“La storia raccontata oggi ai giornalisti da un imprenditore lucano, che si definisce un “usurato bancario”, conferma che la difficoltà di accesso al credito da parte di imprese e famiglie resta uno dei maggiori ostacoli al rilancio dell’economia. I tassi medi praticati alla clientela dalle banche sono per lo più aumentati, così come sono cresciuti i tassi “limite”, ossia quelli fissati dalla Banca d’Italia ogni tre mesi e oltre i quali scatta il reato di “usura bancaria”. E’ quanto sostengono in una nota congiunta il segretario regionale di IdV Maria Luisa Cantisani e il dirigente regionale Michele Grieco, che è anche assessore alla Provincia di Matera.
“Prendendo come anno di riferimento il 2007, quando il tasso applicato dalla BCE era del 4%, il tasso “usura” in Italia su base annua era dell’8,3%, attualmente, e qui sta il paradosso tutto italiano – aggiungono – mentre il tasso BCE è sceso ancora, la soglia di usura in Italia è addirittura salita all’8,6%. Come spiegare questa incongruenza tra i tassi applicati dalla banche a mutui e prestiti e il tasso che esse sfruttano per rifinanziarsi dalla BCE? In pratica, si garantisce alle banche un tesoretto di interessi intoccabile, con il quale esse possono speculare nell’applicazione dei tassi sui prestiti a cittadini e imprese, senza incorrere nel pericolo di sanzioni da parte della Banca d’Italia”.
Per Cantisani e Grieco “il sistema attuale consente sostanzialmente al sistema bancario italiano di alzare i tassi di interesse senza limiti, e ciò ha determinato una intollerabile contrazione dell’accesso al credito da parte di famiglie e piccole e medie imprese oltre a rendere impossibile continuare a fare impresa come è stato spiegato dall’imprenditore lucano. Tale situazione è inaccettabile perché ci troviamo davanti a un sistema di usura legalizzata dallo Stato che merita un intervento da parte della della Corte costituzionale e dell’Unione Europea, a maggior ragione dopo che il Parlamento Europeo, durante l’ultima sessione plenaria prima delle elezioni di rinnovo , ha approvato il testo sull’Unione bancaria che introduce una garanzia per i contribuenti europei, i quali non dovranno più sostenere i costi di eventuali future crisi bancarie. In questa direzione si è mossa L’Italia dei Valori chiedendo una diretta corrispondenza tra i tassi applicati dalle banche e il tasso praticato dalla BCE al fine di individuare una “soglia di usura” più rigorosa, il cui superamento è perseguibile dalla magistratura in sede civile e penale. Solo in questo modo sarà possibile dare ossigeno all’economia reale e rilanciare l’economia nel nostro Paese e omogeneamente in tutta Europa, perché l’applicazione di questa soglia sui tassi fissati dalle banche garantirà un più agevole accesso al credito per cittadini e imprese, a tassi nettamente inferiori rispetto a quelli oggi proposti in tutta Italia e specie nelle regioni meridionali. Ma – concludono Cantisani e Grieco – il Governatore Pittella e la Giunta non possono trasformarsi in Ponzio Pilato perché ci sono strumenti e misure da attuare, a partire dal rafforzamento dei Confidi che hanno risorse troppo limitate, per esercitare un ruolo di intervento a favore di pmi e famiglie”.
Lug 29