Il recupero sostenibile delle cave del territorio. E’ il tema della conferenza internazionale organizzata dalla società Matera Inerti il 21 giugno dello scorso anno a Casa Cava, nei Sassi di Matera per riflettere sulla riqualificazione progettuale in ottica
ambientale.
La problematica del recupero delle cave del territorio, giunte a fine vita estrattiva, è una tematica attuale che non ha confini territoriali. La città di Matera ed il suo territorio limitrofo è da sempre stata storicamente emblema di cave di calcarenite, materiale che caratterizza le strutture dei sassi di Matera. Il recupero di dette cave è oggetto di studi internazionali e di idee progettuali per la relativa riqualificazione, soprattutto in chiave di sostenibilità energetica e
basso impatto ambientale. Nel territorio sono altresì presenti cave in pietra, fra cui la cava della Matera Inerti presente nel Parco della Murgia Materana.
Le peculiarità tecniche di tale cava sono state oggetto di analisi da parte dello studio internazionale viennese Coop Himmelb(l)au, rappresentato dall’architetto internazionale Wolf dPrix, esponente di primo piano del decostruttivismo, che ha valutato positivamente le caratteristiche strutturali e morfologiche per proporre un suo concept innovativo rivoluzionario in ottica sostenibilità.
L’incontro è stato organizzato con l’obiettivo di trattare la tematica e condividere la visione e possibili soluzioni.
Durante l’incontro sono state trattate problematiche e soluzioni tecnico-scientifiche in merito al recupero delle cave del territorio, fra cui la presentazione del concept “Oasis of Matera” dello studio Coop Himmelb(l)au. All’incontro, coordinato dalla giornalista Beatrice Volpe, sono intervenuti l’architetto Wolf dPrix, l’ingegnere energetico Prof. Brian Cody, lo scienziato Giuseppe Zuccalà ed il commercialista Luciano Tarantino.
La fotogallery del concept “Oasis of Matera”