Secondo quanto stabilito dal Decreto n. 4 del 24 gennaio scorso, entro il 10 febbraio dovrà essere effettuato il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli relativa al 2014.
L’imposta relativa al 2015, proprietari di terreni agricoli dovranno versarla a giugno e dicembre prossimi e sarà valido il nuovo criterio di esenzione stabilito sulla base della classificazione ISTAT dei comuni: Totalmente montano (esenzione per tutti), Parzialmente montano (paga chi non è coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale), Non Montano (pagano tutti).
Per la Provincia di Matera la nuova modalità è particolarmente onerosa rispetto al criterio altimetrico di cui al decreto del 28 novembre scorso in particolare per i terreni dei comuni di Ferrandina, Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico, Montalbano Ionico, Montescaglioso, Pisticci, Pomarico e a Salandra che perdono qualsiasi forma di esenzione perché classificati dall’ISTAT Comuni Non Montani.
Riassumendo, a Pisticci, pagheranno l’imu 2014, entro il 10 febbraio, i possessori di terreni che non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali mentre nel 2015 dovranno pagarla tutti.
Si tratta di un balzello, a nostro parere iniquo voluto dal governo, e non dai comuni come rilevano molte iniziative dell’ANCI, di singoli comuni e delle diverse associazioni di categoria.
Ora, alla luce di quanto detto, oltre al giudizio negativo di carattere generale che va a gravare sul settore agricolo già fragile di per sé e negli ultimi anni provato da una serie di avversità atmosferiche oltre che dalla crisi dei consumi; il provvedimento presenta caratteri di forte ingiustizia e crea disparità tra gli stessi agricoltori perché la posizione altimetrica impone fiscalità diversa tra terreni simili la cui classificazione è affidata a un mero dato statistico.
Altro aspetto è la forte penalizzazione dei proprietari che, pur non a carattere professionale, con la loro attività svolgono un importante opera di presidio del territorio e garantiscono la manutenzione di vaste aree altrimenti destinate all’abbandono. Quest’ultimo aspetto è molto presente nelle contrade di Pisticci, soprattutto nella parte collinare del territorio, dove spesso l’appezzamento di terreno è utilizzato per l’autoconsumo.
Vi sono poi da considerare alcuni aspetti che hanno una connotazione paradossale com’è il caso dei terreni che insistono lungo il fiume Basento. Si vanno a tassare sostanzialmente dei terreni che spesso sono invasi, sempre più frequentemente, dalle acque del fiume e che ricadono o sono limitrofi alla zona SIN di Pisticci Scalo o che, addirittura, assommano le due eventualità.
Un provvedimento, quindi, che non condividiamo che pesa su un comparto produttivo che, al contrario, avrebbe bisogno di forme di sostegno per consentire di mettere in risalto le peculiarità delle produzioni territoriali per farne dei punti di forza di un sistema economico e che non può fare leva solo sui provvedimenti fiscali impositivi.
Il comune di Pisticci, come già espresso nelle riunioni dell’ANCI di Basilicata, è nettamente contrario al provvedimento che tassa i terreni agricoli e sostiene qualsiasi iniziativa tesa all’eliminazione dell’imposta.