Un operaio di 28 anni, di Potenza, nella serata del 26 febbraio è morto a seguito di un incidente sul lavoro nello stabilimento Ageco di Tito Scalo. Secondo una prima ricostruzione pare che il giovane sia rimasto incastrato in un macchinario per la tritovagliatura dei rifiuti riportando gravi ferite. I sanitari del 118, giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Sul posto anche il pm di turno della Procura di Potenza
La Segreteria della UIL di Basilicata esprime dolore, sgomento e incredulità nell’apprendere la notizia della tragedia che si è consumata nel pomeriggio di lunedì 26 febbraio nello stabilimento Ageco di Tito che è costata la vita ad un giovane lavoratore alla cui famiglia va il cordoglio dell’intera classe dirigente della nostra organizzazione.
La morte di Antonio Caggianese è una tragedia che coinvolge tutta la comunità lucana. Questo è il momento di stringersi con tutto il cuore ai familiari del lavoratore vittima di questo gravissimo incidente ma non possiamo accettare che si registrino ancora questi eventi nonostante le tante iniziative che si mettono in campo. E’ davvero inaccettabile che oggi si debba ancora morire in questo modo. Va fatto di più, serve maggiore impegno e consapevolezza perché i lavoratori e le lavoratrici hanno il sacrosanto diritto di tornare a casa, la sera, sani e salvi dalle loro famiglie dopo una dura giornata di lavoro.
Nonostante le molte attività di prevenzione svolte sul territorio, siamo ancora una volta a denunciare e a piangere un’altra morte bianca.
Chiediamo con forza di aumentare i controlli e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, di completare il sistema di qualificazione delle imprese e di definire norme premiali per quelle aziende che dimostrino di essere regolari e sicure.
È una situazione gravissima e non è più sostenibile questo costo di vite umane. Il sistema produttivo lucano deve riflettere seriamente su come intende agire: non ci stancheremo mai di ripetere che serve investire in modo importante nella cultura della sicurezza, nella formazione, nella prevenzione, nell’uso dei dispositivi per la Protezione individuale e nei processi produttivi per ridurre a zero il rischio di infortuni mortali sul lavoro.
E’ partita da tempo una campagna per la sicurezza che punta sulla sensibilizzazione di tutti, lavoratori e aziende. Il lavoro è al centro del nostro pensiero e della nostra azione ogni giorno.
Il lavoro è vita, formazione continua, crescita, rispetto della persona, costruzione di speranza e futuro. Di lavoro e sul lavoro non si può e non si deve morire.
La UIL di Basilicata è sempre più preoccupata perché nell’ultimo anno gli infortuni mortali sono tornati ad aumentare nonostante la crisi abbia visto un ridimensionamento nel numero degli addetti e delle aziende.
Facciamo un ulteriore appello a tutte le parti affinché ci si impegni di più sulla diffusione della cultura della salute e della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.
È urgente, imprescindibile chiarire le dinamiche dell’incidente per poter fare piena luce su quanto accaduto. È fondamentale un impegno a tutti i livelli per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro: questo dobbiamo fare con forza e tenacia, questa deve essere uno dei nostri chiodi fissi. Perché morti come queste non devono e non possono e non devono più accadere.
Morte operaio Ageco, sciopero alla PCC Giochi e servizi di Tito Scalo
Le segreterie regionali SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL di Basilicata e la RSU aziendale aderiscono allo sciopero proclamato dalle categorie di settore per il gravissimo infortunio che ha determinato la morte di un giovanissimo lavoratore di soli 28 anni in un’azienda dell’area di Tito Scalo (Pz)
In Italia muoiono ogni anno oltre 1000 persone sul lavoro: cifre inaccettabili per un paese moderno e civile.
Ci stringiamo alla famiglia del giovanissimo Antonio, nel silenzio e nel cordoglio.
Si proclama quindi per l’azienda PCC Giochi e Servizi, situata nella predetta area industriale, un’ora di sciopero a fine turno per ciascun turno, per domani, 28 febbraio 2018.
Nella foto di repertorio lo stabilmento Ageco