Natuzzi S.p.A. comunica che si è tenuto in mattinata a Roma l’incontro della cabina di regia per la gestione e il monitoraggio dell’accordo firmato il 3 marzo 2015, che riguarda il piano di riorganizzazione dell’assetto industriale del Gruppo in Italia.
Durante l’incontro Natuzzi ha elencato le azionimesse in campo per mantenere fede a tutti gli impegni economici e occupazionali assunti in sede di accordo.
Per tutto il 2015, l’Azienda ha continuato a investire sull’innovazione di prodotto e di processo, dando vita a un Laboratorio Sperimentale progettato sulla base dei principi della Lean Enterprise e destinato sia alla verifica di fattibilità delle innovazioni da introdurre, che a una prima valutazione dei relativi benefici, dal punto di vista economico e dell’efficienza produttiva.
Il significativo miglioramento degli indicatori industriali registrato in questi mesi, ha provato concretamente che la strada dell’innovazione intrapresa dal Gruppo è quella giusta e che l’attuale assetto industriale – Iesce 1 – Matera, Iesce 2 – Santeramo, Laterza e Matera – La Martella – è l’unico in grado di garantire l’equilibrio economico-produttivo necessario a restituire competitività agli stabilimenti italiani, tenendo conto anche dell’andamento del mercato.
In merito a ciò, tenendo fede agli impegni occupazionali assunti in sede di Accordo, Natuzzi provvederà al reintegro degli ulteriori 100 collaboratori in Cassa Integrazione che verranno assegnati – secondo le esigenze tecnico organizzative – ai quattro stabilimenti italiani attualmente operativi, e nel contempo sta dando seguito al Piano di Incentivazione all’esodo, partito a luglio 2015.
Con la recente firma dell’Accordo di Programma di settembre, si è chiusa la prima fase del cammino comune, che aveva come obiettivo il recupero della competitività delle produzioni italiane di Natuzzi e la messa in sicurezza di 1.900 posti di lavoro.
Il Gruppo ha, quindi, sottolineato la necessità di focalizzarsi ora sulla seconda fase del percorso, ovvero trovare – nel rispetto degli accordi siglati – una soluzione per i restanti collaboratori in esubero strutturale che, grazie all’impegno di tutti, sono passati dai 1.726 del luglio 2013 agli attuali 361.
Continua, inoltre, la consulenza degliadvisor esterni che – per conto di Natuzzi – stanno lavorando alla ricerca di soggetti imprenditoriali disponibili a creare le start-up per assorbire i restanti lavoratori in esubero. A tal proposito, l’Azienda – per supportare ulteriormente il processo di reindustrializzazione sul territorio – metterà a disposizione l’utilizzo dei siti produttivi attualmente non operativi, tra cui lo stabilimento di Ginosa.
Antonio Cavallera, Direttore Risorse Umane ed Organizzazione del Gruppo Natuzzi, ha dichiarato: «A luglio del 2013, gli esuberi strutturali nelle fabbriche italiane del Gruppo Natuzzi erano 1.726. Oggi sono scesi a361.Un risultato straordinario, reso possibile innanzituttograzieallamaturità e all’impegnodei collaboratori, alla responsabilità delle Organizzazioni Sindacali, al lavoro tenace del Governo, all’intervento delle Istituzioni Regionali e locali. Il percorso virtuosointrapreso in questi due anni, da noi tutti, che ha portato all’Accordo siglato lo scorso 3 marzo rappresenta un patrimonio enorme. Un patrimonio che non va disperso, ma su cui invece occorre continuare a investire, con rinnovata maturità, responsabilità e impegno».