L’impianto di valorizzazione dei rifiuti Edison Next di Melfi ha aperto le porte a oltre 80 studenti degli Istituti di Istruzione Superiore “G. Gasparrini” di Melfi (‘Settore tecnologico’ Costruzioni, Ambiente e Territorio), “G. Solimene” di Lavello e “E. Battaglini” di Venosa, nell’ambito dell’iniziativa “Impianti aperti”.
Quello melfitano è uno dei nove impianti di trattamento dei rifiuti italiani che aderiscono all’iniziativa “Impianti aperti on the road: Il viaggio per la sostenibilità” di Assoambiente, volta alla promozione di una cultura consapevole della gestione dei rifiuti.
Nell’impianto di Melfi sono stati spiegati agli studenti sia il percorso di gestione e valorizzazione dei rifiuti svolto da Edison Next sia i benefici dell’economia circolare anche per le comunità. Attraverso l’esperienza diretta con una tecnologia complessa come la termovalorizzazione dei rifiuti, gli studenti hanno potuto comprendere il funzionamento dell’impianto, le sue prestazioni e il notevole livello tecnologico da esso raggiunto, grazie anche alle severe norme ambientali europee e nazionali che rispetta. In particolare, è stato sottolineato il considerevole apporto dell’impianto di Melfi (che di recente ha ottenuto il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale) alla chiusura sostenibile del ciclo dei rifiuti: grazie alla loro termovalorizzazione, infatti, si producono più di 35.000 megawattora all’anno di energia elettrica, di cui oltre il 65% immessa in rete, soddisfacendo così il fabbisogno energetico per un intero anno di circa 10.000 famiglie di tre-quattro componenti.
Ad accompagnare gli studenti, nel corso della visita, anche l’assessore comunale di Melfi con delega ad Ambiente e Rifiuti Pamela Montanarella e il Responsabile Waste Management di Edison Next Mauro Migliori, che ha dichiarato: “Anche quest’anno aderiamo con piacere a “Impianti aperti” per contribuire a sensibilizzare gli studenti sul tema della corretta gestione e valorizzazione degli scarti, i termovalorizzatori infatti costituiscono una componente essenziale del ciclo integrato dei rifiuti. Conoscere dal vivo il nostro impianto (uno dei sette presenti in Italia per i rifiuti speciali) e tutte le attività che realizziamo per salvaguardare l’ecosistema, permette di comprendere l’utilità e l’importanza dell’attività di trasformazione degli scarti in risorse, diffondendo una cultura dell’economia circolare fin dalle giovani generazioni. Inoltre, ogni anno reinvestiamo oltre il 60% del risultato operativo per migliorare l’impiantistica e implementare tecnologie all’insegna dell’efficienza e del ridotto impatto ambientale”.
L’assessore comunale di Melfi con delega ad Ambiente e Rifiuti Pamela Montanarella ha affermato: “Da quando la nostra Amministrazione comunale si è insediata, abbiamo abbracciato il mondo Edison. C’è un rapporto continuo di collaborazione, una condivisione, che ha già portato e porterà dei risultati positivi per il territorio anche a livello ambientale. Con il gruppo Edison c’è un’apertura a 360° verso l’Amministrazione, e vengono puntualmente fatti dei tavoli di confronto per mettere a punto le prospettive di crescita del gruppo”.
“Partendo da un’educazione ambientale che nasce dal basso – ha aggiunto Montanarella – facciamo sì che i ragazzi vadano nelle loro famiglie a parlare di un processo produttivo importante. Invogliamo le nuove generazioni a rispettare l’ambiente e ad avere un occhio diverso nei confronti del futuro. Qui a Melfi abbiamo visionato un processo produttivo vero e proprio, è un’apertura verso le nuove generazioni”.
In particolare, i ‘cittadini di domani’ hanno visionato le due linee produttive, una per il trattamento dei rifiuti urbani, l’altra destinata ai rifiuti di origine industriale. La visita si è soffermata sulle attività di monitoraggio e controllo a tutela dell’ambiente: dal controllo radiometrico dei rifiuti in ingresso per intercettare e respingere eventuali materiali radioattivi (che non vengono mai trattati dall’impianto) alla sala controllo in cui vengono rilevati in tempo reale, 24 ore al giorno, i livelli delle emissioni. Ha destato particolare interesse tra gli studenti la spiegazione delle BAT (Best Available Technologies), utilizzate nell’esercizio del termovalorizzatore, operativo per 365 giorni all’anno, grazie all’impegno di circa 70 dipendenti, tra diretti e indiretti.
Le classi intervenute, inoltre, hanno mostrato curiosità sul biomonitoraggio tramite api, “indicatori biologici naturali” che permettono di comprendere lo stato di salute di un territorio e, attraverso l’impollinazione, garantiscono la tutela della biodiversità e la tenuta dell’ecosistema.