Il giornalista Giovanni Mercadante in una nota presenta il progetto rivoluzionario per la raccolta differenziata dei rifiuti integrati al riciclaggio a cura del progettista barese Olindo Pavone. Di seguito i particolari.
Un rivoluzionario sistema di raccolta rifiuti – in linea con gli obiettivi generali della transizione ecologica – viene proposto da Vito Olindo Pavone, già tecnico dell’ex Gruppo Calabrese Veicoli Industriali e Municipali.
La transizione è intesa come arco temporale di applicazione valida almeno per i prossimi 30-40 anni. L’attuale sistema, operativo dal 1970, è diventato obsoleto da tempo. Non è cambiato nulla, se non la differenziazione dei rifiuti che allo stato attuale funziona a macchia di leopardo, senza alcun beneficio pratico ed economico.
Il Gruppo Calabrese è stato il Numero Uno nell’introduzione di attrezzature speciali con veicoli satelliti nei centri storici, con voltabidoni, tricicli e stazioni di transfert, tutti rivolti all’ottimizzazione di un servizio efficiente.
Oggi, si chiede un cambio di passo; da oltre 20 anni siamo entrati nel terzo millennio. Dopo la scomparsa del Gruppo Calabrese dalla scena economica, non ci sono stati grandi cambiamenti nel settore ecologia; i rifiuti sono l’argomento del giorno che occupano molti spazi sui giornali e nelle reti televisive, senza uno straccio di novità.
V. Olindo Pavone è stato un brillante professionista all’interno del Gruppo industriale barese, animato da studi sempre interessanti ed in linea con le necessità richieste dalle aree ad alta densità abitativa.
Tunnel sotterraneo con trenino carrelli portarifiuti
Sul marciapiedi torretta conferimento rifiuti a lettura ottica
I sistemi di raccolta rifiuti finora adottati non si sono rivelati efficienti per le tante criticità che hanno generato nel tempo: come la raccolta porta a porta e le isole ecologiche; nonché i bidoni di lamiera zincata; i bidoni di plastica, tutti oggetti che di fatto sottraggono spazio alla viabilità.
Il sistema progettato recentemente da V. Olindo Pavone, sottoposto e tutelato da una serie brevetti, propone di semplificare le operazioni di separazione dei rifiuti ( in case singole, condomini, ville, supermercati, aziende, ristoranti) sostituendo il tradizionale sacchetto portarifiuti domestico con una cartuccia sacchetto-contenitore semirigido monomaterico (rifiuto differenziato), munito di coperchio a tenuta stagna che agevola il corretto conferimento di frazioni di rifiuti diversi con un’unica operazione, tutelando le abitudini attualmente osservate dall’utenza.
In sezione: torretta al bordo del marciapiede;
sotto, piccoli vagoni carrellati interrati
L’innovazione è nei sacchetti portarifiuti completamente recuperabili meccanicamente dal sistema operativo.
I sacchetti portarifiutisono integrati a un sistema per la lettura ottica e la pesatura dei rifiuti in grado di trasmettere i dati rilevati in tempo reale sulla quantità e tipologia dei rifiuti conferiti per ogni singolo sacchetto (portarifiuti) e il codice identificativo dell’utente; con un codice a barra (o codice fiscale) sarà possibile riconoscere i rifiuti e l’utente per la relativa tassazione.
La rivoluzione del sistema, invece, sta nel progetto sotterraneo conforme alla legge “Transizione ecologica” che esclude la presenza di cassonetti stradali ed elimina praticamente l’utilizzo di autocarri allestiti al prelievo dei rifiuti dai cassonetti, in quanto il conferimento dei rifiuti avverrebbe dalle torrette previste agli angoli della strada e/o nelle immediate vicinanze individuate.
Detto sistema sotterraneo, mediante tunnel invisibile, è fornito da una serie di contenitori carrellati a forma di trenino spinto da un impianto elettrico a basso voltaggio; il conferimento dei rifiuti è previsto, come detto innanzi, tramite le torrette stradali dotate di accesso al sistema di comunicazione elettronica che consente l’identificazione dell’utente, del sacchetto dei rifiuti, la pesatura e relativo addebito mediante tessera del codice fiscale a lettura ottica.
Il servizio s’intende completo anche per rifiuti ingombranti e per il loro “trattamento”.
Torretta (B) con kit per prelievo buste vuote;
torretta (A) a filo col marciapiede per infilare le buste dei rifiuti
nel trenino sotterraneo
I piccoli vagoni, a forma di trenino sotterraneo, sono azionati lungo il perimetro dei marciapiedi e la loro corsa si arresta alla periferia in una zona indicata come stazione di transfert, dove vengono svuotati automaticamente mediante ribaltamento nei containers dedicati ai rispettivi rifiuti selezionati.
Nel tunnel sotterraneo sono previsti dei fori di drenaggio in caso di infiltrazione di acque piovane.
Il progetto nel suo insieme si presterebbe nelle aree di recente urbanizzazione, dove le strade sono più larghe e si possono realizzare gli scavi per creare un tunnel sotterraneo. Nei centri storici, purtroppo, restererebbe operativo il sistema tradizionale.
Le torrette stradali, idonee al conferimento dei rifiuti di vario genere, sostituirebbero gli innumerevoli cassonetti stradali attuali; sono previsti a forma di prisma; collocabili sui marciapiedi a una distanza tra i 70 e i 100 mt l’una dall’altra. Dotate di coperchio a chiusura elettronica, attivabili a distanza dalla tessera del codice fiscale di ogni utente. Tale coperchio consentirebbe uno scambio di comunicazione vocale tra l’utente e la piattaforma. Il tutto avverrebbe nelle forme più igieniche possibili, senza contatto fisico.
Da aggiungere che dalla stessa torretta è possibile acquisire un kit di buste nuove sempre in modalità elettronica.
Stazione di transfert realizzataalla periferia
a fine corsa del trenino sotterraneo
Insomma, il sistema sotterraneo invisibile favorirebbe una serie di servizi a breve e a lunga scadenza:
-miglioramento del sistema di riconversione dei rifiuti;
-liberare il traffico dai contenitori di lamiera e di plastica;
-decongestionare la mobilità urbana;
-maggiore mobilità per soccorsi stradali, ambulanze, taxi e per persone diversamente abili;
-facilitazione di parcheggi per bici, motocicli e auto.
Il progetto risponde alle Direttive generali europee e nazionali che richiamano diversi concetti: evolutivo; economia circolare; Green; transizione ecologicacon l’utilizzo di un arco temporale di almeno 30-40 anni per poi studiare un altro sistema. Detto progetto non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per ulteriori migliorie in futuro.
I Romani inventarono le reti stradali (via Appia, via Flaminia); le reti fognarie (la cloaca di Roma); le reti idriche (molto noti gli acquedotti romani su ponti).
In tempi recenti la tecnologia ha imposto le reti elettriche, telefoniche, telematiche, telegrafiche, reti Wi-Fi.
Oggi bisogna mettere mano al sistema sotterraneo anche per il trasporto dei rifiuti; c’è molto consumo di spazio in superficie.
Gli amministratori pubblici devono agire con più coraggio; le soluzioni tampone complicano le situazioni e si va sempre alle emergenze con danni irreparabili all’economia e all’ambiente.