Mercoledì 14 ottobre 2020 alle ore 15,30 in piazza Mario Pagano a Potenza è in programma la mobilitazione nazionale del precariato scuola promossa da FLC Cgil, la Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal. In programma un sit-in per manifestare dissenso e perplessità dopo la decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500.000 candidati.
Non si è tenuto conto, inoltre, che lo svolgimento del concorso non produrrà alcun effetto immediato in termini di assunzioni, ma sicuramente esporrà la Scuola, tutto il personale coinvolto e gli stessi precari ad un possibile aumento dei contagi, oltre a ledere il diritto di partecipazione al concorso a quanti, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena, saranno esclusi dalla partecipazione al concorso. E senza tenere conto che le aggregazioni territoriali obbligheranno uno spostamento dei candidati tra regioni, senza tener conto che le prove si svolgeranno negli Istituti scolastici, delle limitazioni dei posti sui mezzi di trasporto e del soggiorno in altre regioni ad oggi coinvolte maggiormente dal covid-Sars-19.
L’assenza di confronto con il Ministero, inoltre, ha registrato il fallimento delle nuove procedure telematiche che hanno comportato errori nelle graduatorie con conseguenti ritardi e disagi nell’assegnazione dei contratti a tempo determinato (circa 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila previsti).
A questo si aggiunga, infine, che il 30% dell’organico dei docenti italiani è precario da anni. Questo 30% è composto da docenti che da anni operano con professionalità e serietà e garantiscono il diritto all’istruzione dei nostri ragazzi. Nel loro rispetto si abusa da anni con contratti a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione.
Le questioni afferenti la stabilizzazione del personale della scuola non esulano peraltro dal processo di valorizzazione del sistema dell’istruzione per la stretta interdipendenza esistente tra i modelli organizzativi e gestionali delle istituzioni e gli obiettivi di programma da raggiungere. La mobilitazione riveste, di conseguenza, una valenza sociale e come tale è volta a sensibilizzare e coinvolgere tutti i soggetti dell’educazione; ed a questi ci rivolgiamo perché siano assicurati alle nuove generazioni gli strumenti indispensabili per il governo delle trasformazioni in atto.