Centro Ricerche Enea Trisaia: 50 anni di ricerca dal nucleare alla green economy.
Nato cinquant’anni fa come Centro per il ritrattamento degli elementi di combustibile nucleare esauriti, oggi il Centro Ricerche ENEA Trisaia è un polo scientifico multidisciplinare impegnato in attività di ricerca nel campo della green economy, nei settori delle bioenergie, delle biotecnologie, della chimica verde, dei nuovi materiali per l’efficienza energetica, dell’agro-ecologia.
La celebrazione di questo anniversario è avvenuta alla presenza del Ministro della Sviluppo Economico, Flavio Zanonato e del Presidente della Regione Basilicata, Maurizio Marcello Pittella e di altre autorità locali. In questa occasione, presso il Centro della Trisaia si è tenuto il convegno “50 anni di ricerca dal nucleare alla green economy” per fare il punto sulle attività di ricerca condotte nei suoi laboratori, caratterizzate da una forte connessione con il sistema produttivo.
Hanno partecipato esponenti di grandi gruppi industriali italiani con cui il Centro Trisaia ha in corso progetti di ricerca, come il Gruppo Mossi e Ghisolfi, la Novamont, la Versalis e Treibacher Industrie.
Giovanni Lelli, Commissario ENEA, intervenendo in apertura, ha dichiarato: “il Centro di Trisaia, alla luce della sua storia, della sua evoluzione tecnologica e infrastrutturale, ha sviluppato competenze ed esperienze di ricerca che gli permettono di essere un punto di riferimento a livello nazionale e regionale per supportare le strategie industriali, soprattutto dei distretti tecnologici della chimica verde, dell’agrifood, dell’energia, in un’ottica di sostenibilità.”
Negli anni a cavallo tra il 2009 ed il 2013, il Centro ENEA di Trisaia si conferma struttura scientifica di riferimento per le tematiche energetiche, ambientali, delle agrobiotecnologie e dei nuovi materiali. Nell’Unità tecnica di Trisaia sono avviati 20 progetti di ricerca, di cui 8 importanti progetti afferenti al programma nazionale “Industria 2015” finanziati dal MISE, 3 progetti PON finanziati dal MIUR, 9 progetti finanziati dall’UE, in massima parte coordinati da ENEA, oltre a numerosi progetti definiti con accordi di programma con altri Ministeri e con le Regioni. In aggiunta, Trisaia consolida i suoi rapporti con il territorio attraverso i propri servizi di consulenza tecnico-scientifica a numerose industrie.
In aggiunta ai numerosi progetti di ricerca finanziati da imprese, Amministrazioni centrali e dalla Comunità Europea, sono state avviate anche le attività di ricerca di una serie di progetti finanziati nell’ambito del P.O. F.E.S.R. Regione Basilicata che vedranno impegnati, oltre ai tecnici e ricercatori ENEA, un gran numero di giovani ricercatori provenienti prevalentemente dalla Regione Basilicata.
“Oggi si celebrano i 50 anni dell’istituzione del centro Enea di Trisaia di Rotondella. Mi compiaccio con i dirigenti Enea che hanno inteso celebrare questo evento per raccontare la storia di un centro di ricerca che, tra alterne vicende, ha rappresentato una speranza di sviluppo e di futuro per centinaia di persone che vi hanno lavorato”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “Si tratta di riprendere quella speranza e di attualizzarla perché il centro di Trisaia non sia solo un passato, ma rappresenti ancora un progetto da sviluppare nel contesto delle nuove sfide sulla ricerca e sull’innovazione che la Basilicata ed il Mezzogiorno hanno davanti a loro. Ringrazio l’ing. Giovanni Lelli, commissario Enea, ed il Ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che con la loro presenza e con l’iniziativa odierna confermano l’interesse dell’ente e del governo per lo sviluppo del centro lucano per il cui potenziamento e specializzazione continueremo a prodigarci”.
Il Segretario Generale della Cgil Eustachio Nicoletti ha inviato una lettera aperta al Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, al Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, al Prefetto di Matera Luigi Pizzi
ai Parlamentari Lucani per i festeggiamenti del 50° anniversario del centro Enea Trisaia di Rotondella. Di seguito il testo integrale.
La Flc Cgil di Basilicata e le rappresentanze sindacali unitarie salutano favorevolmente i
festeggiamenti del 50° anniversario del Centro Enea Trisaia di Rotondella.
Si tratta di un traguardo importante e non scontato per la Trisaia di Rotondella che, nonostante le
difficoltà, rimane una realtà tra le più importanti della ricerca pubblica di tutto il Meridione.
Il Centro della Trisaia, che nasceva negli anni ’60 come centro per lo studio del riprocessamento del combustibile nucleare esausto, è stato ristrutturato alla fine degli anni ’80 in seguito al referendum del 1987, grazie ai fondi strutturali per la ricerca e ai fondi per le aree “obiettivo 1” dell’Unione Europea, e trasformato in centro di ricerca multidisciplinare.
Con il PIT (Piano Integrato Trisaia) sono stati investiti 110 miliardi di lire e sono state istituite
quattro principali aree di ricerca: le agrobiotecnologie, la tutela ambientale, i materiali innovativi e
l’energia da biomasse e da solare termodinamico.
Il Centro è stato dotato di infrastrutture di ricerca all’avanguardia e laboratori avanzati e sono state assunte in più riprese circa 200 unità di personale, per la maggior parte ricercatori laureati. Il Centro nel 2003 contava circa 200 unità a tempo indeterminato, circa una settantina di unità a tempo determinato (in seguito stabilizzati) più una cinquantina tra assegnisti di ricerca, tesisti e borsisti che mediamente gravitavano nel Centro e un centinaio come personale dell’indotto (pulizie, vigilanza, mensa, manutenzioni, facchinaggio).
Un gioiello capace di concorrere con i migliori centri di ricerca sia nazionali che internazionali con
ottime capacità di fare ricerca e sviluppo, con decine di progetti approvati e conclusi, molti brevetti, spin-off, insomma una risorsa sia nazionale che del territorio.
Invece, a causa della riduzione del personale (non c’è stato il turnover e molti ricercatori sono stati trasferiti in altri centri), dei tagli lineari di bilancio che hanno impoverito i servizi di supporto della ricerca e l’isolamento dovuto sia dalle carenze strutturali sia alla poca interazione con il territorio, hanno portato ad una crisi gravissima del Centro di Rotondella.
La crisi coinvolge, non soltanto il Centro della Trisaia, ma anche tutta l’ENEA. L’assenza di una politica della ricerca, la spending review, la mancanza di una gestione competente dell’ente pesano sull’efficacia dell’ENEA.
Le grandi sfide energetiche e ambientali richiedono un approccio sistemico che affronti le complesse interazioni e sinergie tra la ricerca, l’innovazione e il supporto alle politiche industriali per la gestione della transizione ad un’economia non più basata sui combustibili fossili.
E la complessità della questione richiede un organismo dotato di capacità tecnico – scientifica, di ingegneria e di rapporto con le istituzioni nazionali e locali. Un organismo che abbia delle conoscenze acquisite e capacità di produrne continuamente di nuove.
Per queste ragioni riteniamo che un ruolo essenziale debba essere svolto dall’ENEA, che per storia e tradizioni ha le caratteristiche richiamate.
Purtroppo queste capacità sono state indebolite e frustrate sia dalla crisi economica che da una politica miope che invece di ricercare l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e lo sviluppo sostenibile è ritornata indietro su cose già accantonate.
L’ENEA, che ha già molti progetti anche internazionali, andrebbe rilanciato, con una focalizzazione su temi energetici e ambientali posizionati nell’ambito dello sviluppo sostenibile, con una governance autorevole e una riorganizzazione della struttura e dei centri di ricerca.
Bisogna superare la vecchia logica di “agenzia-sportello” per una funzione di trasferimento tecnologico con una maggiore interazione tra i ricercatori e i vari stakeholder (imprese, pubblica amministrazione, etc.) e una necessità di applicare razionalità, sviluppare know-how, capacità di gestione ed inoltre promuoverne la domanda.
E’ necessaria una migliore interazione tra i ministeri: lo scollegamento tra il MIUR e il MISE e la marginale attività del MATT danno l’impressione che permanga la convinzione che l’ambiente, la ricerca e lo sviluppo industriale siano separati e non interconnessi.
Chiediamo quindi, al Governo, al Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro
della Ricerca e dell’Ambiente, che si adoperino per creare un “Nuovo ENEA” come un ente di
ricerca, autonomo, autorevole, che operi per lo sviluppo del Paese con una mission certa
focalizzata sull’energia, l’ambiente, il risparmio energetico, le rinnovabili e le tecnologie “verdi”.
Un ente che, per la sua capacità di trattare sistemi complessi, sia uno strumento europeo nel
settore della ricerca.
Chiediamo inoltre al Presidente della Regione Basilicata che promuova i rapporti tra il territorio, le realtà produttive, i centri di ricerca lucani, l’Università della Basilicata e il centro della Trisaia secondo quanto stabilito nel titolo V della Costituzione, affinché il mondo della ricerca e dell’imprenditoria riescano meglio ad accedere ai fondi europei, nazionali e regionali.
Pertanto ci permettiamo di evidenziare che nei festeggiamenti si vogliano considerare anche dei provvedimenti coerenti di rilancio effettivo. Come si può parlare di ricerca e di centralità su energia e sviluppo sostenibile e contemporaneamente lasciare l’ente, preposto a compiti di rilievo, in una situazione senza governance e di quadriennale commissariamento, con una comunità scientifica senza un proprio consiglio scientifico, con un minimale finanziamento che nemmeno copre le spese del personale, con un turnover che prevede una assunzione ogni 5 pensionamenti?
La ricerca, specie nelle regioni meridionali, può essere un volano per una ripresa, ma ha bisogno di un minimo di infrastrutture, di laboratori, e soprattutto dell’inserimento di nuovi giovani.
Riteniamo che questo giorno di festeggiamento debba rappresentare l’inizio di una svolta che porti i rappresentanti istituzionali nazionali e territoriali ad adottareprovvedimenti non più rinvia operare ed essere protagonista anche nei prossimi decenni.
Il Segretario Generale della Cgil Eustachio Nicoletti
I segretari generali di Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Manuela Taratufolo, Aurora Bianca e Filippo Viggiano hanno inviato una nota in occasione dei 50 anni del centro Enea Trisaia di Rotondella. Di seguito il testo integrale.
Nella giornata odierna presso il Centro Ricerche Enea di Rotondella si terrà un’importante cerimonia che vedrà i massimi vertici Enea presenti nel nostro territorio per celebrare i 50 anni del Centro in Basilicata.
Di sicuro un evento da valorizzare sia per la mission finora svolta dal Centro sia per il ruolo che esso deve potere continuare a rivestire nella nostra. regione rispetto al settore principe della ricerca
In una giornata importante come questa, non ci si può esimere però dal ricordare soprattutto alla massima dirigenza Enea, Ing. LELLI, che le parti sociali nonché il sindaco del comune di Rotondella e la nostra regione avevano fatto richiesta di potersi incontrare per determinare la costruzione di soluzioni che sanassero in maniera definitiva la questione annosa dei tagli ai servizi esternalizzati in modo da determinare la tranquillità dei lavoratori dei diversi settori (mensa pulizie facchinaggio vigilanza) che oggi si ritrovano, proprio a causa dei tagli subiti, con contratti di lavoro part time aventi orari molto risicati.
All’Ing. LELLI si era chiesto di confrontarsi per determinare una prospettiva di tranquillità per i 68 lavoratori che in questi anni hanno subito un decremento notevole delle ore di lavoro e che vivono il loro presente col “terrore” di ricevere ulteriori tagli alle ore di lavoro.
Questa giornata non può pertanto ridursi ad esaltare soltanto tutto ciò che di positivo si è fatto finora ma deve servire anche a creare le basi per potersi finalmente incontrare e analizzare ciò che nel Centro in questa fase non funziona partendo proprio dalla necessità di fornire ai lavoratori dei servizi esternalizzati risposte certe e definitive.
Si coglie pertanto l’occasione per sollecitare l’Ing. LELLI di dare riscontro alla richiesta di incontro presentata diversi mesi fa e rimasta finora inevasa.
E’arrivato il momento non solo di individuare la data di incontro ma di realizzare un confronto concreto da cui si possano ricavare certezze arginando i timori di ulteriori tagli che i lavoratori oggi temono. Stanno per scadere due appalti (pulizie e facchinaggio) e non si può continuare a fare finta di nulla: i 68 lavoratori meritano attenzione.
I segretari generali di Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, Manuela Taratufolo, Aurora Bianca e Filippo Viggiano