Pesche, carciofi, zucchine e grano. I frutti di un’intera stagione agraria sono stati consegnati in mattinata all’Agenzia dell’Entrate da un gruppo di agricoltori provenienti da Bernalda, Policoro, Metaponto, Grottole e Ginosa per pagare in natura l’imu agricola richiesta dal governo Renzi. La manifestazione di protesta, partita con una conferenza stampa in via Ascanio Persio, a pochi metri dal mercato dell’ortofrutta è sta promossa per chiedere il ritiro del provvedimento sull’Imu agricola, in scadenza il prosismo 15 giugno.
Il gruppo promotore del movimento Riscatto e di Altragricoltura ha invitato i cittadini a sottoscrivere la petizione rivolta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, a sostegno della richiesta adottata il 21 maggio scorso dal Comune di Gravina di Puglia, in Piazza Montecitorio, a Roma.
Fondamentalmente nella petizione si chiede di aprire un confronto sulla base della richiesta avanzata dai 32 sindaci e dal movimento ‘Riscatto’ e nel frattempo di sospendere la rata del pagamento in scadenza del 16 giugno 2015.
Del resto il fondamento della richiesta di sospensione sta nelle dichiarazioni che lo stesso Presidente Renzi ha reso nelle scorse settimane in cui “l’Imu sui terreni è stato un grave errore che va cambiato in prima possibile.”
Forti delle ragioni di queste dichiarazioni del Presidente del Consiglio gli agricoltori, non potendo in alcun modo fare fronte al pagamento della rata dell’Imu agricola visto l’aggravamento della loro condizione di crisi economica e finanziaria, per dimostrare la loro assoluta buona volontà si sono rechati all’Agenzia delle Entrate per pagare “in natura” l’F24 relativo all’Imu agricola.
La fotogallery della manifestazione contro l’Imu agricola (foto www.SassiLive.it)