È stato presentato oggi alla stampa il concorso di idee promosso dalla Fisac Cgil della Basilicata, la Cgil di Potenza e il dipartimento Legalità della Fisac nazionale, in collaborazione con il dipartimento di Informatica, matematica ed economia dell’Università degli studi di Basilicata, dal titolo “Legalità ed educazione finanziaria – L’uso del denaro contante e della moneta elettronica nelle società contemporanee. Valutazione delle ricadute: etiche, sociali, legali, economico-finanziarie e applicative”. Il concorso di idee, il cui bando sarà pubblicato a breve, è rivolto alle studentesse e agli studenti dei corsi di laurea in Economia aziendale (triennale) ed Economia & Management (magistrale) sul tema del denaro nell’epoca digitale.
L’iniziativa nasce dalle esperienze sviluppate in questi anni dalla Fisac Cgil con alcune università italiane per cercare di mettere in luce i fenomeni relativi all’utilizzo del denaro contante come forma di pagamento, modalità utilizzata in Italia molto più che in altri paesi. Il fine della collaborazione è analizzare come ridurre l’utilizzo del contante, visto come strumento che facilita fenomeni quali il riciclaggio, l’usura, il pagamento di prestazioni lavorative in nero, l’evasione fiscale. I migliori elaborati, giudicati da un’apposita commissione, riceveranno un premio in denaro e otterranno un riconoscimento ufficiale durante una cerimonia che si svolgerà a Potenza entro i primi mesi del prossimo anno.
“Il nostro progetto – ha spiegato Francesca Salviato – coordinatrice del dipartimento Legalità della Fisac Cgil nazionale – ha come obiettivo il coinvolgimento degli studenti, e quindi della classe dirigente del prossimo futuro, nell’elaborazione di idee e di proposte sul tema della legalità e della educazione finanziaria. Per noi è fondamentale promuovere la cultura della legalità in quanto abbiamo la convinzione che la legalità sia garanzia, anzi sia un prerequisito, affinché il tessuto economico sociale si sviluppi in modo virtuoso. Fenomeni come le infiltrazioni criminali, l’evasione fiscale, la corruzione non solo sottraggono risorse alla collettività ma danneggiano le aziende sane e oneste che operano correttamente, costringendole, nel migliore dei casi, ad abbandonare il mercato produttivo nazionale, e inducono i lavoratori a situazioni di ricatto e sfruttamento. Noi lavoratori del credito, della finanza e delle assicurazioni abbiamo quindi il compito di promuovere l’educazione finanziaria per promuovere appunto la cultura della legalità”.
Con il concorso di idee “proponiamo agli studenti – ha aggiunto Salviato – di ragionare, di riflettere su una azione che ognuno di noi mette in atto più volte al giorno: l’acquisto di beni o servizi. Come li paghiamo, con quale modalità di pagamento? Con denaro contante o attraverso transazioni elettroniche e quindi tracciabili? Negli elaborati che ci verranno presentati, oltre a un approfondimento sull’uso del denaro oggi, chiediamo una proposta, anche attraverso un’analisi comparata dei sistemi adottati negli altri paesi, di strumenti e soluzioni innovative e originali volte a ridurre gli effetti degenerativi, sociali, economici e politici, legati all’uso illecito della moneta contante, con la salvaguardia nello stesso tempo dei diritti di privacy e riservatezza dei cittadini. Crediamo molto quindi in questo progetto e pensiamo fermamente che lo studio e l’approfondimento dei fenomeni socio economici, come quello che stiamo proponendo, creino quella conoscenza necessaria a comprendere cause ed effetto di scelte economiche e politiche e le loro ricadute. Ma sapere e conoscere consente anche la creazione degli anticorpi necessari ai cittadini per non rimanere indifesi e inermi e soli o, come succede dalle mie parti, increduli al limite del negazionismo, rispetto a situazioni che utilizzano evasione, riciclaggio e corruzione come modello di business”.
“Le banche – ha aggiunto il segretario generale Fisac Cgil Basilicata, Bruno Lorenzo – rappresentano il fondamento essenziale nell’azione di contrasto per evitare infiltrazioni di capitali illeciti nell’economia sana e per fare questo devono infondere nella loro cultura aziendale opportune politiche di rafforzamento delle procedure, di formazione e di incentivazione del personale. Le banche però stanno sparendo progressivamente dai territori spogliandosi da quel ruolo sociale previsto dall’articolo 47 della Costituzione, con la conseguenza che insieme a loro spariscono anche i presidi di legalità nella lotta al riciclaggio di denaro sporco. È certo che la criminalità ha infiltrazioni nelle attività economiche e nei movimenti finanziari, riuscendo a sfruttare agilmente e con duttilità paradisi fiscali, Paesi non collaborativi e mercati spregiudicati. Il contrasto al riciclaggio diventa trainante anche per la lotta all’evasione fiscale, per la tutela della spesa pubblica, per la lotta alla criminalità organizzata e al contrasto dell’uso del contante, che resta la via principale dell’evasione fiscale. In circa 40-45% dei casi, le segnalazioni sospette ai fini della lotta al riciclaggio riguardano proprio la movimentazione di denaro contante o movimentazioni bancarie non giustificate. Anche l’usura entra a pieno titolo tra gli strumenti della finanza infiltrata, attraverso il suo legame con il riciclaggio. Per sensibilizzare le nuove generazioni su queste particolari tematiche, abbiamo promosso questo concorso. È necessario rafforzare le corsie informatiche di comunicazione e continuare ad insistere sulla cultura del digitale”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il coordinatore del dipartimento Informatica, matematica ed economia dell’Università degli studi di Basilicata, Ferdinando Di Carlo, e il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.