“Una legge per la rivalutazione delle pensioni per frenare una discesa verso la povertà dei pensionati italiani che non ha fine; una legge per la non autosufficienza, visto che la crisi sta sempre di più mettendo in difficoltà le famiglie che hanno in casa una persona non autosufficiente; l’adeguamento dei servizi di assistenza sanitaria riducendo il peso dei ticket che scoraggiano prima di tutto gli anziani a curarsi: sono queste le nostre idee per dare una mano a realizzare il cambiamento, che è la parola d’ordine del decimo congresso nazionale della Uil Pensionati”. Lo ha sostenuto Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil Pensionati intervenendo ad Abano Terme ai lavori del congresso dell’organizzazione di categoria della Uil, alla quale sono iscritti oltre 700 mila pensionati, con al centro del dibattito la riforma delle pensioni strettamente intrecciata a quella del lavoro.
“In questi anni – ha affermato – sono aumentate le diseguaglianze, si è ristretto il perimetro dei diritti e l’emarginazione sociale ha esteso la propria platea di ultimi, deboli e meno fortunati. Il sistema produttivo si sta sgretolando, si sta esaurendo la sua spinta propulsiva e la sua capacità progettuale. Per la prima volta, molti figli vivono e sono destinati a vivere peggio dei loro genitori. La sostenibilità economica e sociale di questi sistemi si basa sulla loro capacità di produrre beni attraverso il lavoro dei cittadini che vivono e si riconoscono in essi. Laddove il lavoro si riduce, diminuiscono anche i consumi, le imprese entrano in crisi, lo Stato è destinato a incamerare meno introiti, la sua legittimità e credibilità diminuiscono e inevitabilmente è destinato a non poter garantire adeguati servizi ai cittadini e alle imprese. La Uil non intende rassegnarsi a questo processo di declino e vuole dare il proprio contributo nella ricerca della smarrita strada per lo sviluppo. La crisi politica e quella economica, congiunte, hanno prodotto effetti pericolosi. Hanno modificato, nelle persone, la percezione del rapporto con la politica, l’economia e le Organizzazioni intermedie, compreso il Sindacato. In particolare, la disaffezione e la scarsa credibilità che si sono diffuse nell’opinione pubblica riguardo al sistema dei partiti rischiano di estendersi sempre più a macchia d’olio, investendo ogni forma istituzionale pubblica o associativa organizzata. Noi non dobbiamo smarrire l’idea che la nostra credibilità e la nostra forza dipendono dalla capacità di proiettare, tra i nostri iscritti e all’esterno della nostra Organizzazione, ciò che concretamente facciamo e non sono commisurate, invece, ai nostri rapporti con i Governi né, tantomeno, con i partiti.
Ciò non deve trasformarsi, però, in un disinteresse rispetto ai percorsi della politica nella quale dobbiamo continuare a essere immersi e con cui dobbiamo proseguire a relazionarci”. Tortorelli inoltre ha rilanciato la necessità del “patto intergenerazionale” che eviti lo scontro tra nonni-padri e figli-nipoti in una fase – ha detto – di “contrazione dei diritti” mettendo al primo posto il diritto al lavoro dei giovani e di conseguenza il diritto ad una pensione giusta. “Oggi sono i nonni che riescono a far studiare i nipoti, una situazione – ha continuato – che non può più reggere. Per questo abbiamo indicato la strada per uscire dalla crisi economica. Secondo noi l’unico modo per far uscire il Paese dalla crisi è aumentare il potere d’acquisto di salari e pensioni. Se non si interverrà su questo, resteremo in recessione perlomeno fino al 2016, per poi raggiungere il pareggio di bilancio e ritrovarci un’Italia sempre più povera, tornata ai livelli degli anni ’80. E non dimentichiamo che il governo aveva promesso di estendere il bonus Irpef da 80 euro anche ai pensionati, ma su questo adesso tace e in questo caso purtroppo chi tace non acconsente”.