Adriano Pedicini, Consigliere comunale Forza Italia e Presidente Commissione Bilancio, in una nota torna ad occuparsi dell’IMU agricol, una tassa locale istituita per far fronte agli impegni del governo a pagare il bonus di 80 euro. La tassa dovrà essere pagata entro il 26 gennaio 2014. Si tratta, secondo Pedicini, di una tassa iniqua che il mondo agricolo non intende pagare. In proposito Pedicini ha convocato in commissione bilancio le associazioni di categoria.
Di seguito la nota integrale.
Siamo stati sempre contrari ad ogni forma di tassazione sulla prima casa, da anni questa è stata la nostra linea politica sin da quando questa tassa è stata reintrodotta; lamenti inascoltati, anzi si è calcata maggiormente la mano con l’introduzione di nuove tasse come la TASI che trovano nell’abitazione l’oggetto del prelievo. Oggi siamo all’epilogo, al caos fiscale della più grande operazione di iniquità fatta da questo governo che non risparmia più alcun settore ed oramai sembra inevitabile il prelievo IMU sui terreni agricoli. Questa bizzarra tassa, andava pagata entro il 16 dicembre, poi rinviata al 26 gennaio, ora a meno che non intervengano provvedimenti dell’ultima ora, sarà questa la scadenza. Un gran caos che procura soprattutto una incertezza economica che grava sugli esili bilanci dei comuni, quello di Matera in particolare. Rimane fermo il concetto di trovarsi di fronte ad una tassa ingiusta che colpisce un settore che con tanta fatica si stava rimettendo in piedi, piccoli agricoltori, pensionati, giardini, lotti di terreno coltivati ad orto, condotti con fatica da anziani e giovani che ne ricavano pochi spiccioli: saranno questi a pagare l’IMU. Una tassa che peserà sui bilanci di queste famiglie e su un settore vitale per la piccola economia locale. Una tassa difficile da riscuotere, che metterà in crisi i bilanci comunali, se non rifinanziata dalle risorse statali, atteso che è stata già prelevata perché sottratta ai riversamenti che lo Stato opera nei confronti dei comuni. Se non dovesse essere pagata o se le entrate dovessero essere insufficienti si dovrà per forza di cose operare con tagli in altri settori vitali per l’amministrazione. 820.000 € è il valore attribuito alla tassa per il solo Comune di Matera, un valore esagerato ed incongruente che non si comprende come sia stato accertato, una operazione fatta senza criteri di confronto. Ritengo che non vi siano spazi di manovra per reperire tale somma con tagli alla spesa, si è già dato fondo lo scorso novembre, in assestamento di bilancio ad una manovra dolorosa per la comunità con la copertura di un debito di 1.450.000 €. L’IMU agricola istituita per reperire le risorse economiche per il bonus di 80 € voluto dal governo, è la dimostrazione di come le scellerate politiche economiche esercitino un prelievo odioso, con una tassazione ingiusta e indigesta sui residenti in questa comunità, dove la parcellazione agricola e la piccola proprietà fuori porta compongono la gran parte degli agricoltori materani e molti hanno già pagato l’IMU per la piccola casa di campagna. Maggior rilevanza assumono tali aspetti per i Comuni che ancora una volta si trovano a svolgere l’orrido ruolo di esattori per conto dello Stato. Scelte sbagliate che stressano lo sviluppo tanto ricercato in questa città e spazi per rimediare non se ne intravedono. L’intera tassazione in Basilicata vale 10 milioni di euro, e sarà difficile trovare le risorse per riparare al danno fatto nel 2014, per il 2015 rimane l’incognita se perseverare con la tassa agricola. Per far chiarezza su questi aspetti, ho convocato la commissione bilancio per ascoltare le associazioni di categoria sul tema IMU agricola.
“Abbiamo nuovamente sollecitato il governo a rimediare all’ingiusta tassazione che graverebbe sui proprietari dei terreni agricoli situati in aree marginali prima esenti. Un pasticcio che ha causato il governo Renzi dovendo trovare una copertura di 300 milioni euro per sostenere il bonus di 80 euro di riduzione fiscale per i lavoratori dipendenti”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “ L’adempimento era stato sospeso per pronunciamenti dell’autorità giudiziaria, ma ora se non ci fossero atti legislativi del governo, i cittadini dovrebbero pagare l’imposta entro il 26 gennaio. L’aggravante sarà anche che questa ingiusta tassa sarà riscossa dai Comuni che si vedono tagliati dei trasferimenti ai loro bilanci ad esercizio concluso. Speriamo che il governo ed il Ministro dell’Agricoltura possano rimediare a questa ingiusta ed incredibile situazione”.