Il percorso che ha caratterizzato l’impegno politico-sindacale della CIA-Agricoltori e che ha visto nei progetti del “Territorio come destino” e, più recentemente, de “Il Paese-la Basilicata che vogliamo”, con l’assemblea regionale della CIA Basilicata il 5 novembre scorso, il 27 novembre ha una tappa importante nell’Assemblea nazionale.
“Agricoltura-Territorio-Società. Riprogettiamo il futuro” è lo slogan dell’appuntamento 2020, venerdì 27 novembre alle ore 10, in modalità webinar nell’anno del Covid. Oltre alle sedi lucane della CIA in collegamento sono stati invitati a seguire l’evento tutte le Associazionigià invitate e che hanno partecipato alla iniziativa regionale del 5 novembre scorso. Circa 3 mila collegati con il Premier Conte, tre Ministri, sottosegretari e parlamentari, amministratori regionali e sindaci.
L’emergenza pandemica ha determinato conseguenze spesso drammatiche, oltre che sul piano sanitario, anche su quello della tenuta sociale ed economica dei territori ed ha riacceso la discussione sui futuri modelli di crescita e sviluppo. L’agricoltura, che con impegno e responsabilità ha svolto la preziosa funzione di garante dell’approvvigionamento alimentare durante la fase di lockdown, non è uscita indenne. Discorso simile per la tenuta sociale dei territori, in particolare nelle aree rurali e periferiche al cui interno molte delle debolezze e dei rischi caratterizzanti l’assetto nel periodo precovid-19 sono state amplificate. È il caso, per citarne alcuni, dell’arretratezza del sistema sanitario, delle difficoltà infrastrutturali (soprattutto digitali ma anche “fisiche”) con le quali si sono dovute confrontare il sistema scolastico e produttivo e, più in generale, una quota importante del mondo del lavoro. La ripresa dipenderà dalla capacità di interpretare il cambiamento cogliendo le opportunità delle strategie programmate, a partire dal green deal europeo che ha ispirato la nascita dell’attuale Commissione UE e dove l’agricoltura, in sinergia con le altre risorse economiche dei territori, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista. Sfide ambiziose su cui poggiano le decisioni, i provvedimenti e gli strumenti presi in seguito alla pandemia, tra cui il Next Generation EU per rilanciare lo sviluppo dei territori e garantire alle future generazioni un futuro sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Non trascurabili, infine, le misure economiche messe in campo sul piano nazionale per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese. La CIA-Agricoltori italiani ritiene particolarmente strategico dover rilanciare, con convinzione e rinnovato impegno, la sua azione per calare sui territori una rinnovata visione di futuro.
In tale ambito, i lavori dell’Assemblea nazionale 2020 saranno concentrati intorno alle dinamiche caratterizzanti il rapporto tra Agricoltura-Territorio- Società e ai percorsi capaci di reinterpretare tale rapporto facendone un pilastro nelle future strategie di pianificazione per la ripresa. Non solo agricoltura, quindi, ma una visione di insieme capace di includere il settore all’interno di un progetto di ampio respiro insieme a tutte le altre attività economiche e forze sociali diffuse sui territori.
L’agricoltura – sottolinea CIA-Agricoltori – è pronta a rispondere alle nuove sfide, a cogliere le opportunità del nuovo modello di sviluppo e ad essere al centro di questo percorso di cambiamento. Ciò richiede un cambio di rotta rispetto al passato con il settore chiamato ad esercitare un ruolo di protagonista attivo all’interno di un progetto di rilancio del Paese. Un progetto le cui fondamenta dovranno poggiare su una strategia di sistema condivisa tra tutte le forze e risorse socio-economiche espressione dei territori italiani. Si ritiene che l’agricoltura possa essere perno dello sviluppo integrato di altri settori economici e produttivi in un’ottica di filiere interconnesse in grado di costruire percorsi di efficientamento produttivo sostenibile sia sul fronte ambientale quanto su quello economico e sociale. Per tali ragioni, la CIA Agricoltori-Italiani si candida ad essere il promotore attivo di una strategia di sviluppo dei territori italiani nella quale, gli Enti e gli Istituti locali, le imprese, la società, il mondo della ricerca, dovranno rappresentare riferimenti strategici e sono chiamati a svolgere una funzione centrale. Tale strategia concorrerà alla definizione di una nuova fase di pianificazione nazionale dove l’agricoltura e, con essa, la Confederazione saranno chiamati a far la loro parte. Una strada non facile da seguire che richiede impegno e responsabilità ma che soltanto se percorsa in prima linea e con coraggio condurrà il Paese verso un futuro più certo, durevole e sostenibile.