La Basilicata per quanto riguarda le domande di nuovo Isee è “decisamente” in controtendenza rispetto a tutte le altre regioni italiane: nei primi sei mesi del 2015 – secondo elaborazioni su dati del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali sono stati richiesti il 26,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Un dato – Anna Carritiello coordinatrice della complessa attività e macchina organizzativa del sistema servizi UIL – che da una parte è la “cartina al tornasole” del crescente disagio sociale delle famiglie lucane, solo in parte spiegabile con l’avviso del Reddito Minimo di Inserimento e l’esonero da tasse universitarie-scolastiche, dall’altra è la testimonianza della mole di lavoro che attende Patronati e Caf nella nostra regione. Si pensi che al contrario la tendenza nazionale è di una famiglia su quattro che rinuncia al nuovo Isee a seguito dell’applicazione di criteri più severi per l’individuazione del patrimonio e dell’incrocio dei dati tra reddito, casa e risparmio. Ciò ha prodotto, ad esempio, in Campania il 45,6% in meno e in Calabria il 42,1% in meno di domande di Isee. Sempre secondo elaborazioni su dati del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, in Basilicata il 14% della popolazione è in possesso di Isee alla data del 30 giugno scorso contro l’11,9% del 30 giugno 2014.
Nel ricordare che è in svolgimento in tutte le sedi Uil e presso gli sportelli Ital e Caf della Uil la campagna “Quanto ci costa rimanere #SenzaCaf?” a sostegno dell’iniziativa promossa dalla Consulta nazionale Caf attraverso una petizione, nella nota si evidenzia che sono una settantina gli sportelli nelle sedi sindacali UIL presenti sul territorio regionale che si occupano di fornire la massima assistenza e attenzione a cittadini e pensionati.
La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che riduce il taglio dei compensi per l’assistenza fiscale a 40 milioni per il 2016, a 70 milioni per il biennio 2017/2018 e a 100 milioni con decorrenza dal 2019.
“La riduzione del taglio dei fondi all’assistenza fiscale – si sottolinea nella nota – è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente a scongiurare il pericolo che i cittadini rimangano senza assistenza fiscale.
Quasi la metà dei contribuenti italiani rischia di rimanere senza l’assistenza fiscale garantita dai Caf a causa dei tagli previsti dalla legge di Stabilità. Ne soffrirebbero soprattutto i ceti più deboli e le persone anziane.
Il CAF-UIL fra modelli 730, Unico, Red, Isee e detrazioni ha superato il tetto dei 2 milioni di dichiarazioni elaborate e – evidenzia Carritiello– stiamo spostandoci progressivamente da un’attività di assistenza sui “vecchi” prodotti ad un’attività di consulenza sui nuovi servizi. Da qualche tempo abbiamo introdotto il “cassetto del contribuente”, un moderno sistema telematico perché ciascun contribuente che si rivolge al Centro Uil possa disporre in tempo reale dei propri dati fiscali e di ogni altra informazione utile.