“Il rilancio delle Fiere quali strumenti di promozione delle piccole e medie imprese, delle produzioni locali, di antichi mestieri e dei territori rappresenta un impegno della Regione, nel quadro della programmazione regionale e nell’esercizio delle proprie attribuzioni in materia di regolamentazione e promozione di fiere, mostre ed esposizioni”. Lo ha sostenuto l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo in occasione dell’inaugurazione della 30esima edizione della Fiera di Lagopesole.
“Questa di Lagopesole che ha raggiunto il prestigioso traguardo dei 30 anni di vita ed è diventata una delle rassegne fieristiche storiche della nostra regione, “motore” di un vasto territorio – ha evidenziato l’assessore –grazie alla tenacia e perseveranza del suo organizzatore, Giovanni Possidente, testimonia la vitalità delle nostre imprese dei vari comparti. Negli anni si è affermata come vetrina di vendita e promozione non solo per un vasto territorio del Potentino e attirando numerosi operatori commerciali di altre regioni. Credo che il primo compito che ci attende per dare sostegno efficace a queste iniziative – ha detto Cupparo – è la rivisitazione della legislazione regionale che disciplina e coordina la distribuzione territoriale e temporale delle manifestazioni fieristiche nella Regione, assicurando idonee modalità di organizzazione delle stesse, nell’interesse degli operatori economici e dei consumatori.
L’ultima legge – la n. 30/1994 – ha bisogno di una serie di adeguamenti rispetto alle profonde novità intervenute negli ultimi trent’anni nel sistema fieristico italiano ed internazionale che, dal dopo pandemia, attraversa una fase complicata e per alcune Fiere anche prestigiose di crisi. Si tratta di adeguare anche l’attività della Regione per promuovere la diffusione e l’incremento delle attività produttive regionali, assumendo direttamente idonee iniziative, e favorendone altre organizzate da soggetti pubblici e privati appositamente autorizzati. Un lavoro che intendiamo portare avanti – ha affermato Cupparo – con il concorso attivo di tutti i soggetti economici interessati e dei Comuni che ospitano Fiere e rassegne. I prodotti “made in Basilicata” – ha concluso – non hanno nulla da invidiare a quelli di altre regioni e pertanto hanno bisogno di vetrine sempre più moderne e capaci di attrarre partner commerciali e consumatori finali”.