Il presidente dell’Anci di Basilicata, Salvatore Adduce, ha convocato per mercoledì 4 marzo, alle ore 11, nella sala Giunta del municipio, una conferenza stampa per presentare la manifestazione di protesta dei comuni lucani contro l’Imu agricola che ha colpito pesantemente 22 enti locali della nostra regione.
Il Sindaco della Città di Montescaglioso, Giuseppe Silvaggi ha organizzato un incontro pubblico che si terrà mercoledì 04 marzo 2015, alle ore 19.00, presso la Sala Consiliare “Sandro Pertini”, in Piazza Aldo Moro (ex sede municipale).
Nell’incontro, al quale sono stati invitati i Sindaci dei Comuni della Provincia di Matera, saranno definite le modalità di attuazione della manifestazione per l’abrogazione del Decreto 4/2015 in materia di IMU Agricola, in programma a Matera sabato 07 marzo.
Posizione Cia Basilicata in merito all’imu sui terreni agricoli e sui beni fondiari
incontro con anci basilicata
sono almeno tre le ragioni che assieme ai Comuni e all’Anci la Cia Basilicatapropone di rivedere e far modificare in sede di conversione del decreto legge 4/2015 da parte del governo centrale. All’incontro hanno preso parte Salvatore Adduce, presidente Anci, una delegazione di sindaci delle due province e i componenti della direzione regionale Cia.
– in primo luogo a parere della cia e’ necessario modificare alcune parti della normativa in ragione del fatto che tale imposta non rispetta i principi fondamentali del contribuente : equita’, sostenibilita’ e progressivita’.
– inoltre vi sono almeno altri due rilevanti aspetti verso i quali d’intesa con i comuni e con l’Anci si propone di modificare e rivedere.
– prima questione
– riguarda il riconoscimento dell’esenzione nei comuni parzialmente montani e della riduzione del coefficiente di rivalutazione nei comuni di pianura al solo c.d. agricoltore professionale. intendendosi per agricoltore professionale la figura di cui all’art. 1 del d.lvo 99/2004, iscritto nella previdenza agricola Inps.
– La volontà del legislatore che ha voluto espressamente circoscrivere solo a tale figura alcune esenzioni e agevolazioni di fatti limita a poco più di 400.000 posizioni previdenziali esistenti in Italia e poco più di 8.000 in Basilicata con la possibilità di estendere tali benefici ad una platea di almeno il doppio 16.000/18.000.
– Appare estremamente limitativo e in evidente contraddizione la decisione del legislatore avvalorata dalla nota del Dipartimento Finanza del Ministero, di restringere alle sole figure iscritti negli elenchi previdenziali INPS, in particolare rispetto a decisioni assunte pochi mesi fa sempre dal governo Italiano quanto è stato chiamato a definire con apposita norma la figura di agricoltore attivo per accedere ai benefici in materia di aiuti, integrazioni e benefici a valere sui fondi strutturali UE ed in particolare sul FEASR, FESR,FSE e fondo coesione.
– In questo caso la norma annovera oltre 800.000 beneficiari e figure addette, quasi il doppio di quelle attualmente riconosciute e che in Basilicata il dato in nostro possesso si attesta con ulteriori 10.000 aziende potrebbero beneficiare dell’esenzione e dell’agevolazione allocate nei 9 comuni parzialmente montani e nei 16 comuni non montani di pianura.
– SECONDA QUESTIONE: che s’intendiamo sottoporre a modifica sempre del DL 4/2105 riguarda l’interpretazione data dal legislatore circa i terreni oggetto di concessione a AGRCOLTORI PROFESSIONALI.
– In questo caso nessuna agevolazione o esenzione è riconosciuta se le due parti, concedente da un lato e concessionario dall’altro non rivestono congiuntamente la figura di Agricoltore professionale con iscrizione INPS.
A fronte di tale interpretazione la CIA propone quanto segue.
Appare del tutto evidente e assolutamente iniqua, oltre che contradditorio tassare il bene concesso e utilizzato da un Agricoltore professionale solo in ragione della proprietà.
A fronte di tale stato di cose la CIA propone di riconsiderare l’impianto normativo riguardo le figure e i soggetti che conducono e lavorano il terreno secondo il principio Europeo dell’AGRICOLTORE ATTIVO, cosi come previsto dalla Conferenza STATO/REGIONI e contenuto
nel decreto MIPAF 6513 del 18/11/2014 all’art. 3, in applicazione della regolamentazione comunitaria 1307/2013.
Secondo la Cia tale modifiche al decreto 4/2015, produrrebbe:
a) Un allineamento delle nostre disposizioni normative agli indirizzi Europei.
b) Pone le basi per un sistema impositivo più equo e sostenibile e premiale per chi svolge attività e produce in Agricoltura.
c) Fornirebbe un impulso alla mobilità fondiaria e un diretto accrescimento sul versante del dimensionamento fondiario delle singole aziende.
d) Una più ampia e significativa crescita di SAU e di territori preservati, manutentati e sottratti all’abbandono e al dissesto.