Un momento interordinistico dalla forte connotazione culturale e professionale, quello che ha visto oggi gli ordini degli Psicologi e degli Assistenti Sociali della Basilicata, incontrarsi nel convegno regionale di Formazione sul tema “Il presente e il futuro degli affidamenti in Basilicata”, ideato e organizzato con l’ANFAA (Associazione Nazionale famiglie adottive e affidatarie) e con il patrocinio morale del Tribunale per i Minorenni di Potenza.
Al termine dei lavori è stato siglato, inoltre, proprio un protocollo d’intesa tra i due Ordini, per formalizzare l’avvio di un percorso di sinergia e collaborazione.
I saluti istituzionali sono stati affidati a Luisa Langone, presidente dell’ordine degli Psicologi della Basilicata, a Giuseppe Palo, presidente dell’ordine lucano degli Assistenti Sociali, a Frida Tonizzo dell’ANFAA nazionale e ad Anna Gloria Piccininni, procuratore del Tribunale per i Minorenni del capoluogo.
Due le sessioni di discussione; nella prima, i contributi di Carmela Serio, psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice Servizi residenziali per minori e famiglie Coop Soc. Pippo’s House, Massimo Dogliotti, giurista e professore di Diritto di Famiglia dell’Università di Genova, Maria Grazia Foschino Barbaro, psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice GDL Governance Rete dei Servizi socio-sanitari per il contrasto della violenza all’infanzia, regione Puglia, Dante Ghezzi, psicologo, psicoterapeuta, formatore centro Tiama e Michele Bondardo, assistente sociale e coordinatore del Servizio Affidi del comune di Milano. Nel pomeriggio, sono intervenuti Antonella Magno, psicologa, psicoterapeuta, Maria Grazia Masella, avvocato cassazionista del Foro di Roma, Angela Marmora, dirigente psicologo Asp Basilicata, Emiliano Mistrulli, giudice del Tribunale dei Minorenni di Potenza, Antonio Corona, dirigente Ufficio Sistemi di Welfare presso la Direzione Generale per la Salute della regione Basilicata, Vincenzo Langellotti, dirigente psicologo, psicoterapeuta dell’Asp Basilicata, Valentina Di Muro, assistente sociale in Azienda Sanitaria di Potenza e Vania Liscio, consigliere nazionale dell’ANFAA e referente ANFAA Basilicata.
Così la presidente, Luisa Langone: «La giornata odierna è un appuntamento formativo di settore a cui teniamo particolarmente perché è dedicato a operatori sociali e sanitari, che lavorano in ambito minorile, perché si possa fornire loro strumenti adeguati, in collaborazione con l’ANFAA nazionale e con la sezione lucana, date le modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia e sulla recente approvazione da parte della Commissione Stato-Regioni dell’aggiornamento delle Linee di indirizzo nazionali sugli affidamenti familiari, che dovranno essere accolte e applicate anche nella nostra regione».
Il presidente Giuseppe Palo ha aggiunto: «Ragioniamo in una prospettiva che fonde i linguaggi dei due ordini, per ideare, in Basilicata, una sorta di “filiera corta” con servizi di prossimità che riuniscono le professioni sociali e sanitarie, a tutela dei minori dei nostri territori, sempre più soli e privati delle agenzie educative. In tal senso, l’iniziativa odierna e il protocollo con l’Ordine degli Psicologi della Basilicata».
Frida Tonizzo, dell’ANFAA nazionale: «La nostra è un’associazione di volontariato e l’appello va nella direzione del rilancio del tema dell’affidamento familiare. Oggi, è una occasione straordinaria per la presenza di relatori illustri, grazie ai quali verranno valutati aspetti trasversali, giuridici, psicologici e sociali».
Il procuratore, Anna Gloria Piccininni: «La Riforma Cartabia ha cercato di trovare la centralità dell’ascolto del minore, fondamentale che a questo provveda poi il giudice direttamente. Il problema è che è stato posto un limite, cioè che il minore venga ascoltato una sola volta e come sappiamo, i minorenni, anche perché sono in fase evolutiva, andrebbero sentiti più volte perché ciò consente di fare elaborare loro il pensiero e il vissuto, quindi di avere un approccio diverso nel racconto. Indispensabile il recepimento regionale; l’incontro di oggi è importantissimo per l’aggiornamento e perché vi sia un adeguamento al contesto territoriale che è, purtroppo, disagiato e che si è ampliato, per pertinenza, anche a quello di Sala Consilina».