Il nuovo cda di OPROL – l’organizzazione professionale degli olivicoltori aderente alla Cia-Agricoltori Basilicata – ha eletto Paolo Colonna nuovo presidente e vice Maurizio Carretta.
L’Oprol conta circa 3000 soci, di cui circa 2000 in provincia di Potenza e circa 1000 in provincia di Matera, e oltre 2.200 oliveti. La filiera è costituita dai soci olivicoltori, da 4 centri di raccolta olive situati a Lavello, Montescaglioso, Grassano e Ferrandina, da 4 tecnici agronomi presenti su tutto il territorio regionale, da 7 frantoi che producono olio extra vergine di oliva e commercializzano direttamente al consumatore finale, e da una rete commerciale indiretta che commercializza sempre direttamente al consumatore finale e quindi alle famiglie, in Italia e all’estero. La media aziendale è di 1,4 ettari.
L’obiettivo dei nostri olivicoltori è di ripetere l’annata 2019. Dall’analisi Ismearisulta un incremento di produzione cospicuo per la Basilicata che ha visto una crescita percentuale del 412,00% rapportata alla produzione del 2018: il miglior risultato di incremento produttivo che si registra a livello nazionale, e vede la regione contribuire con il 1,77% alla produzione nazionale. Incremento produttivo di tutto rispetto si è avuto anche in altre regioni del sud come la Calabria, con il 283,7%, la Campania, con il 123,3%, e la Puglia, con il 185,5%.Tali incrementi produttivi risultano elevati perché rapportati alla campagna 2018, risultata poco produttiva. L’incremento di produzione rimane comunque confermato anche rispetto alla media produttiva del quadriennio 2015/2018 dove si registra per la regione Basilicata un incremento del 46% che rimane sempre il maggiore incremento percentuale rispetto alle altre regioni italiane. Seguono la Puglia, la Campania e la Calabria rispettivamente con incrementi del 33,6%, 32,7 e 31,2.
Dai dati si osserva ancora come la produzione ha spaccato in due l’Italia. Le regioni settentrionali hanno visto una drastica riduzione della produzione. Raffrontando, infatti, la produzione del 2018 con la media di produzione del quadriennio 2015/2018 il migliore risultato spetta al Piemonte con un incremento di produzione del 110% mentre il peggiore risultato spetta alla Basilicata con una riduzione di produzione del 71,5%.
“ È, invece, preoccupante – sottolinea Paolo Colonna – il fenomeno delle vendite sottocosto, che danneggia e pesa come incubo sulla nuova campagna olearia, sull’intera filiera olivicolo-olearia e rende sempre meno redditizie le attività di produzione e confezionamento dell’olio d’oliva”.
“Dobbiamo ridare valore all’olio extra vergine che da noi da questa campagna ha il riconoscimento igp – sottolinea – se vogliamo remunerare giustamente il nostro settore, occorre far leva sui consumatori, ai quali trasmettere la cultura di questo grande prodotto, convincendo così chi acquista a spendere il giusto”. In tal senso, i ragionamenti del Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, trovano sostegno in Oprol. “Se non si vince la sfida del valore il settore sarà perdente, non soltanto in casa, ma anche all’estero, dove la concorrenza è sempre più agguerrita e numerosa”.