contrazione del 50% è sempre più alta la richiesta di abitazioni a costi accessibili. L’housing sociale è la risposta a queste esigenze perchè rappresenta non solo l’occasione per ottenere una casa a prezzi e canoni sostenibili ma anche per migliorare la qualità della vita, visto che i progetti di partenariato pubblico-privato prevedono risparmio energetico e una serie di riduzione dei costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili.
I due progetti di housing sociale attivati dai due piani previsti a Matera e Potenza possono contare su una dotazione di 2 miliardi di euro e a questa somma vanno aggiunte le risorse messe a disposizione dello Stato. Uno stimolo a pasare presto e bene alla fase attuativa per offrire una soluzione agli annosi problemi legati al credito, alla mancanza di liquidita e alle difficoltà delle famiglie di poter mettere da parte i soldi per acquistare o affittare una casa”.
Michele Capolupo
Convegno su Housing sociale, nota di Vito De Filippo: “Conquista centralità un’offerta abitativa sostenibile che propone la riqualificazione urbana abbinata allo sviluppo economico”.
“L’housing sociale propone un nuovo paradigma abitativo che rimette in discussione politiche di progettazione architettoniche e sviluppo urbanistico che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Si attiva un modello culturale che mira a superare la logica di offrire esclusivamente risposte alla mancanza di abitazione per determinate fasce sociali e che, in molti casi, trasferisce moduli abitativi intensivi nelle periferie delle città.
Conquista centralità un’offerta abitativa sostenibile che propone la riqualificazione urbana abbinata allo sviluppo economico e che coinvolge, in un disegno di collaborazione sinergico, diversi attori: istituzioni pubbliche, operatori della pubblica amministrazione e della cooperazione, del campo della finanza e del credito, progettisti e costruttori.
L’idea “dell’abitare di tutti” si coniuga, sapientemente, nella nostra realtà territoriale regionale caratterizzata da due città capoluogo già a dimensione sociale, con le strategie e i progetti delle “Smart Cities”, le “città intelligenti”, che abbiamo presentato proprio nella città di Matera circa un anno fa, e con le azioni attivate a sostegno della Città dei Sassi a capitale europea della Cultura per il 2019”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nel corso del suo intervento al convegno “Housing sociale” che si è svolto nella sala Levi del Palazzo Lanfranchi.
Convegno su Housing sociale, nota di Uniat Basilicata
L’Uniat di Basilicata (associazione regionale di rappresentanza degli inquilini, ambiente e territorio) interviene sul dibattito avviato in questi giorni nella città di Matera dopo l’approvazione delle norme sul piano Casa 2 e gli investimenti che la Regione Basilicata potrebbe mettere in campo grazie alle risorse del piano città, nonché l’iniziativa della cassa depositi e prestiti in favore degli investimenti per l’housing sociale. Di seguito la nota integrale.
“Il rilancio dell’edilizia – dichiara l’associazione- è un tema molto complesso e va affrontato tenendo conto di quelle che sono le reali aspettative di coloro che sono alla ricerca di un’abitazione.
In questa fase particolarmente critica per l’economia locale, che paga il prezzo di una crisi internazionale sempre più dura e contagiosa, crediamo che tale strumento di housing sociale non sia la soluzione ideale per rispondere alle esigenze delle giovani coppie in cerca di prima casa o per sostenere le piccole e medie imprese del comparto fortemente condizionate da una recessione senza soluzione di continuità.
Il rilancio dell’edilizia passa soprattutto dalle nuove politiche che devono sostenere le ristrutturazioni dei centri storici, l’edilizia residenziale pubblica e quelle micro iniziative che riguardano lottizzazioni già avviate nella città di Matera, pensiamo a quelle di Quadrifoglio e Giada, che grazie all’approvazione della normativa regionale sul piano casa 2 consente oggi un incremento volumetrico del 20%.
Chi sostiene che l’housing sociale permette di acquistare una casa al cosiddetto ex ceto medio, che può contare su un reddito variabile tra i 15 mila e 40 mila euro all’anno probabilmente ignora i prezzi già applicati dagli imprenditori che hanno costruito abitazioni nella periferia nord di Matera, che non riescono, nonostante interventi innovativi a sostegno delle giovani coppie, a vendere il prodotto.
La tensione abitativa, come dice lo stesso Cresme, è ai minimi storici e dunque che senso ha immettere sul mercato altre case se il numero di compravendite di abitazioni si è dimezzato nel giro degli ultimi sei anni?
Oggi il mercato dell’edilizia si attesta su prezzi in linea con quelli garantiti dall’housing sociale e quindi andare ad aggiungere nuove cubature sul territorio urbano vuol dire non conoscere in modo approfondito la situazione del mercato abitativo materano.
Se intervento pubblico fosse necessario sarebbe utile rivolgerlo nel sistema del credito al fine di facilitare realmente la concessione di mutui (ai minimi storici) a tante centinaia di famiglie che oggi sono obbligante al fitto.
Il rilancio dell’edilizia non è solo legato a nuove abitazioni ma passa evidentemente dalle nuove opere infrastrutturali e in questo senso segnali positivi si sono registrati proprio nell’ultima settimana: pensiamo all’inaugurazione della Cavonica e alla ripresa dei lavori sul tratto della Bradanica che collega la città di Matera con il borgo La Martella.
L’Uniat esprime soddisfazione per il completamento della Cavonica, un’opera attesa da circa trent’anni e apprezza sicuramente lo sforzo profuso da sindacati, associazioni di categoria e Prefetto di Matera per la risoluzione del nodo contrattuale che ha permesso di riprendere i lavori sulla Bradanica.
Dal nostro osservatorio siamo convinti che l’edilizia non debba pensare esclusivamente a progetti di partenariato pubblico privato che non permettono di dare risposte in tempi certi a cittadini ma di sostenere piuttosto un’edilizia che coniuga profitto ed efficienza energetica, rilancio occupazionale e abitazioni a costi contenuti portando a termine già le opere finanziate e non ancora completate”.
Valeriano Delicio, presidente Uniat Basilicata
La fotogallery del convegno “Housing sociale, l’abitare è di tutti” (foto www.sassilive.it)
Affrontato e risolto? Ma quando mai, Sassi Live. Una minoranza in Consiglio Comunale ha ratificato una legge regionale pessima che affida la programmazione urbanistica ai privati e che molto difficilmente darà buone case a basso prezzo a chi non ha disponibilità economiche. Il ricorso ad inglesismi (“Housing sociale”) “fa figo” per i vecchi e “nuovi” politici del PD. Ma non serve a nascondere la realtà delle cose: l’unica “edilizia” realmente necessaria e possibile a Matera è quella popolare. Ma con questo Consiglio e con questa Giunta, non ci saranno mai.
Il consiglio comunale non ha ratificato la legge regionale !!! Al contrario, ha posto ulteriori limiti agli ambiti territoriali i cui non era possibile intervenire. La legge regionale recepisce la legge 106/11 dello Stato. Credo che sia il caso di finirla di vedere il male ovunque. Quello che sarà lo vedremo. Così come vedremo a chi questa amministrazione concederà i peremessi a costruire oltre che ai soliti noti, ai quali i permessi sono già stati dati prima ancora che la legge regionale venisse approvata e promulgata !!!!!!!!!