Il 100% dei prodotti Dop e Igp della Basilicata nascono nei piccoli comuni della regione e la metà viene prodotta esclusivamente in queste realtà sotto i cinquemila abitanti delle quali portano anche il nome come il Fagiolo bianco e la Melanzana rossa di Rotonda, il Pecorino di Filiano, il Canestrato di Moliterno e il Fagiolo di Sarconi. E’ quanto emerge dall’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti a Roma a Palazzo Rospigliosi in occasione dell’apertura dell’anno nazionale del cibo italiano nel mondo per raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, che potrà ora essere finalmente valorizzata e promossa grazie alla nuova legge n.158/17 che contiene misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni. “Le realtà sotto i cinquemila abitanti – spiega Coldiretti Basilicata, presente all’iniziativa di Roma con i vertici regionali e provinciali – rappresentano in Basilicata una rete diffusa su poco meno del 63% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici”.Dal tessuto territoriale dei centri sotto i 5mila abitanti dipende gran parte della leadership italiana in Europa con il sistema della qualità alimentare Made in Italy (Dop/Igp) che sviluppa un fatturato annuo al consumo di quasi 14 miliardi, dei quali circa 4 miliardi realizzati sul mercato estero. Una risorsa per l’Italia che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica. Non a caso due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo le principali motivazione del viaggio nel Belpaese mentre per ben il 54 per cento degli italiani il successo della vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. “ Dalla valorizzazione dei tesori enogastronomici dei piccoli borghi – continua Coldiretti Basilicata – dipendono molte delle opportunità di lavoro dei tanti giovani under 40 che hanno scelto di non abbandonare gli antichi borghi. La nuova legge rappresenta il riconoscimento anche giuridico del valore economico, sociale ed ambientale della provincia italiana che si apre con bellezza e orgoglio al turismo nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo”.
Gen 11