Ancora a proposito di IMU sui Terreni Agricoli 2014.
Il versamento da effettuare entro il 10 febbraio 2015 riguarda i soli soggetti possessori e conduttori di terreni che non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali di cui all’art.1 del d.lgs. n. 99 del 29 marzo 2004, iscritti alla previdenza agricola.
I coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP) possessori e conduttori di terreni in agro di Pisticci, per il solo anno 2014, non devono versare l’IMU perché questo Comune è ubicato ad un’altitudine compresa tra 281 e 600 metri. L’esenzione riguarda anche i proprietari di terreni non ricadenti nelle zone svantaggiate che l’hanno versata nel 2013.
A partire dal 2015 (versamenti di giugno e dicembre) l’IMU sarà dovuta su tutti i terreni dell’agro di Pisticci (comune non montano secondo la classificazione ISTAT con altitudine inferiore a 601 metri), indipendentemente dal fatto che il possessore e conduttore sia o meno un CD o IAP. Per questi ultimi ci sarà la sola agevolazione prevista dall’art. 13, comma 8/bis del D.L. 201/2011 che prevede degli scaglioni di reddito.
L’aliquota da applicare è quella fissata dal Consiglio Comunale di Pisticci nella seduta dell’8 settembre 2014, verbale n. 14, prot. 239, nella misura del 4,6 x mille, inferiore di tre punti, il massimo ribasso consentito, rispetto a quella base del 7,6 x mille stabilita dalla normativa nazionale e utilizzata dai comuni italiani che non hanno deliberato in materia, cioè la quasi totalità.
Verosimilmente, quindi, i proprietari di terreni del comune di Pisticci verseranno all’erario qualcosa in meno rispetto ai colleghi di altri comuni. Infine, è appena il caso di ricordare che le rendite rivalutate dei terreni soggetti ad IMU non saranno imponibili ai fini IRPEF, come previsto dalla normativa.
Resta ferma la nostra contrarietà al tributo che grava ulteriormente e in maniera iniqua su un comparto che molto risente della perdurante crisi economica e spesso è colpito dalle avversità atmosferiche. Aggiungiamo, inoltre, che è incomprensibile imporre nuove tasse a quei piccoli proprietari, magari titolari di pensioni minime che da tipologie di terreni marginali non ricavano alcun reddito, ma allo stesso tempo svolgono un ruolo importante nel preservare la biodiversità e nel presidiare dei terreni altrimenti destinati all’abbandono con conseguenze negative sul già fragile contesto idrogeologico dell’intera Nazione e dei comuni della nostra zona in particolare.
Affermiamo, perciò, ancora una volta, la nostra disponibilità a qualsiasi iniziativa dei comuni avversa al provvedimento e il sostegno all’ANCI e al Presidente Pittella che si farà portavoce della questione presso la Conferenza Stato-Regioni.
Imu su terreni agricoli non esentati: Pittella scrive a Chiamparino.
Il presidente della Regione Basilicata sollecita “un’azione congiunta con ANCI e i Parlamentari delle Regioni interessate sul Governo, attraverso il Ministro Martina, da sempre sensibile alle problematiche dei nostri territori”, “Domani, come noto, scade il termine per il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli non esentati. Una grande mobilitazione sta interessando tutti i territori regionali.
Personalmente, credo che molto sia stato fatto per ampliare l’area di esenzione, ma che permanga una grave ingiustizia nei confronti dei “non montani” chiamati ancora al versamento, anche per effetto dei criteri statistici, sicuramente da rivedere, adottati dall’Istat per la individuazione delle aree interessate”.
Lo afferma il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, facendo seguito a quanto preannunciato sabato scorso con un comunicato, in una nota inviata a Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome e, per conoscenza, anche ai parlamentari lucani oltre che ai presidenti delle due commissioni interessate della Conferenza delle Regioni.
“Le impugnative, le azioni di ‘salvaguardia’ che le amministrazioni comunali stanno intraprendendo in modo singolo e le notizie frammentarie che quotidianamente si accavallano, – prosegue il Presidente Pittella – aggiungono al danno del pagamento, a cui solo alcuni ormai sono costretti, la beffa dell’incomprensione da parte dei cittadini rispetto alla linearità del decisore pubblico nelle varie rappresentazioni istituzionali.
Le Regioni e noi tutti non siamo ovviamente chiamati direttamente a dirimere o a intervenire, ma il ruolo di garanti istituzionali credo ce lo imponga: dobbiamo tornarci su tutti insieme per ottenere parità di trattamento e chiarezza.
Ho apprezzato la posizione già assunta in passato dalla Conferenza per il tramite e su sollecitazione attenta della Commissione Agricoltura. Una nuova presa di posizione di noi tutti sono convinto potrebbe aiutare. Rimetto a voi la valutazione sulle migliori modalità, a partire probabilmente da un’azione congiunta con ANCI e i Parlamentari delle Regioni interessate sul Governo, attraverso il Ministro Martina, da sempre sensibile alle problematiche dei nostri territori.
Certo di poter fare affidamento sul Vostro fattivo impegno, nella consapevolezza che Voi, come me, avvertite tutto il peso di questa vicenda, – conclude Pittella – Vi saluto con vivissima cordialità”.
Il presidente della Regione, Marcello Pittella, solleverà nei prossimi giorni, in sede di Conferenza Stato Regioni, il tema legato alla revisione del decreto legge che introduce l’Imu sui terreni agricoli.
Facendo proprio il grido di dolore del mondo agricolo di Basilicata manifestato in queste ore tanto dalle associazioni di categoria, quanto da alcune Amministrazioni comunali del Metapontino, il governatore lucano ha fatto sapere che evidenzierà con forza la necessità di rivedere i criteri adottati dall’Istat per la individuazione dei comuni “non montani”, dove come si sa il pagamento dell’imposta municipale sui terreni agricoli verrebbe fatta ricadere anche sui coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali.
Nelle stesse ore in cui la Regione Basilicata è costretta a fare i conti con i danni provocati da ripetute calamità naturali, come le alluvioni degli ultimi anni e la recente grandinata che ha colpito in particolare il territorio di Montalbano e l’intera provincia di Matera, l’introduzione di una nuova imposta sui terreni agricoli – ha sottolineato il presidente Pittella – rappresenterebbe il colpo di grazia su una economia già in grave difficoltà. Di qui la necessità di rivedere i criteri utilizzati per la individuazione delle aree esenti, tenuto conto, tra l’altro, che il territorio lucano, proprio ai fini statistici europei, è considerato area marginale e svantaggiata.
Sono certo – ha concluso il presidente Pittella – che anche in questa circostanza non verrà meno, nelle competenti sedi parlamentari, il determinante apporto di deputati e senatori lucani, tutti impegnati, al pari del governo regionale, a venire incontro alle esigenze della comunità di Basilicata.
Imu agricola: Cia, è caos sui criteri e l’Istat “fa spallucce”
Gli agricoltori lucani sono sconcertati sulla vicenda dell’Imu. Agitazione e fermento nelle campagne per una misura che considerano iniqua, e per questo si preannunciano mobilitazioni su tutto il territorio regionale, a partire dai presidi delle Prefetture di Potenza e di Matera. A sostenerlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Tra i “casi più clamorosi”: Ferrandina, Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico, Pomarico e Salandra, che, malgrado si trovino ad un’altitudine superiore ai 400 metri, risultano assoggettati all’imposta. In Basilicata 106 comuni sono considerati totalmente montani e 9 parzialmente montani. Di qui il sostegno della Cia alle iniziative avviate dall’Anci Basilicata e dai Comuni per ottenere almeno una proroga dei pagamenti.
Accade – denuncia il Presidente nazionale della Cia Dino Scanavino – che l’Istat si sfila dalle responsabilità dei dati utilizzati dal Governo per individuare i criteri e i parametri che hanno generato l’Imu sui terreni agricoli. Questo mostra un evidente situazione di caos, le cui spese verranno pagate da agricoltori e collettività. A questo punto -prosegue il Presidente della Cia- viene anche il sospetto che alla fine la responsabilità di quello che sta accadendo si voglia far ricadere sugli agricoltori, su quelli che stanno subendo le conseguenze di questa condizione che si è creata. Il Governo intervenendo sulla revisione dei criteri di determinazione delle aree di esenzione Imu dei terreni agricoli avvenuta con il Disegno di legge 4/15 ha sottolineato la congruità dei nuovi parametri, definiti sull’effettiva natura e posizione dei terreni agricoli. Peccato che oggi l’Istat ci dice che quella classificazione non è stata più aggiornata e non tiene conto delle mutata condizioni di molti comuni, come ad esempio quelli appartenenti a comprensori di bonifica montana.E se il TAR del Lazio ha obbligato il Governo a rivedere i primi criteri, introdotti con il Decreto interministeriale del 28 novembre, alla luce di queste precisazioni dell’Istat non potrà che procedere analogamente rispetto ai nuovi criteri.Così l’Istat fa spallucce sulle scelte del Governo e non c’è stato nessun incontro o confronto prima di procedere all’approvazione del Disegno di legge 4/2015, il quale ha modificato per l’ennesima volta i criteri esenzione dei terreni agricoli. A questo punto dobbiamo aspettarci di tutto, anche una comunicazione da parte del Mef e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in cui dichiarano che non c’entrano nulla. E’ del tutto palese che quanto affermano gli agricoltori e fortemente sostenuto dalla Cia, non rappresenta una mera e strumentale rivendicazione, ma coglie l’evidente iniquità e irragionevolezza di questa norma che necessariamente deve essere sostanzialmente revisionata.
Stiamo parlando -concude il Presidente della Cia- di una tassa che peserà circa 300 milioni, ben 7 volte di più di quanto stabilito per le concessioni delle frequenze televisive per Mediaset, una vicenda quest’ultima che a differenza della questione dell’Imu agricola sta avendo grande rilievo presso l’informazione di massa.
REVISIONE DECRETO LEGGE CHE INTRODUCE L’IMU SUI TERRENI AGRICOLI. APPREZZAMENTO DELLA COLDIRETTI DI BASILICATA PER L’IMPEGNO DEL PRESIDENTE PITTELLA A SEGUITO DELLE SOLLECITAZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE
“La Coldiretti di Basilicata esprime apprezzamento per l’impegno assunto dal Presidente della Regione, Marcello Pittella, anche a seguito delle sollecitazioni della nostra Organizzazione, in relazione alla possibilità di ridiscutere in sede governativa, la possibilità di revisione del decreto legge che introduce l’IMU sui terreni agricoli”. È quanto afferma il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale dell’Organizzazione Piergiorgio Quarto, il quale sottolinea anche l’impegno della Coldiretti a livello nazionale per una rivisitazione delle zone altimetriche cosi come individuate dall’ISTAT.
“Tale imposizione risulta iniqua per un bene strumentale qual è il terreno, e fortemente penalizzante per quelle imprese lucane che hanno, tra l’altro, il merito di lavorare in aree difficili concorrendo a mantenere presidio ed occupazione e svolgendo un ruolo determinante per la difesa del territorio” aggiunge Quarto. “La Basilicata è completamente esposta al dissesto idrogeologico e quindi il problema non si può ridurre ad una fredda disamina delle zone altimetriche, peraltro individuate in modo non molto chiaro dall’ISTAT, che ha determinato nella nostra Regione, da sempre considerata svantaggiata, che 25 comuni siano stati classificati in modo da dover essere assoggettati all’IMU”.
IMU AGRICOLA: CASTELLUCCIO-BOCHICCHIO (FI) SU ASSEMBLEA GRASSANO
La partecipata assemblea popolare voluta dall’Amministrazione Comunale di Grassano ha ribadito l’unanime volontà del mondo agricolo e dell’intera cittadinanza per la cancellazione totale dell’Imu sui terreni agricoli. E’ questo il mandato affidato al presidente della Regione, Marcello Pittella, che colmando il silenzio “fragoroso” dell’assessore all’Agricoltura Ottati, ha annunciato che solleverà la questione nei prossimi giorni, in sede di Conferenza Stato Regioni. Per noi deve essere chiaro che non c’è spazio di revisione del decreto legge che introduce l’Imu sui terreni agricoli e tanto meno di mediazioni. A sostenerlo in una nota congiunta sono il consigliere regionale Paolo Castelluccio e l’assessore comunale di Grassano Nicola Bochicchio, entrambi di Forza Italia.
I due esponenti di Fi ricordano le numerose iniziative svolte dal partito tra le quali la più recente interrogazione ai ministri dell’Economia e delle Politiche agricole alimentari e forestali presentata dall’on. Cosimo Latronico (FI) sulla grave problematica che riguarda i cittadini dei comuni di Barile, Bernalda, Ferrandina, Ginestra, Grassano, Grottole, Irsina, lavello, Maschito, Matera, Miglionico, Montalbano Jonico, Montemilone, Montescaglioso, Palazzo San Gervasio, Paterno, Pisticci, Pomarico, Rapolla, Ripacandida, Salandra e Venosa, come le prese di posizione del gruppo consiliare alla Regione. Nello specifico – si afferma nella nota – Grassano è considerato non montano perchè a 576 metri mentre i criteri di classificazione geomorfologici adottati dall’Istat, in attuazione di una legge del lontano 1952, indicano montano il Comune con l’80% della superficie al di sopra dei 600 metri o un dislivello maggiore di 600 metri e di tipo reddituale dei terreni (reddito imponibile medio per ettaro calcolato ancora in lire, inferiore a 2.400 lire). Una situazione – affermano Castelluccio e Bochicchio – di disparità di trattamento, sia tra gli stessi coltivatori diretti e imprese agricole, sia nei confronti di chi, pur non svolgendo l’attività agricola in modo professionale, rende produttivo il proprio terreno sottraendolo all’abbandono, peraltro molto diffusa nell’area della Collina Materana dove operano piccole imprese familiari con produzioni per la stessa famiglia. Un balzello che – concludono sostenendo l’iniziativa dei sindaci dei comuni della provincia di Matera che coinvolgeranno il Prefetto – ha il sapore di una beffa per i tanti titolari di aziende danneggiati dalle numerose calamità naturali che hanno duramente colpito la Collina Materana e il Metapontino”.
FORZA ITALIA: IN ATTESA DEL TAR AL FIANCO DELLE AZIENDE AGRICOLE
La sezione Forza Italia di Pisticci e Marconia torna ancora sulla questione IMU terreni agricoli. Sul provvedimento pendono diversi ricorsi al TAR Lazio promossi da alcune ANCI regionali. Il TAR dovrà pronunciarsi sulla sospensiva del Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 4 che ha sostituito il Decreto Legge n. 66/2014. Il 18 febbraio 2015 verrà deciso se prolungare ulteriormente la sospensione del pagamento IMU 2014 in attesa della sentenza definitiva fissata per il 17 giugno 2015.
Il provvedimento è fortemente penalizzante per il Metapontino e gli effetti che produrrà saranno devastanti. È ipotizzabile una forte riduzione degli investimenti in agricoltura e delle compravendite di terreni agricoli, con conseguente forte deprezzamento, il licenziamento di braccianti agricoli e la crisi dell’intero indotto (vivai, contoterzisti, commercianti).
Difficilmente i comuni riusciranno a reperire le somme previste dal Decreto, con conseguenti ripercussioni sui loro bilanci. Alcuni comuni, tra cui Montalbano, hanno deliberato per un differimento dell’imposta ad aprile, mentre il comune di Pisticci, probabilmente impegnato in altre faccende, nulla ha fatto in tal senso. Ancora una volta l’amministrazione comunale abbandona i cittadini al loro destino senza prese di posizione chiare e coraggiose.
La sezione Forza Italia di Pisticci e Marconia, nel ricordare che il mondo agricolo non ha bisogno di nuove tasse, consiglia di non pagare l’IMU 2014, in quanto a seguito dei ricorsi in essere e per la tutela del contribuente non potranno essere applicate le more. Solo a vicenda conclusa, se costretti, si dovrà procedere al pagamento.
Ing Martino Vitelli coordinatore cittadino e ing. Michele Leone direttivo di Forza Italia Pisticci e Marconia
IMU AGRICOLA, NOTA LEGGIERI (M5S)
La risposta alla richiesta di mobilitazione fatta dalla Confagricoltura al Consiglio Regionale non tarda ad arrivare.
E’ dei giorni scorsi, infatti, la presentazione di una mozione del Portavoce del M5S, Gianni Leggieri, sulla questione del pagamento dell’IMU sui terreni agricoli.
“Si tratta di una imposta odiosa che si inquadra in una complessiva politica di aumento della tassazione che da anni penalizza i cittadini e che metterà ancora più in ginocchio il comparto agricolo nazionale e locale, oggi quanto mai in crisi ed in difficoltà per le decennali sciagurate politiche agricole dei governi di centro-sinistra e centro-destra.”- afferma il pentastellato.
“Oltre al danno la beffa- continua Leggieri- sarà una tassa retroattiva ovvero che vale per tutto l’anno 2014 comportando non poche difficoltà ai contribuenti anche per la determinazione frettolosa del tributo.”
Questi alcuni dei motivi che hanno spinto il Consigliere del M5S a chiedere al Presidente Pittella di attivare un tavolo di concertazione tra le rappresentanze degli agricoltori e l’Anci per ricercare una soluzione che tenga conto della crisi della nostra agricoltura.
Inoltre si chiede di creare un coordinamento con le altre Regioni per portare avanti una battaglia comune in tal senso ed in attesa di una risoluzione di tale problema di chiedere al Governo centrale la sospensione del pagamento.