“Stante l’attuale grave crisi economica, l’imposta di soggiorno è inaccettabile perché fa lievitare il costo del prodotto turistico offerto dalle nostre imprese”. Con queste parole Silvio Grassi, presidente della Sezione Turismo di Confapi Matera, commenta la decisione dei Comuni di Bernalda e Nova Siri di introdurre l’imposta di soggiorno.
“Occorre considerare infatti – aggiunge Grassi – la perdita di competitività che le aziende turistiche avranno a seguito dell’introduzione dell’imposta di soggiorno, che finirà per causare un aggravio di costi sui pacchetti turistici e per dare un vantaggio competitivo ai nostri rivali”.
“In questo particolare periodo di crisi bisogna aiutare le imprese a sopravvivere. In tal modo, invece, si soffoca sul nascere uno dei pochi settori attualmente in crescita. Dopo aver appreso la notizia dalla stampa delle intenzioni del Comune di Bernalda, abbiamo chiesto due volte, sin dal mese di maggio, un incontro al sindaco per essere ascoltati sul tema e avere la possibilità di un confronto costruttivo e senza pregiudizi sull’argomento, senza tuttavia ricevere risposta. La decisione di Nova Siri, invece, ci è giunta ancora più inaspettata, visto che sembrava essere stata accantonata ogni ipotesi del genere”.
“Ribadiamo pertanto – conclude il presidente della Sezione Turismo di Confapi – la nostra contrarietà all’introduzione dell’imposta di soggiorno, che avrebbe effetti più negativi che positivi. Infatti, per il turismo balneare, caratterizzato da una permanenza di più giorni, la nuova imposizione costituirebbe una vera e propria discriminante nella scelta delle destinazioni rispetto ad altri territori limitrofi”.
Silvio Grassi, presidente della Sezione Turismo di Confapi Matera
Confindustria Basilicata su imposta di soggiorno a Nova Siri
“Gli operatori turistici di Nova Siri esprimono sconcerto e indignazione per le modalità con le quali si è giunti, da parte dell’Amministrazione Comunale di Nova Siri, all’ applicazione dell’imposta di soggiorno a partire già dal prossimo 15 luglio 2012”.
Lo afferma Giovanni Matarazzo, Vice Presidente con delega al Turismo e Infrastrutture di Confindustria Basilicata, nonché Presidente della Sezione Turismo della stessa organizzazione datoriale.
“Tutti gli esercizi ricettivi di tale località turistica – rileva Matarazzo – in data 11 luglio scorso si sono visti notificare il provvedimento della Giunta Municipale, licenziato nella seduta del 5/7/12, con il quale si dava attuazione all’imposta di soggiorno nel comune di Nova Siri con decorrenza 15 luglio”
“E’ opportuno rappresentare – prosegue Matarazzo – come questa scelta metta in crisi l’intero sistema ricettivo della località balneare, ponendo gli operatori del settore in una situazione di grave difficoltà organizzativa e comunicativa nei confronti dei turisti che ivi alloggeranno a partire dal 15 luglio. Infatti, le strutture ricettive non si sono ancora organizzate – amministrativamente e burocraticamente – per riscuotere tale imposta, né hanno avuto il tempo necessario per attivare una campagna informativa, relativa alla applicazione dell’imposta a partire già dalla stagione turistica in corso, nei confronti dei Tour Operators e dei vari intermediari commerciali. Inoltre, non è stato affatto considerato che i turisti che alloggeranno nelle strutture ricettive –relativamente al periodo di applicazione, dal 15 luglio al 31 agosto- hanno già prenotato e pagato anticipatamente i pacchetti acquistati “all inclusive” rispetto all’inizio del loro soggiorno”.
“Al di là del merito e dell’opportunità della determinazione comunale, peraltro già fortemente contestata all’inizio dell’anno dalla nostra Associazione e da quasi tutti gli operatori economici del comune di Nova Siri – osserva Matarazzo – siamo basiti per il metodo adottato dall’amministrazione comunale verso gli imprenditori della filiera turistica, i quali, pur costituendo da tempo gli attori principali della valorizzazione della principale risorsa economica della località jonica, sono stati di fatto traditi dall’amministrazione comunale, che aveva concordato di evitare l’applicazione dell’imposta, almeno per l’anno in corso”.
“Non per dare la stura a sterile polemica – aggiunge Matarazzo – ma è necessario ripercorrere le tappe salienti della vicenda. Il 14/12/2011 il Consiglio Comunale approvava il regolamento per l’applicazione dell’imposta sul territorio di Nova Siri; dopo alcuni giorni, il 15 gennaio successivo, circa 50 operatori economici – di vari settori, dal turismo al commercio all’artigianato- inviavano all’amministrazione comunale una “lettera aperta” con la quale chiedevano di non applicare tale imposta per l’anno 2012 e, in pieno spirito collaborativo, costruttivo e non polemico –considerato che nei principi legislativi questa è una imposta cosiddetta “di scopo” i cui introiti devono essere utilizzati per migliorare l’accoglienza e la qualità dei servizi turistici presenti ed erogati sul territorio comunale, si dichiaravano disponibili a “valutare la possibilità di definire, per l’annualità 2012, strumenti di collaborazione tra il Comune e le organizzazioni più rappresentative degli operatori economici, per favorire una maggiore condivisione e partecipazione alla gestione delle attività e degli interventi strettamente connessi e funzionali all’erogazione dei servizi turistico-ricettivi sul territorio (ad esempio: pulizia della spiaggia, servizio bus/navetta estivo, manutenzione del verde e del decoro urbano in prossimità delle aree fruibili dai turisti, segnaletica ed informazione turistica, ecc.).
“Va aggiunto – continua Matarazzo – che dopo 5 mesi di silenzio assoluto il 29 maggio u.s., praticamente all’apertura della stagione turistica, in accoglimento delle richieste formulate nel citato documento sottoscritto dagli operatori economici, l’Assessore al ramo convocava finalmente un incontro con i titolari delle strutture ricettive per discutere sull’imposta di soggiorno allo scopo “di valutare insieme le soluzioni da adottare in alternativa all’applicazione dell’imposta di soggiorno”. In tale incontro, a fronte dell’impegno della Giunta comunale di rinviare all’anno successivo l’applicazione dell’imposta, gli operatori turistici si obbligavano a finanziare con fondi privati alcuni servici turistici comunali (nella fattispecie il servizio navetta urbano ed alcune manifestazioni ludico-culturali da inserire nel calendario eventi da programmare per i mesi estivi) proprio per alleviare il bilancio comunale di alcuni costi per servizi turistici”.
“Insomma dopo oltre un mese dalla riunione di fine maggio – rimarca Matarazzo – mentre tutto faceva pensare al rispetto di quanto convenuto in maniera partecipata e condivisa, ci troviamo di fronte alla notifica inaspettata dei provvedimenti amministrativi immediatamente esecutivi, senza alcun ulteriore comunicazione in tal senso”.
“Giova ricordare – prosegue Matarazzo – che nei mesi scorsi avevamo sottoposto all’attenzione di ANCI regionale questa problematica e le connesse distorsioni che ne sarebbero potute derivare”.
“Agli amministratori del Comune Jonico, ai quali evidentemente sfugge la rilevanza che la filiera turistica locale assume per l’intero tessuto socio-produttivo comunale, va rammentato – afferma Matarazzo – che uno di principi fondanti dell’assetto giuridico ed istituzionale contemporaneo, è quello di rispettare i patti e gli accordi raggiunti. Invece, pur di coprire i buchi del bilancio, non ci si è minimamente preoccupati di ritirarsi unilateralmente da un’intesa che pure si era contribuita a definire”.
“Inoltre – conclude Matarazzo –nessun amministratore locale si è preoccupato di verificare se gli altri comuni contermini della costa Lucana ovvero delle regioni confinanti (Policoro, Scanzano Jonico o Pisticci da un lato e Rocca Imperiale, Montegiordano o Roseto dal versate calabrese e Ginosa, Castellaneta dal versante pugliese) hanno o meno applicato, a partire dalla stagione in corso, tale imposta quanto meno per garantire un minino di equilibrio competitivo tra gli stessi territori”.
“Come associazione rappresentativa, a livello regionale, degli interessi imprenditoriali – evidenzia Matarazzo – non possiamo esimerci dal denunciare “disparità di trattamento di fatto” tra i vari comuni all’interno degli stessi comprensori turistici e questo preoccupante modus operandi dell’Amministrazione Comunale di Nova Siri, atteso peraltro che in altri contesti e per la medesima problematica, alcuni sindaci, come quello di Matera, ad esempio, hanno fatto prevalere il buonsenso, giungendo a situazioni più gestibili sul versante organizzativo e sicuramente più accettabili da parte degli imprenditori”.
Confindustria Basilicata