“E’ di 136 milioni di euro il calo dei prestiti alle imprese che la Basilicata ha fatto registrare tra luglio 2015 e luglio 2016, con una contrazione che in termini percentuali e’ pari al -3,5%”e’ questo il commento del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Michele Napoli a seguito dei dati diffusi dal Centro Studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre.
L’esponente azzurro ha poi sottolineato come “il dato negativo della Basilicata e’ superiore a quello della media nazionale che nel medesimo arco temporale si è arrestato al -2,9%”.
Il Presidente del gruppo “Forza Italia“ di Basilicata ha tenuto a precisare “che nonostante il Quantitative Easing, il programma di acquisto dei titoli del debito pubblico inaugurato dalla Banca Centrale Europea a marzo dello scorso anno, i dati relativi agli impieghi totali delle banche nei confronti del tessuto produttivo regionale continuano a segnare il passo, impedendo di fatto alla crescita economica di trovare lo slancio necessario a superare una crisi che ha lasciato sul campo molti morti e feriti”.
Napoli ha quindi evidenziato come tale circostanza penalizzi il sistema produttivo “costituito prevalentemente da piccole o medie dimensioni, che dipendono in maniera preponderante dal sistema di finanziamento bancarioe che in assenza di sostegno vedono svanire qualsiasi ipotesi di rilancio con effetti devastanti per lo sviluppo del territorio nel quale il PIL cresce di appena lo 0,3% l’anno”.
“Se al credit crunch rilevato dalla CGIA di Mestre – ha precisato Napoli – aggiungiamo che il costo del danaro è in Basilicata più oneroso di quasi due punti percentuali rispetto a quello che viene pagato dalle imprese in altri contesti territoriali, si comprende quanto sia importante per le nostre aziende ricevere credito attraverso cui poter usufruire del pacchetto di agevolazioni fiscali contenuto nella Legge di Stabilità e con cui il Governo Renzi tenta di rilanciare gli investimenti”.
Il Capogruppo di Forza Italia ha poi concluso parlando della necessità di avviare un percorso di crescita strutturale per il quale “occorre un nuovo protagonismo della Regione, che deve guardare al mondo delle imprese come interlocutori privilegiati delle proprie azioni, riproponendo ed incrementando ad esempio la dotazione finanziaria di strumenti di politica economica come il microcredito, in grado di ridare ossigeno e fiducia alla economia lucana da troppo tempo in apnea”.