Per richiamare le istituzioni nazionali, regionali e locali alla giusta e dovuta attenzione verso un comparto strategico
per la Basilicata e il nostro Paese, sit-in di agricoltori della Cia si sono svolti oggi a Potenza e a Matera davanti le sedi delle Prefetture. Cartelli e striscioni hanno richiamato le rivendicazioni contenute in un documento consegnato agli Uffici delle Prefetture dove delegazioni di dirigenti ed agricoltori sono state ricevute. La giornata di mobilitazione si è conclusa alla Regione con un incontro con il Presidente della Giunta Marcello Pittella alla presenza del direttore generale del Dipartimento Agricoltura Oliva. La delegazione della Cia, guidata dal direttore regionale Donato Distefano e composta tra gli altri da Luciano Sileo (responsabile zootecnia-latte) e Lenardo Moscaritolo (responsabile GIE-ceralicolo), ha sollecitato risposte ad una serie di questioni.
I prezzi delle produzioni agricole, già non remunerativi da molti anni – è stato sostenuto – stanno subendo una ulteriore compressione e gravissima risulta la situazione nel comparto lattiero sia bovino che ovino: il prezzo del latte bovino consegnato nel mese di dicembre, per la gran parte dei nostri allevatori, ha subito una decurtazione di oltre 5 centesimi a litro (unaperdita di oltre il 10% in un solo colpo!). Ci sono – ha detto Sileo – circa 500 aziende che producono oltre 1 milione 200 mila quintali di latte che rischiano di non farcela più, difficoltà che si accentuerà dal prossimo aprile con le novità sulle quote latte.
Sull’iniquità dell’IMU Distefano ha citato il caso del pensionato-agricoltore di Lavello che dovrebbe pagare una mensilità e mezzo della sua pensione (500 euro circa), pur riconoscendo l’impegno espresso dal Presidente Pittella di sollevare la problematica in Conferenza Stato-Regioni. L’assoggettamento ad IMU dei terreni agricoli risulta insostenibile per tutte le imprese agricole, a prescindere dalle figure che detengono e conducono i terreni. L’agricoltura italiana e lucana – anche quella fortemente competitiva – non si individua esclusivamente negli iscritti ai fini previdenziali ed assistenziali all’INPS.
D’altra parte, l’introduzione della figura di “agricoltore in attività”, inserita nella recente riforma PAC 2014/2020 e
confermata dalle scelte effettuate dal Governo nazionale ai fini del riconoscimento degli aiuti e dei sostegni
comunitari, supera la restrittiva e forzata interpretazione dell’iscrizione all’INPS quale unico elemento per la
definizione dell’agricoltore professionale.
Anche i costi irrigui sono lievitati, nell’area Alto Bradano del 200% – ha denunciato Moscaritola – con una palese ingiustizia determinata dal fatto che quanti hanno fatto ricorso al Tar ed hanno avuto ragione non pagano e gli agricoltori confinanti sono invece tenuti a farlo.
Gli agricoltori lucani – è stato detto al Governatore – esprimono forte insoddisfazione perché le istituzioni e la politica stanno sottovalutando le problematiche che vivono le imprese agricole e dimostrano di non comprendere gli sforzi che quotidianamente gli agricoltori compiono, garantendo occupazione, qualità e sicurezza alimentare e continuando ad operare a tutela e salvaguardia del territorio.
La Cia ha, inoltre, ribadito la sua netta contrarietà in merito all’abrogazione delle norme previste dal Dl competitività
e dalla legge di Stabilità a favore delle imprese agricole finalizzate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori
agricoli dipendenti assunti a tempo determinato per coprire il minor gettito atteso dall’Imu sui terreni agricoli (su cui
si è intervenuti anche con la riduzione nelle assegnazioni di carburanti agevolati e nell’aumento delle accise).
Il Presidente Pittella ha incaricato il direttore Oliva a definire un calendario di incontri su temi specifici invitandolo insieme ai dirigenti Cia a superare le incomprensioni che si sono manifestate in fase di nuovo PSR. La ripresa della concertazione – ha detto – deve avvenire in tempi chiari e con una chiara finalità: la decisione finale comunque spetta all’istituzione regionale che se ne assume la responsabilità. Pittella ha riconosciuto la difficoltà a superare meccanismi burocratici consolidati e l’inefficienza dei Consorzi di Bonifica oltre alla inadeguatezza delle risorse a disposizione della Regione ma ha ribadito la volontà e la caparbietà a cambiare lo stato delle cose nell’interesse del mondo agricolo.
La CIA lucana dunque intende raccogliere e farsi interprete del forte disagio, insoddisfazione, rabbia e delusione che sta avanzandoin agricoltura e nelle aree rurali. La nostra agricoltura – si sostiene nella nota – può uscire dalla crisi. L’agricoltura lucana ha dentro di sé valore, forza e determinazione perpoter superare la crisi e rilanciarsi come settore innovativo e competitivo.E’ indispensabile, però, fronteggiare la difficile situazione che oggi l’agricoltura vive, attraverso scelte sostenibili ed azioni coordinate e diversificate.