Dalle linee guida annunciate dal Ministro alla P.I. Giannini sembrano intravedersi passi in avanti , soprattutto per i precari che da anni combattono con poche garanzie e molte incertezze. La situazione di partenza era fortemente critica: in seguito ai tagli effettuati sul personale della scuola statale, soprattutto nel triennio 2008/2011, si è avuta una diminuzione dei docenti pari al 9 per cento mentre la popolazione studentesca aumentava i docenti passavano da 843mila a 766mila. Quanto alle immissioni in ruolo attualmente autorizzate per l’anno scolastico 2014/2015, esse sono 33.380, di cui 28.781 destinate agli insegnanti, 4.599 agli Ata (Ausiliari, tecnici e amministrativi).Dalla lettura delle tabelle per province emerge un dato negativo per la Basilicata con circa 250 posti tra scuola superiore di primo e di secondo grado considerati in esubero a fronte di meno di 150 posti di immissioni in ruolo. C’è dunque un esercito di circa 6mila insegnanti lucani senza alcuna certezza per l’anno scolastico 2014-2015. Sono lavoratori che ogni anno sono costretti a vivere ‘alla giornata’. Tra scuola dell’infanzia, personale educativo (istituti alberghieri), primaria, secondaria di primo e di secondo grado, i docenti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento per l’anno scolastico 2013-2014, sono stati 3.469 nel Potentino e 1280 nel Materano, a cui bisogna aggiungere 672 insegnanti di sostegno della prima provincia lucana e 375 della seconda. Dunque il dramma dei “Quota 96” della scuola, un vero e proprio pasticcio generato da un errore dell’ex ministro Fornero che ha ignorato la specificità del Comparto Scuola, necessita di trovare una soluzione non più rimandabile. La rivoluzione si fa partendo dalla scuola. Dopo la riforma Gelmini, che noi di Italia dei Valori abbiamo osteggiato perchè ha compresso ogni prospettiva formativa e professionale nel nostro Paese, con tagli indiscriminati, oggi si punta al merito, alla qualità e ad investire in una delle principali fonti di sviluppo sociale. Noi di Italia dei Valori stiamo già facendo la nostra parte ed abbiamo fatto partire una raccolta firme per un progetto di legge che abolisca la riforma Fornero che ha colpito duramente dignità e diritti. Non serve nuovo precariato, servono nuove occasioni di lavoro. Mediamente ogni anno, se pur con attenuazione negli ultimi tempi, vengono nominati circa 100 mila docenti precari (nomina annuale o fino al termine delle attività) e circa 50 mila Ata (nomine annuali o fino al termine delle attività). Chi è fuori dal mondo della scuola non riesce a capire come sia possibile una quantità così elevata, e ripetuta nel tempo, di fabbisogno di nomine per personale precario e può pensare che tutto possa dipendere dalla mancanza di assunzioni regolari in ruolo del personale (per concorso o per graduatorie). In minima parte la ragione è questa della mancata assunzione, ma nella maggior parte dei casi tutto dipende dalla non coincidenza tra organico di diritto e organico di fatto. Il primo (il diritto) è quello ufficiale che individua chiaramente posti e classi con determinazione puntuale del personale da utilizzare; il secondo (il fatto) è la situazione vera e reale del fabbisogno di posti e classi con effettiva individuazione all’inizio dell’anno scolastico di tutto il personale che serve per garantire il servizio. E la differenza tra diritto e fatto è ogni anno sempre notevole.
Set 04