Cgil, Cisl Uil, Centro Carlo Levi, Cna, Amici Biblioteca Tommaso Stigliani, Uisp Basilicata, Associazioni B&B, Associazione Lino Perrone, teatro dei Sassi, Rete Studenti Medi Matera, Collettivo Donne, Uisp Matera, Associazione Sportiva Ecos, Associazione Loe, Comitato Acqua Pubblica ed Energheia hanno presentato questa mattina nel corso di una videconferenza stampa il documento: “Il futuro della Basilicata – Turismo culturale dopo COVID-19″. Di seguito il testo integrale.
Il futuro della BasilicataTurismo culturale dopo Covid-19.
La Cgil, Cisl e Uil della provincia di Matera, unitamente alle rappresentanze del mondo imprenditoriale, professionale, associativo, personalità della cultura e liberi cittadini del Comune e Provincia di Matera, in continuità con la campagna di mobilitazione della “Marcia per la cultura e il lavoro”, ritengono che l’approccio e gli interventi che la Regione Basilicata sta utilizzando per far fronte alla situazione emergenziale prodotta dalla pandemia del Covid -19 nella filiera del turismo corrrispondono alla confusione e all’improvvisazione di mosse politiche che, se non immediatamente rivisti in direzione di una giusta traiettoria, potrebbero rivelarsi ulteriormente penalizzanti per un settore economico e occupazionale ormai strategico per la Regione Basilicata quale quello turistico-culturale.
La prima criticità politica e amministrativa è rappresentata dalla scelta del Presidente della Giunta regionale di riservare a sé la delega del delicato e complesso settore turistico che, per il ruolo di governo chiamato a svolgere, materialmente lo rende impossibilitato ad operare adeguatamente; pur avvalendosi di una task force, improvvisato ed inedito organismo inadatto a rispondere alle urgenti esigenze di breve e media prospettiva.
In questo momento di grave crisi economica e sociale, che segna una vera e propria svolta epocale a livello mondiale, anche il ricorso ad azioni immediate di sostegno alla liquidità e supporto alle spese dell’industria culturale e turistica e l’individuazione di nuovi percorsi di valorizzazione e di promozione del prodotto turistico e culturale sono destinati a qualificarsi per l’inefficacia e per la dispersione delle energie economiche e organizzative messe in campo, perché la Regione senza aver predisposto un programma e linee guida di orientamento di priorità, obiettivi e strategie per far uscire la filiera turistica dallo shock subito, si limita ad attivare tavoli di confronto con le associazioni di categorie e gli stakeholder, finendo al più di favorire una ulteriore parcellizzazione dei provvedimenti per rispondere alle più disparate sollecitazioni delle diverse categorie rientranti nel settore della filiera del turismo.
Per affrontare adeguatamente la delicata e imponente crisi del turismo, di gran lunga il settore economico più colpito dagli effetti della pandemia Covid – 19, è necessario avere contezza che:
1. si tratta del ramo più aperto dell’economia perché condizionato direttamente non solo dalle situazioni interne ma anche da quello che succede negli altri paesi;
2. le gravi ripercussioni economiche e occupazionali sulla filiera del turismo, derivano principalmente dalle peculiarità specifiche del settore radicalmente messo in crisi dalle caratteristiche endemiche del virus Covid – 19, che impongono misure specifiche di contenimento a partire dal distanziamento fisico;
3. la ripresa non sarà facile e il recupero si prospetta meno plausibile in tempi brevi rispetto agli altri settori economici e industriali.
Per una Regione come la Basilicata, caratterizzata da un sottosviluppo endemico, occorre operare perchè quella che si presenterà nei prossimi mesi possa tradursi in una chance decisiva, strategica, per tentare un “riscatto” delle proprie condizioni demografiche e socio-economiche: adottando scelte lungimiranti e di maggiore incisività e precisione rispetto al passato.
Il primo problema da affrontare urgentemente riguarda il sistema del welfare necessario per dare risposte immediate alle imprese e ai lavoratori coinvolti da tre mesi nel blocco totale delle attività, tenendo in debita considerazione l’assenza di una prospettiva immediata e considerando che nel settore turistico alcune tipologie di problemi per la ripresa non sono superabili.
Per questo è necessario sia considerare il bilancio preventivo del 2020 compromesso, che l’attivazione di un meccanismo che garantisca una serenità economica di base agli operatori della filiera del turismo.
In concreto, considerando che il turismo di massa potrà ripartire solo dopo che la gente avrà risolto i problemi esistenziali e di sopravvivenza e potrà dedicarsi al tempo libero, si impone la necessità di elaborare programmi e azioni dedicate in grado di attrarre una diversa tipologia di turismo utilizzando due linee di intervento coordinate all’interno della stessa strategia.
Prima linea di intervento
La prima è quella di puntare all’attivazione di una campagna di marketing che focalizzi la Basilicata come regione dei grandi spazi e dei piccoli paesi deserti, che hanno evitato il contagio, ed è in grado pertanto di offrire un turismo consapevole della natura, della cultura e della storia del territorio.
Un messaggio che solleciti immediatamente il TURISMO di PROSSIMITA’ ma anche quello con un target superiore, di chi non ha perso l’idea di poter trascorrere il tempo libero con calma e serenità e che, in un quadro di assoluta sicurezza sanitaria, nei prossimi mesi vorrà muoversi con più facilità.
L’obiettivo potrà essere raggiunto a condizione che, sul piano operativo, istituzioni, enti ed imprese private si dedichino alla predisposizione delle condizioni di massima sicurezza sanitaria da garantire; insieme alla valorizzazione di qualità umana e culturale dell’accoglienza e dei servizi da offrire, da parte di operatori e soggetti attivi sul territorio regionale (parchi regionali, nazionali, archeologici, letterari, i centri di educazione ambientale, le associazioni culturali, le proloco, l’imprenditoria, ecc.), che in questi anni hanno concorso ad arricchirne l’offerta culturale.
Si tratta di metabolizzare la prospettiva di una nuova stagione turistica che metta a sistema i programmi delle singole associazioni ed enti legandoli alla costituzione di una serie di itinerari e pacchetti finalizzati alla creazione di un’offerta turistica inedita della Basilicata; che deve interessare l’intero territorio regionale, città e paesi, aree interne ed aree costiere, legando tra loro natura e paesaggi, agricoltura ed enogastronomia, personaggi, storia e cultura.
All’interno di questa logica rientra anche Matera con la sua conquistata visibilità internazionale che non deve perdere per effetto del COVID, e sia il comprensorio turistico-culturale del Metapontino, altro grande attrattore della nostra regione.
Seconda linea di intervento
Nell’operazione di più ampio respiro e di più lungo termine deve rientrare l’elaborazione per la Basilicata del terzo millennio di scelte basate sui fondamenti di:
• coesione nel senso che le singole comunità devono collaborare insieme per la realizzazione di un programma complessivo;
• connessione per poter partecipare ai processi nazionali e internazionali attraverso infrastrutture adeguate e interconnesse.
L’idea potrebbe essere quella di lanciare un piano organico (tipo piano Marshall) delle infrastrutture che, evitando le cattedrali nel deserto, dia una solida struttura di connessione al territorio, e la renda vantaggiosa per gli investimenti produttivi virtuosi, e non basati solo sugli incentivi pubblici.
Un piano che la Regione deve predisporre per impegnare risorse straordinarie sapendo che esso rappresenta un passo determinante per assicurare alla Basilicata un futuro adeguato.
Inoltre, è necessario riprendere con fermezza il tema della tutela ambientale a fronte dell’esagerato sfruttamento delle risorse (acqua, petrolio, ecc.),che devono almeno essere tutelate e controllate in modo tale che venga fuori un’immagine di una regione attenta alla gestione della natura, dei parchi e promuove con coerenza le offerte turistiche.
Matera città culturale
Per quanto riguarda Matera, bisogna prendere consapevolezza che l’ondata di turismo di massa verificatasi per il 2019, anno di Capitale europea della cultura, non sarà ripetibile.
Nel frattempo sarebbe opportuno che il Governo della città, ancorché in periodo di fine mandato, si adoperasse per intervenire con azioni concrete per almeno alleviare le storture createsi nel passaggio tra la fase “drogata” di attività e scelte legate al 2019 ed il blocco venutosi a creare con il COVID – 19 che ha messo di spalle al muro tanti piccoli imprenditori messi letteralmente sul lastrico, ai quali occorre offrire subito prospettive concrete di ripresa.
Per esempio, una parte del patrimonio turistico-ricettivo (case vacanze e b&b) potrebbe essere indirizzato ad utilizzazioni residenziali alternative, calmierando così un mercato immobiliare impazzito, che da tempo impedisce ai cittadini di mettere su casa.
Inoltre, per i Sassi è necessario salvaguardare le qualità storiche ed ambientali, rivedendo la sfrenata rincorsa di attività commerciali e consumistiche che negli ultimi anni ne hanno stravolto l’identità storica, trasformandoli, nei loro percorsi principali, in un alienante suk.
Bisogna incentivare la filiera turistica culturale basata sulla valorizzazione del patrimonio di riscoperta, ricerca e studi avviato dal secondo dopoguerra, ed in particolare dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, che ha portato alla rivitalizzazione dei Rioni Sassi, ed ai riconoscimenti internazionali (Premio dell’UE sul Piano di restauro, Patrimonio Unesco, Capitale europea della cultura 2019). Incentivazione supportata da una concreta politica di promozione ed organizzazione della ricerca: studi di archeologia urbana, storia dell’arte, antropologia, ecc., e sui cosmopoliti personaggi che hanno calcato la scena materana e lucana nei secoli, per raccontare la “caleidoscopica” città di Matera, con sempre nuove “scoperte”.
La “città culturale” va quindi riprogrammata, in funzione del mutamento della domanda turistico-culturale post-Covid, introducendo le necessarie correzioni di metodo e di merito, rispetto alla galoppante e spensierata esperienza fatta nel 2019.
È necessario pertanto puntare più sulle presenze e meno sugli arrivi, ciò che è alla base del turismo di qualità, basato su motivazione culturale e riconoscimento di identità e immagine della Città, su cui costruire una nuova politica turistica che metta a valore luoghi, ambiente, paesaggio e storia.
Per questo bisogna predisporre programmi e strumenti operativi per i seguenti ambiti di intervento:
• istituzioni culturali, che organizzano le ricerche e gli studi (università, scuola di archeologia e di restauro, accademia delle belle arti, conservatorio di musica);
• centri di formazione;
• strumenti di incentivazione per soggetti ed enti che operano in ambito culturale e artistico;
• infrastrutture culturali (musei, DEA-Museo demo-etno-antropologico, Archivio di Stato, Biblioteca “Stigliani”); scrigni della città culturale, ove è possibile attingere esperienze, e stimolare confronti;
• strumenti di incentivazione delle industrie culturali;
• attività di programmazione degli eventi culturali coerenti con il progetto complessivo;
• Strumenti che facilitino la riqualificazione e l’uso degli spazi pubblici urbani al chiuso e all’aperto dove poter svolgere attività culturale e di movimento.
Matera potrà allora diventare uno snodo di una più vasta area regionale che soddisfi le esigenze di visitatori e turisti non frettolosi, all’interno della rete delle città d’arte e di cultura, con la sua inconfondibile specificità.
Metapontino, comprensorio turistico-culturale
Il comprensorio del Metapontino, importante motore economico agricolo-
turistico della regione, ma anche culla della civilizzazione Magno-Greca, merita
una importante riflessione e programmazione che ne rilanci le straordinarie qualità, ancora in parte inespresse.
Merita cioè un vero e proprio “Programma Magna Grecia”, che si integri a quello già in attuazione da parte del MIBACT e Comuni interessati, strutturato attorno ad una idea di valorizzazione territoriale del patrimonio culturale, storico, archeologico, naturalistico-ambientale dell’arco jonico lucano: una rete
di siti e patrimoni che concorrono a veicolare oggi il tema Magna Grecia, ciascuno con un suo ruolo e tematismo specifico.
Una sorta di Piano Territoriale Culturale dell’arco jonico lucano, ricompreso nel tema della Magna Grecia del passato e del presente. Che può anche avere quale esito “istituzionale” un modernissimo “Parco della Magna Grecia”, che coniuga tutela ambientale a sviluppo compatibile delle risorse del territorio: una scelta di grande attualità e modernità.
Un modo per dare spessore culturale alla rete insediativa, produttiva, agricola e di accoglienza e ricettività turistica che caratterizza oggi il territorio della Magna Grecia, destagionalizzandone i tempi di fruizione, e collegandoli con l’indubbio appeal internazionale che oggi caratterizza il territorio e la città di Matera.
Un modo anche per mettere a fuoco le connessioni culturali del territorio della “Magna Grecia” con Matera ed il suo patrimonio: realizzando così una “proiezione mediterranea” del ruolo culturale della città e del territorio regionale.
In sintesi:
Fare dell’emergenza COVID un’occasione per resettare politiche e programmi, correggerli ove necessari, ma sopratutto rinnovarli, aggiornarli e rilanciarli, per conseguire nuovi e più complessi livelli di organizzazione del territorio e della comunità regionale: per uscire “rafforzati” da questa tragica “emergenza”, valorizzando la resilienza storico-culturale che la Basilicata ha dimostrato nella sua lunga storia.
Approfittare dell’emergenza sanitaria per ripensare (in meglio) il futuro, sciogliendo alcuni nodi del passato
Tema:
VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE – TUTELA DEL PATRIMONIO – ASSETTO DEL TERRITORIO
2 STRATEGIE, da avviare contemporaneamente
1. STRATEGIA IMMEDIATA
Non c’è tempo per grandi programmi e/o improvvisate strategie da apprendisti stregoni
Raccogliere le forze presenti, le cose già fatte, le risorse esistenti e immediatamente disponibili, filtrate dalla attenta applicazione delle regole di sicurezza sanitaria, e programmare velocemente una offerta di marketing turistico eco/culturale, accompagnato da voucher da spendere immediatamente (oltre ai contributi a f.p. e sgravi fiscali agli operatori e quant’altro si sta definendo a riguardo)
BASILICATA: NATURA, STORIA E CULTURA
Significa: Far emergere la geografia naturalistico-ambientale, storico-insediativa (paesi e campagne), e culturale della Basilicata: una regione sicura, integra, dai grandi spazi naturali ed i piccoli insediamenti umani (quasi deserti, l’opposto delle megalopoli congestionate del COVID), ricchi di storia e culture (saperi, sapori, coltivi, atelier, ecc.)
Chi può farlo? L’APT regionale (anche utilizzando il background organizzativo e comunicativo della Fondazione MT/2019)
Come farlo? Mettere in rete: Parchi e Riserve Naturali (Nazionali e Regionali); Parchi Letterari; Centri di Documentazione, Pro-Loco, Associazioni locali,i CEA, le Imprese culturali esplose con il 2019, ecc., ciascuna in possesso di un proprio background di attività e programmi.
Definire così un’offerta turistico-culturale “immediata”:
Offrire: NATURA, LUOGHI, FATTI, PERSONAGGI, OPERE, STILI, CONTAMINAZIONI E RELAZIONI, in un contesto di “sicurezza sanitaria” e di relax. Le spiagge joniche possono rientrare nell’offerta come luoghi della MAGNA GRECIA, Pitagora, Morra, ecc., con fruizione controllate delle spiagge
Calibrare l’offerta:
turismo di prossimità, interregionale: piccoli itinerari e pacchetti-offerta mirati su singoli temi e/o territori
turismo più motivato (colto e sapiente): tour tematici naturalistico/culturali ed enogastronomici, ad estensione regionale:
Partendo da MATERA = HUB REGIONALE DEL TURISMO CULTURALE
STRATEGIA A LUNGO TERMINE
REGIONE:
– OBIETTIVO
– BASILICATA DEL 3° MILLENNIO: REGIONE COESA, CONNESSA, PULITA (GREEN E SMART)
1. Colmare il gap infrastrutturale: completare e potenziare gli SCHEMI INFRASTRUTTURALI = cura del ferro, del silicio, e non solo! = Piano Marshall infrastrutturale:
2. Tutela di natura e territorio (controllo sfruttamento energetico, smaltimenti, ecc.)
3. VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE (strategia precedente)
MATERA
1. Molto cambierà, per la filiera turistica, nel mondo:
Il target dei nuovi turisti cambierà, salirà di livello: arriveranno prima i soggetti con minori problemi economici e spinti da vero interesse e/o curiosità culturale per città e territori; un turismo insieme più colto ed esperienziale dello spirito comunitario del luogo.
2. Molto dovrà cambiare, per la filiera turistica, anche a Matera:
va riprogrammata la “città culturale”, in funzione del mutamento della domanda turistico-culturale, introducendo le necessarie correzioni di metodo e di merito, rispetto alla galoppante e spensierata esperienza fatta nel 2019.
Dopo la stagione del CONSUMO sfrenato, di massa, del logoramento dell’immagine culturale della città:
3. ricaricare le batterie della “città culturale” e del territorio, inventando nuovi modi di fruizione culturale che permettano nuove interazioni umane capaci di riempire il vuoto della distanza fisica, e così determinare quel ‘contagio culturale’ indispensabile per la crescita e la valorizzazione delle nostre comunità.
4. ORGANIZZARE ED INCENTIVARE LA FILIERA CULTURALE (cfr.: anni ’60-’80)
RICERCA – IDENTITA’ – IMMAGINE – MARKETING
= LUOGHI, FATTI, PERSONAGGI, OPERE, STILI, CONTAMINAZIONI E RELAZIONI che caratterizzano la “città culturale”
5. OBIETTIVO:
= Intercettare una nuova domanda di
TURISMO CULTURALE COLTO ED ESPERENZIALE (- arrivi + presenze)
6. STRUMENTI:
– ISTITUZIONI CULTURALI (Scuole, Università, Conservatorio, centri formativi d’eccellenza, ecc.)
– INFRASTRUTTURE CULTURALI (Musei, Archivi, Biblioteche, Museo DEA. Museo della città e del territorio, ecc.)
– INDUSTRIE/LABORATORI CULTURALI (filiera FONDAZIONE – ASSOCIAZIONI, ecc. = la legacy di MT/2019)
– EVENTI CULTURALI , FILM, ecc.
7. ATTIVAZIONE RETI E FILIERE TERRITORIALI
– REGIONALE ED INTERREGIONALE
= LA GEOGRAFIA CULTURALE DELLA BASILICATA (cfr.: strategia immediata) Parchi letterari, Fondazioni, Centri di Documentazione, Associazioni, Pro-loco
– NAZIONALE/INTERNAZIONALE
= MATERA / CITTA’ CULTURALE = UNA CITTÀ RUPESTRE “PALINSESTO” DELLA CULTURA DELLA CITTÀ EUROPEA
Palmares + ricco, coinvolgente ed attrattivo
AZIONI DI POLITICA URBANISTICA
finalizzate alla RICONVERSIONE (da incentivare) DEL SURPLUS DI STRUTTURE E SERVIZI AL TURISMO DI MASSA, realizzate “spontaneamente” negli ultimi anni, per farle tornare al mercato delle destinazioni e degli affitti “ordinari” e/o alternativi, – deflazionando e riportando così a normalità il settore nella città, – rivalutando, per i Sassi, l’originaria impostazione “residenziale” del recupero, e rimediando alcune compromissioni ambientali ed identitarie provocate dal loro proliferare incontrollato.
Questa azione presuppone un contestuale, necessario RAFFREDDAMENTO DELL’OFFERTA DI NUOVA EDILIZIA, attraverso l’adozione di strumenti di pianificazione urbanistica a “ZERO CONSUMO DI SUOLO” e di stretto collegamento con i centri abitati vicini (ivi compresi anche i deleteri effetti incrementali del Piano Casa Regionale).
Strumenti che dovranno spostare i loro obiettivi di piano su più stringenti AZIONI DI TUTELA DI TERRITORIO E PAESAGGIO (componente strategica dell’offerta culturale), e su una
“MODERNIZZAZIONE COMPLESSIVA” DELLA CITTÀ (GREEN E SMART) SERVIZI ED INFRASTRUTTURE
e qui si chiude il cerchio con il Piano Marshall regionale.
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