Contro l’introduzione dell’Imu sui terreni, ma non solo, gli agricoltori rappresentati da Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, manifesteranno domani martedì 31 a Roma con delegazioni di agricoltori delle province di Potenza e di Matera. La mobilitazione del settore, che va avanti da settimane, con civili proteste su tutto il territorio nazionale e decine di migliaia produttori coinvolti, approda dunque nella Capitale dopo le manifestazioni di Matera e di Potenza. Saranno tre i luoghi dei sit-in, che inizieranno alle ore 9 davanti alla Camera dei Deputati, al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e a quello dell’Economia e delle Finanze.
Questa manifestazione -spiega il coordinamento- ha un obiettivo chiaro: l’agricoltura vuole farsi sentire, chiede la giusta attenzione del Governo e delle Istituzioni per potersi sviluppare, creare lavoro, produrre cibo di qualità e benessere per la collettività. Ma questo non è possibile senza interventi legislativi lungimiranti ed investimenti mirati. È necessario fare un ulteriore passo avanti per alleggerire il settore dal peso della burocrazia e della fiscalità, scongiurando una nuova iniqua tassa, come quella dell’Imu.
IN PRIMO LUOGO A PARERE DELLA CIA E’ NECESSARIO MODIFICARE ALCUNE PARTI DELLA NORMATIVA in ragione del fatto che TALE IMPOSTA NON RISPETTA I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL CONTRIBUENTE : EQUITA’, SOSTENIBILITA’ E PROGRESSIVITA’.
- INOLTRE VI SONO ALMENO ALTRI DUE RILEVANTI ASPETTI VERSO I QUALI D’INTESA CON I COMUNI E CON L’ANCI SI PROPONE DI MODIFICARE E RIVEDERE.
- prima questione
- riguarda il riconoscimento dell’esenzione nei comuni parzialmente montani e della riduzione del coefficiente di rivalutazione nei comuni di pianura al solo d. AGRICOLTORE PROFESSIONALE. Intendendosi per agricoltore professionale la figura di cui all’art. 1 del d.lvo 99/2004, iscritto nella previdenza agricola INPS.
- La volontà del legislatore che ha voluto espressamente circoscrivere solo a tale figura alcune esenzioni e agevolazioni di fatti limita a poco più di 400.000 posizioni previdenziali esistenti in Italia e poco più di 8.000 in Basilicata con la possibilità di estendere tali benefici ad una platea di almeno il doppio 16.000/18.000.
- Appare estremamente limitativo e in evidente contraddizione la decisione del legislatore avvalorata dalla nota del Dipartimento Finanza del Ministero, di restringere alle sole figure iscritti negli elenchi previdenziali INPS, in particolare
- rispetto a decisioni assunte pochi mesi fa sempre dal governo Italiano quanto è stato chiamato a definire con apposita norma la figura di AGRICOLTORE ATTIVO per accedere ai benefici in materia di aiuti, integrazioni e
- benefici a valere sui fondi strutturali UE ed in particolare sul FEASR, FESR,FSE e fondo coesione.
- In questo caso la norma annovera oltre 800.000 beneficiari e figure addette, quasi il doppio di quelle attualmente riconosciute e che in Basilicata il dato in nostro possesso si attesta con ulteriori 10.000 aziende potrebbero beneficiare dell’esenzione e dell’agevolazione allocate nei 9 comuni parzialmente montani e nei 16 comuni non montani di pianura.
- Seconda questione: che s’intendiamo sottoporre a modifica sempre del DL 4/2105 riguarda l’interpretazione data dal legislatore circa i terreni oggetto di concessione a AGRCOLTORI PROFESSIONALI.
- In questo caso nessuna agevolazione o esenzione è riconosciuta se le due parti, concedente da un lato e concessionario dall’altro non rivestono congiuntamente la figura di Agricoltore professionale con iscrizione INPS.
Appare del tutto evidente e assolutamente iniqua, oltre che contradditorio tassare il bene concesso e utilizzato da un Agricoltore professionale solo in ragione della proprietà.