I lucani in delegazione all’assemblea nazionale di LiberiAgricoltori del 27 e 28 novembre per condividere il progetto di un’agricoltura fuori dalla crisi, fare forte il sindacato, sostenere l’autonomia degli agricoltori, aprire una nuova stagione di mobilitazione sociale.
Si legge in un messaggio ai propri iscritti (circa 60.000 aziende agricole sparse sul territorio nazionale) inviato dalla Presidenza Nazionale di LiberiAgricoltori in occasione della convocazione della sua assemblea nazionale: “LiberiAgricoltori fino ad oggi è stata la coscienza critica dell’agricoltura italiana…….. sul territorio fa mille iniziative per sensibilizzare gli agricoltori sui problemi che abbiamo davanti ma intanto i veri padroni dell’agricoltura italiana affossano il settore con ogni mezzo e con la complicità della politica di ogni colore….. per loro dobbiamo diventare un incubo”.
Con queste dure parole, l’assemblea nazionale di LiberiAgricoltori si convoca intorno a due obiettivi chiari: mettere in campo il progetto nuovo per uscire dalla condizione terribile delle nostre aziende produttive rimettendo al centro gli interessi degli agricoltori (il loro protagonismo e la loro responsabilità responsabilità sociale) e aprire una nuova stagione di mobilitazione che veda chi lavora e gestisce la terra alla testa di un vasto movimento per cambiare un destino che vorrebbe l’agricoltura italiana e la sua millenaria storia di produzione del cibo ridotta in una crisi che serve solo alla speculazione commerciale e finanziaria.
“Serve un progetto altro da quello imposto dalle scelte politiche e di mercato che stanno facendo chiudere le aziende, colpendo i lavoratori e gli interessi di tutti i cittadini e serve un sindacato e strumenti nuovi e non compromessi che sostengano l’autonomia degli agricoltori per sottrarli dalla condizione di crisi e subalternità agli interessi speculativi in cui vengono schiacciati dai ricatti della mala politica e di organizzazioni professionali compiacenti. Dalla crisi si esce con più diritti e meno ingerenze della politica e per affermare il progetto nuovo serve una stagione di mobilitazione forte guidata dagli agricoltori e da chi lavora la terra ” aggiunge Gianni Fabbris Presidente Regionale di LiberiAgricoltori Basilicata e componente della Presidenza nazionale, annunciando la partecipazione di una nutrita delegazione lucana di dieci persone fra i delegati all’assemblea che si terrà fra le ore 11 del 27 e le 15 del 28 novembre presso l’Hotel Villa Aurelia a Roma.
Oltre Gianni Fabbris dalla Basilicata saranno presenti, insieme ad alcuni altri agricoltori, Gervasio Ungolo (presidente provinciale di Potenza), Stefano Poli (presidente provinciale di Matera), Domenico Viscanti (Presidente Nazionale del SiCER – Sindacato Cerealicoltori che aderisce a LIberiAgricoltori), Salvatore Pace e Antonia Deleo (per AltragricolturaBio organizzazione dei Biologici componente della Confederazione LiberiAgricoltori), Giuseppe Avigliano (Vulture), Luigi Cipriano (Metapontino).
La delegazione Lucana si aggiunge agli oltre cento delegati che si troveranno a Roma con l’obiettivo di imprimere una forte spinta al processo di costruzione del sindacato nazionale in cui si stanno riorganizzando
L’assemblea, che non prevede “passerelle di politici” è riservata agli agricoltori, chiamati a contribuire al progetto per una agroalimentare fuori dalla crisi che rivoluzioni l’agricoltura italiana e si doti del percorso e degli strumenti necessari a lanciare la vera sfida: quella per garantire che questo Paese abbia ancora aziende agricole produttive che garantiscano lavoro buono, campagne e territori tutelati e un cibo sano cui i cittadini possano accedere liberamente. Il progetto sarà presentato a Roma nel Mese di Febbraio in una manifestazione nazionale cui saranno chiamati a partecipare quanti hanno ancora a cuore la difesa della nostra agricoltura.
Al rientro dall’Assemblea Nazionale di Roma, LiberiAgricoltori Basilicata convocherà una assemblea regionale chiamando i suoi circa 4.500 iscritti lucani alla mobilitazione e all’impegno per rafforzare anche in Basilicata il sindacato e rilanciare le iniziative di mobilitazione sempre più urgenti. Sarà l’occasione per lanciare le proposte per la Regione e chiedere al Governo Regionale una svolta chiara sulle scelte di governo per garantire la nostra agricoltura