È lucano, di Policoro, il neo presidente della Società Italiana di Sociologia della Salute (SISS).
Laureato nel 2003 presso l’ateneo di Salerno e specializzato con un master presso l’Università di Bologna, Rocco Di Santo è oggi referente dell’area welfare di ENFOR – Ente di Formazione e Ricerca di Policoro. Negli anni passati ha collaborato con: il Dipartimento Interaziendale di Neuropsichiatria per l’Età Evolutiva della Regione Basilicata; il Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo de L’Aquila; il Censis di Roma. Autore di diverse pubblicazioni sul tema della disabilità, dell’inclusione sociale e lavorativa di persone con autismo e welfare di comunità, Di Santo è tra i fondatori di una impresa sociale che ha come scopo il contrasto alla povertà educativa denominata “Presidi Educativi”.
Iscritto nella SISS dopo aver concluso gli studi universitari, ha fatto parte del Consiglio Direttivo nel triennio 2013/2015 ricoprendo il ruolo di segretario/tesoriere; successivamente è stato referente della comunicazione e dell’area territoriale Sud e isole. Eletto a ottobre scorso in occasione del VIII Convegno della stessa società, lo scorso 21 gennaio è stato nominato presidente dal nuovo consiglio direttivo.
Nella prima lettera ai soci, Di Santo auspica che il sociologo della salute, a prescindere dai ruoli ricoperti e dalle afferenze e dal proprio specifico profilo specialistico, possa trovare nella SISS: uno spazio di confronto con altri colleghi; la possibilità di mettere a confronto nozioni, esperienze e buone pratiche o acquisirne di nuove; un’occasione di crescita professionale, in particolar modo per le nuove generazioni; l’opportunità di intessere nuovi rapporti personali e professionali, di trovare stimoli per la progettualità e supporto per gli interessi comuni.
Dato il momento storico – conclude – la SISS non può svolgere un ruolo marginale e autoreferenziale ma debba opportunamente aprirsi all’ascolto, allo studio e all’analisi di quanto sta accadendo al fine di offrire il necessario supporto per comprendere le dinamiche esistenti, individuare soluzioni dinanzi alle nuove sfide, diffondere il proprio sapere insieme (e non in contrapposizione) alle altre discipline e figure professionali.