E’ noto che il 28 novembre mentre i consigli comunali si accingevano ad approvare gli assestamenti dei bilanci 2014, il Ministero dell’Economia e delle Finanze provvedeva con un atto ai limiti della legittimità costituzionale a sottrarre ad oltre 2.000 comuni italiani 350 milioni di euro derivanti dalla nuova applicazione dell’IMU sui terreni agricoli e conseguentemente imponendo ai comuni di prelevare questa cifra dai contribuenti.
Per la Basilicata il taglio netto è di circa 10 milioni di euro come risulta dalla tabella allegata.
Insieme ai tanti Sindaci e Presidenti Anci di tutte le Regioni il 16 dicembre a Roma, in occasione del Consiglio Nazionale Anci ho rappresentato il forte disagio e la contrarietà della nostra comunità.
È del tutto evidente che questo provvedimento provoca di fatto uno squilibrio nei bilanci già chiusi del 2014 e in quelli dei prossimi anni.
Infatti, per i comuni sarà praticamente impossibile incassare dai contribuenti considerata la marginalità dei terreni interessati e la inesistente informazione sul tema.
Il Presidente Fassino si è impegnato a svolgere una azione positiva nei confronti del Governo finalizzata alla eliminazione di questo ennesimo balzello.
Anche per chiedere ai Parlamentari lucani di tutte le forze politiche un impegno in sede di approvazione della legge di stabilità in discussione in questi giorni è convocata per domenica 21 dicembre ore 9,30 nella sala Consiliare del Comune di Potenza in via Nazario Sauro(sotto il Tribunale) la riunione del Consiglio Direttivo, della Consulta regionale dei Piccoli Comuni, della Consulta regionale Anci Giovani, della Conferenza dei consigli comunali e dei 49 sindaci interessati.
IMU TERRENI AGRICOLI, NOTA COSIMO LATRONICO (FORZA ITALIA)
“Una questione che non si può accettare. Il governo Renzi realizza parte delle copertura per confermare i cosiddetti 80 euro di sconto Irpef ai lavoratori dipendenti scaricando parte del costo sui proprietari dei terreni agricoli delle aree svantaggiate del Mezzogiorno e del Paese”. Lo ha dichiarato l’on. Coimo Latronico (FI). “ Solo in Basilicata questa norma, che è stata solo prorogata di qualche settimana, ha un risvolto tragico per migliaia di lucani che possiedono terreni spesso in aree marginali e per il bilancio dei Comuni che hanno già subito un taglio di circa 10 milioni di euro che dovrebbe essere compensato, con il gettito della imposta. Sono migliaia i lucani che possiedono terreni assolutamente improduttivi, spesso famiglie di emigranti che mantengono un rapporto affettivo con la terra dei loro padri. Renzi ha trovato il modo di tassare gli affetti, prima la casa, oggi i terreni che non producono alcun reddito. Abbiamo provato a correggere in sede di esame della legge di stabilità questa plateale ingiustizia ottenendo una breve proroga, non smetteremo di contrastare questa norma che accresce la cifra vessatoria delle tasse in Italia che si prelevano non già sulle rendite e sui profitti, ma sul patrimonio anche quando questo non produce alcuna ricchezza. L’altro risvolto di tale norma, se non verrà corretta, sarà quella di portare al dissesto centinaia di enti locali che hanno chiuso i loro bilanci con una entrata, quella dell’imu agricola, difficilmente realizzabile”.
BENEDETTO (CD), IMU TERRENI AGRICOLI COLPO DI GRAZIA PER AGRICOLTURA LUCANA
“L ‘Imu sui terreni agricoli è il colpo di grazia inferto ai nostri agricoltori che dopo le crisi di mercato, le calamità naturali ricorrenti, i danni agli oliveti, ai vigneti, a numerose produzioni ortofrutticole non possono reggere questo ulteriore balzello”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Centro Democratico in Consiglio Regionale Nicola Benedetto lamentando che “a differenza di quanto accade in altre Regioni, sulla questione si registra il silenzio assoluto dell’Assessore regionale all’Agricoltura che pure dovrebbe tutelare i nostri imprenditori agricoli. Quanto alla cosiddetta mini-proroga al 26 gennaio si rivelerà una doppia beffa per gli agricoltori. Infatti, tra rimborsi e conguagli, i contribuenti si troveranno a dover far fronte alle ingiustizie dell’ennesima tassa che pone un’enorme ipoteca sulle potenzialità di sviluppo dell’economia agricola lucana. La stessa che già nel 2014 ha fatto registrare risultati disastrosi. Di qui l’opportunità di rivedere i parametri Imu per i terreni ex montani, attraverso la sospensione totale dell’imposta per il 2014 con la prospettiva di eliminarla del tutto. Il rinvio, infatti, non basta a risolvere il problema. Non è ammissibile che si faccia cassa anche sulle spalle di quei tanti produttori che nonostante tutto si adoperano per la crescita economica.”
Secondo Benedetto “è questo il secondo duro colpo all’agricoltura regionale perchè fa seguito all’art.38 dello Sblocca Italia che, se non contestato nelle sedi costituzionali, consentirà di perforare per lo sfruttamento del petrolio aree agricole ad alta vocazione e di produzioni di qualità come richiesto da compagnie nel Melfese-Alto Bradano e a ridosso del Metapontino. Per questo c’è la necessità di avviare un’azione comune come stanno già facendo sei Regioni italiane attivando anche gli assessori regionali all’agricoltura e le associazioni di categoria per stoppare la manovra del Governo Renzi. L’assemblea convocata per domani dall’Anci lucana a Potenza secondo una decisione dell’Anci nazionale è pertanto solo un primo passo”.