E’ questo il periodo dell’anno dove la parola calore assume un significato relativo. E’ tempo di zuppe, minestre calde, di piatti per riscaldarsi dalle temperature polari di questi giorni.
Per sopportare meglio le rigidità invernali il primo suggerimento dello chef Roberto Pontolillo è di mangiare cibi caldi, che non vuol dire bollenti e appena tolti dal fuoco, ma capaci di produrre più energia, quindi più calore ed un innalzamento della temperatura corporea interna. La nostra tradizione gastronomica – aggiunge lo chef – ha una varietà di piatti caldi, specie le zuppe di verza patate e salsiccia, i legumi (lenticchie, fagioli di Sarconi, ceci neri del Materano), il baccalà, la carne suina. Nella dieta anti freddo non può certo mancare una buona dose di vitamina C, ideale per alzare le difese immunitarie e tenere lontani tosse, febbre e raffreddore. Quindi via libera ad agrumi, ananas, kiwi, radicchio, spinaci, broccoli, cavolfiori e peperoni.
Importante anche l’apporto di vitamina A e B che si trovano in molte verdure di stagione come zucche, carote, legumi, cereali, legumi e soia. Da non sottovalutare anche l’importanza dei carboidrati, pasta e pane innanzitutto, capaci di garantire energia all’organismo, e delle proteine, presenti in abbondanza in carne e pesce. Da preferire la carne bianca e le varietà di pesce più ricche di acidi grassi Omega 3, alleati formidabili della salute dell’organismo.
Riassumendo nella dieta anti freddo non posso mancare i legumi (ricchi di ferro), i kiwi (vitamina C), i broccoli, spinaci, cavolfiori, pomodori, peperoni (vitamina C e carotenoidi precursori della vitamina A, i quali stimolano le difese immunitarie), la carne bianca (ricca di proteine), noci e frutta secca in genere (zinco), pesce (omega 3) olio extra vergine di oliva come condimento (vitamina E), spremute di arancia e agrumi (vitamina C).
E specie di inverno cresce la domanda di sapere cosa si può mangiare fuori casa rafforzando la tendenza di scegliere dal web il piatto e magari prenotarlo. Come per il turismo, la prenotazione via desktop e mobile del piatto o del menù completo da consumare al tavolo o da portarsi a casa – riferiscono Antonio e Alfonso ristoratori di Black Pepper che da mesi utilizzano il web al servizio della clientela – sta diventando un’abitudine di consumo specie nell’ambito della ristorazione. Noi entro le ore 12 su facebook forniamo il menù del giorno dando la possibilità di prenotarlo a qualsiasi ora e verifichiamo che un buon numero di clienti arrivano al tavolo già con le idee chiare. Ovviamente in questo periodo piatti caldissimi e con le vitamine più idonee a reggere il freddo con le energie per il ritorno al lavoro.
Lo chef Roberto si occupa invece di dare un tocco di curiosità ai piatti proposti. In pratica – spiega – diamo l’indicazione completa su cosa contiene il cibo che proponiamo senza svelare l’effetto finale perché almeno il gusto e il sapore non si trasmettono via web.
Infine il fenomeno che gli esperti chiamano “foodporn”, tradotto è la propensione quasi ossessiva di fotografare tutto ciò che stiamo per assaporare: piatto in tavola e smartphone in mano. Un’abitudine per i più giovani. Per avere idea delle dimensioni del fenomeno, è sufficiente fare una ricerca su Instagram, piattaforma privilegiata quando si parla d’intrattenimento culinario. Con la parola chiave #foodporn vengono fuori 70,3 milioni di risultati.
Gen 09