I direttori di CNA Matera e CONFAPI Matera, Leonardo Montemurro e Pasquale Latorre, hanno chiesto un incontro congiunto all’assessore al Bilancio del Comune di Matera, Rocco Rivelli, per approfondire la problematica relativa all’applicazione dell’IMU alle attività imprenditoriali.
L’introduzione del coefficiente di rivalutazione delle rendite catastali (con passaggi da 34 a 55 per i negozi/botteghe, da 50 a 60 per i capannoni industriali e da 100 a 140 per i laboratori artigiani), determinerà giocoforza un aumento della base imponibile, coniugata con l’aumento dell’aliquota base rispetto a quella applicata per l’ICI.
Sono tutti fattori questi che preoccupano le imprese materane, alle prese con una crisi strutturale di cui nessuno è in grado di prevedere la fine.
Questo duplice intervento rischia di aumentare la pressione fiscale per le imprese in un periodo di grande difficoltà economica e finanziaria. Il Comune, infatti, può fare delle scelte di politica fiscale, in aumento o in diminuzione dell’aliquota. Per questo motivo CNA e CONFAPI hanno chiesto un confronto da cui auspicano che possa scaturire un orientamento che tenga conto delle istanze aziendali.
I direttori delle due Associazioni evidenziano la necessità che si attenui il carico fiscale per un tessuto produttivo fortemente colpito da una crisi che parte da lontano (2006) con il manifatturiero del mobile imbottito e del suo indotto, e poi si aggrava con la crisi economica globale che ha toccato tutti i settori del territorio, con gravi ripercussioni anche sui livelli occupazionali.
Per una politica di rilancio economico, CNA e CONFAPI chiedono una “fiscalità di vantaggio” per il territorio. Attenuare il peso del carico fiscale complessivo che grava sulle imprese locali, nell’ambito della discrezionalità consentita agli enti locali, è oggi una necessità, oltre che una politica accorta e lungimirante.
allora: non facciamo pagare le imprese.
e chi deve pagare?
le famiglie?
i lavoratori dipendenti?
sempre i soliti noti?
ma p piascer