Impresa, etica e comunità. Questo il tema dell’incontro promosso nella chiesa di Malvinni Malvezzi di Palazzo Gattini per il Matera Cultural&Creative Forum nell’ambito delle attività del Contamination Lab dell’Unibas, diretto dal docente universitario Giovanni Schiuma e promosso in collaborazione con l’associazione Learning Communities.
L’iniziativa ha inteso mettere al centro del dibattito la capacità di fare industria, coltivando l’utopia, nel solco di uno dei più grandi capitani d’azienda, ovvero Adriano Olivetti. Una riflessione sui contenuti della manifestazione è stata condotta Patrizia Minardi, Dirigente Ufficio Sistemi culturali e turistici Cooperazione internazionale della Regione Basilicata, che ha ricordato come azioni di questo tipo intendano contribuire alla definizione dei processi e dei soggetti attivi della filiera culturale che contribuiscono alla co-creazione del valore; “in questa direzione – ha proseguito – occorre sviluppare modalità di interazione, che consentano di definire strumenti di relazione che si rivelano oggi fondamentali per la costruzione di virtuosi team di lavoro, coerenti con le sfide poste dal mercato del lavoro nella società d’oggi”.
Presente il Presidente e Amministratore delegato di Geiko Taikisha, Ali Reza Arabnia, capo di un gruppo da che ha con un fatturato di 1,8 Miliardi di dollari e altre 5.000 dipendenti. Nelle sue parole, davanti ai tanti giovani in sala, ha ricordato la la storia della sua vita; di origini iraniane, Ali Reza Arabnia, conclusi gli studi, ha iniziato a lavorare in un cantiere edile, per poi approdare in un’azienda in Nigeria, per la quale proporrà una serie di innovazioni in grado di generare vantaggi produttivi; in seguito, in Italia, a Caggiano, presso l’azienda madre, che attraversa acque molto agitate, avrà modo, dopo un periodo di osservazione, di proporre ed attuare alcuni elementi di innovazione che si riveleranno fondamentali per cambiare le sorti dell’azienda. Oggi, nello stabile dell’azienda diretta da Ali Reza Arabnia, oltre agli impianti produttivi ed al centro ricerche, c’è una palestra, un centro ricreativo, una galleria d’arte, una filosofa, una nutrizionista. “L’abbiamo fatto per dare all’azienda una dimensione umana; vorrei quindi ricordare a tutti – ha evidenziato l’imprenditore umanista – che lo spirito di appartenenza che siamo riusciti a produrre è stato in grado di generare genera profitti, in maniera due tre volte superiore ai concorrenti tedeschi”.
All’incontro ha preso parte il docente universitario Giovanni Schiuma con il Contamination Lab dell’Unibas e la Lerning Communities, soggetti pubblici, privati, associazioni e community.
La manifestazione è stata sostenuta dall’Ufficio Sistemi culturali e turistici – Cooperazione internazionale – Regione Basilicata e promossa da IKAM Centro Studi & Ricerche.
La fotogallery dell’incontro con l’imprenditore Ali Reza Arabnia (foto www.SassiLive.it)