Il ferrandinese Domenico De Grandis, componente della segreteria nazionale generale Confsal – Confederazione dei sindacati autonomi dei lavoratori – 4^ confederazione nazionale più rappresentativa nel pubblico impiego e responsabile nazionale del comparto Funzioni Locali è stato nominato su indicazione della propria Confederazione, componente del Comitato di Sorveglianza del PON città metropolitane, comitato che il 24 pv è stato convocato a Bari per la sua 8° seduta per la sua segreteria tecnica CS PON 2014-2020.
Il Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 (PON Metro) è un programma operativo nazionale unitario di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile. Unico nel panorama della programmazione europea, il PON Metro raccoglie la spinta della strategia per la crescita e occupazione di Europa 2020 e dell’investimento di almeno il 5 per cento delle risorse comunitarie provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per programmi di sviluppo urbano con delega di gestione alle Autorità cittadine. Il Programma, approvato dalla Commissione europea il 14 luglio del 2015 ha una dotazione finanziaria di oltre 800 milioni di euro, provenienti sia dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sia dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Il territorio di intervento del Programma interessa 14 città metropolitane italiane (Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo), con una distribuzione delle risorse che vede circa 90 milioni di euro per ciascuna città del Sud Italia e circa 40 milioni per quelle del Centro Nord.
L’idea di sviluppo è quella di mettere in campo una forte sinergia nazionale, salvaguardando e valorizzando la progettualità delle singole città su 4 principali temi: agenda digitale, sostenibilità dei servizi pubblici (energetica e ambientale) e mobilità urbana, innovazione e inclusione sociale. L’azione del programma si concentra su ambiti che impattano direttamente sulla vita del cittadino attraverso interventi e progettualità individuate dalle 14 città metropolitane, protagoniste del Programma, selezionati a fronte di una attenta analisi dei fabbisogni del territorio.
Il PON Metro sperimenta un modello del tutto innovativo nel quale, attraverso un Atto di delega sottoscritto dall’Autorità di Gestione, le città capoluogo (Autorità Urbane) alle quali è stato affidato il ruolo di Organismo Intermedio, detengono direttamente risorse economiche, funzioni e responsabilità degli interventi.
Se da un lato l’azione delle città metropolitane è garantita direttamente dalle Autorità Urbane, dall’altro il coordinamento nazionale e tra i vari livelli di governo, è assicurato dall’Autorità di Gestione, il Segretariato Tecnico e i Gruppi di Lavoro impegnati sulle diverse aree tematiche. Tale modello consente una continua interlocuzione tra città, Agenzia per la Coesione Territoriale e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), garantendo nuovi modelli di co-progettazione, di governo multilivello e di pianificazione strategica dei territori interessati dalle politiche urbane. In questo scenario Il PON Metro può dirsi attore indispensabile e proattivo nell’attivazione di processi partecipativi, con modelli di intervento comuni che consentono di affrontare in modo congiunto e sistemico alcune sfide che interessano i contesti territoriali, in linea con l’agenda urbana europea e l’agenda urbana nazionale.