Continuano le iniziative della Cia per sollecitare un intervento di correzione sostanziale sull’Imu agricola: martedì 3 febbraio alle ore 14,30 nella sede regionale di Potenza si svolgerà un incontro tra la direzione regionale della Cia e il presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce che sarà accompagnato da una delegazione di sindaci delle due province interessati dall’odioso balzello.
Vogliamo sollecitare le forze politiche e di governo -spiega il direttore regionale della Cia Donato Distefano – a individuare, anche per il 2014, parametri più appropriati rispetto a quelli contenuti nel Dl 4/15 che si rifanno agli elenchi Istat dei comuni montani o parzialmente tali e che lo stesso Istituto di statistica, con una presa di posizione ufficiale, ha dichiarato non più aggiornati e quindi non adeguati a valutare l’effettiva natura e posizione del terreno su cui deve basarsi la tassazione Imu. Di qui la necessità di apportare significativi correttivi al Decreto Legge, in modo da rivedere le storture attuali ed evitare che gli agricoltori siano chiamati a pagare un’imposta che, dovendo rispondere essenzialmente a ragioni di gettito, omette di considerare il rispetto di principi quali la sostenibilità, l’equità e la ragionevolezza che, invece, dovrebbero essere alla base di qualsiasi norma impositiva. E non ci limitiamo a dire no ma – continua il dirigente della Cia – indichiamo come reperire le risorse che il Governo richiede ai Comuni costringendoli a fare gli esattori”. Per Distefano le modifiche al decreto 4/2015, produrrebbero: “un allineamento delle nostre disposizioni normative agli indirizzi Europei; un sistema impositivo più equo e sostenibile e premiale per chi svolge attività e produce in Agricoltura; un impulso alla mobilità fondiaria e un diretto accrescimento sul versante del dimensionamento fondiario delle singole aziende; una più ampia e significativa crescita di SAU e di territori preservati, manutentati e sottratti all’abbandono e al dissesto.”