Il personale delle sedi INAIL di Basilicata (Potenza, Matera, Melfi e Lagonegro) aderisce allo sciopero nazionale di tre ore indetto unitariamente dalle rappresentanze sindacali aziendali FP CGIL CISLFP UILPA E CONFSAL-UNSA, per venerdì 21 aprile 2023, nell’ambito del percorso di mobilitazione iniziato circa un anno fa per denunciare le difficili condizioni di lavoro in cui è chiamato ad erogare i servizi all’utenza.
In particolare i quotidiani malfunzionamenti e blocchi dei sistemi informatici, che governano totalmente il lavoro del personale INAIL, hanno reso ancora più problematico rispondere in modo efficace e tempestivo alle necessità non solo di infortunati e affetti da malattie professionali ma anche di imprese e professionisti.
Si sono aggravate cosi le criticità lavorative, legate alla condizione di cronico sotto organico che affligge le strutture INAIL di Basilicata dove fino al 2008 erano in servizio circa 130 lavoratori e lavoratrici; oggi se ne contano meno di 70 compreso il personale ex Ispels, ente inglobato a fine 2010. A fronte dei gravosi carichi lavorativi richiesti ai singoli dipendenti, sempre più esposti alle reazioni scomposte dell’utenza, lascia senza parole l’incomprensibile ritardo dell’Amministrazione nell’utilizzo degli strumenti contrattuali atti a valorizzare e sostenere il personale (contrattazione integrativa, piani di formazione, regolamentazione lavoro agile e da remoto, riordino professionale). Tutto ciò si verifica in un quadro generale che non prevede a breve termine il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), già scaduto da un anno, in tempi in cui l’inflazione viaggia a due cifre.
Ai lavoratori non RESTA che SCIOPERARE, chiedendo un cambiamento radicale delle politiche dell’ENTE – tassello insostituibile del welfare italiano – perché si reperiscano le risorse umane e strumentali necessarie a garantire la tenuta dei servizi sul territorio.
Per difendere chi si ammala e si infortuna lavorando, ai dipendenti dell’INAIL non resta che protestare pubblicamente perché la tutela garantita dalla nostra Costituzione resti efficace, perché la dignità della persona sia concretamente rispettata nel nostro lavoro come in quello dei lavoratori che si scontrano nel loro percorso di vita con un infortunio o una malattia professionale.
CGIL – CISL – UIL – CONFSAL-UNSA