“Il drammatico incidente mortale sul lavoro di oggi, si aggiunge purtroppo a quelli che accadono quotidianamente e richiamano con forza istituzioni e parti sociali alla massima responsabilità sul tema della prevenzione nei luoghi di lavoro. Ancora un operaio, Faid Haireche, 44 anni, di origine marocchina ma residente a Sant’Angelo Le Fratte (Potenza), è morto in un incidente sul lavoro avvenuto a Mormanno, in una cantiere per i lavori di ammodernamento dell’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria. Per l’Ugl i lavori su tale arteria rendono necessari una valutazione da definire ad ‘alto rischio’ sulla sicurezza e una serie di controlli quotidiani, puntuali e precisi per tutelare l’integrità fisica di tutti gli operai”.
E’ la denuncia del Segretario Generale regionale dell’UGL Basilicata Giovanni Tancredi per il quale, “è necessario essere consapevoli sull’importanza della sicurezza e l’invito che l’Ugl devolve alle tante imprese esistenti sul territorio lucano è che esse si attrezzino, se ancora non lo sono, affinché in una forma idonea e nel rispetto del segreto medico mettano in condizione ogni proprio singolo lavoratore nell’essere informato dal medico o da altra persona debitamente qualificata dei risultati, dei rischi ed eventuali infortuni da scongiurare, che lo riguardano personalmente”. Gli operatori Ugl, lavoratori sindacalisti, stando a contatto giornalmente con gli operai nei cantieri, credono che “iniziando già dalle scuole elementari con l’informazione per contrastare gli infortuni sul lavoro, non può e non deve riguardare solo i lavoratori di oggi ma bisogna investire sui giovani, sui lavoratori e i datori di lavoro di domani fermando solo così il fenomeno drammatico delle morti e degli incidenti sul lavoro, ancora sin troppo diffuso nella nostra regione: a ciò – continua il segretario Ugl – si chiede anche la collaborazione degli Enti preposti per procedere sulla via di norme severe, sanzioni adeguate, controlli capillari allo scopo finale di non venire mai meno sull’impegno quotidiano di tutti per un lavoro più sicuro. La morte o la malattia improvvisa di un lavoratore, mentre è intento a fare il proprio dovere, comportano sempre delle conseguenze incalcolabili nelle famiglie e nelle comunità soprattutto se, come spesso si verifica, tali eventi potevano essere evitabili. È quindi dovere anche del sindacato – conclude Tancredi – riaffermare e difendere ogni anno, ogni giorno, la cultura della sicurezza e della salute sul lavoro a partire dalle scuole elementari fino ad arrivare nelle fabbriche”.
OPERAIO MORTO IN CANTIERE A3: UIL E FENEAL, ATTIVARE INIZIATIVA CON SINDACATI CALABRESE E SALERNITANO
“Oggi è il giorno del dolore e della solidarietà per l’ennesima vittima su un cantiere della A3 Salerno-Reggio. Domani sarà il giorno dell’iniziativa che dobbiamo concordare con le organizzazioni di categoria e confederali delle province calabresi e del salernitano”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i segretari della Basilicata della Uil Carmine Vaccaro e della Feneal Carmine Lombardi. Le azioni da mettere in campo rapidamente – aggiungono – riguardano il confronto con i capo compartimenti regionali dell’Anas, gli uffici del lavoro perchè diano al più presto spiegazioni e contestualmente con le segreterie unitarie del sindacato delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni per attuare unitariamente tutti gli sforzi possibili per spezzare la catena di morti ed evitare tragedie come queste. I lavori di ammodernamento della A3 stanno provocando un tributo di sangue inaccettabile con l’aggravante che ci troviamo in un ambiente di lavoro di un cantiere di un’opera pubblica che necessiterebbe di controlli molto più rigidi e puntuali dagli organismi tecnici preposti, Direzione lavori, Coordinatore per la sicurezza, responsabile di cantiere. Purtroppo – dicono Vaccaro e Lombardi – i protocolli firmati in Prefettura, le riunioni dell’Osservatorio sugli appalti continuano a non dare risultati per la prevenzione. Evidentemente solo questo non basta, l’intervento legislativo è necessario per una selezione adeguata delle Imprese concorrenti e per norme sanzionatorie di sospensione dei cantieri e di esclusione dalle gare d’appalto. Il piano di sicurezza non può essere soltanto l’elaborato tecnico allegato alla proposta di partecipazione alla gara d’appalto, deve essere il riferimento quotidiano dell’Impresa, dei lavoratori e dei preposti per realizzare il cantiere nel massimo di sicurezza possibile. Il Governo faccia presto ad approvare la legge delega e detti regole e comportamenti capaci di limitare i danni sui cantieri dell’edilizia, per dire NO alla STRAGE di vite umane, a figli e padri di famiglia che hanno bisogno di certezze e di garanzie. I protocolli d’intesa con le stazioni appaltanti devono essere finalizzati ad elevare la sensibilità delle Imprese ed a costruire con pazienza e determinazione, con informazione e formazione costante, quella cultura della sicurezza dei soggetti protagonisti del settore”.
Ciccio Cirigliano, Responsabile SeL Lagonegrese su incidente mortale a San’Angelo Le Fratte