Incontro Stellantis, Cgil Basilicata, Cgil Potenza e Fiom Cgil: “Delle promesse della multinazionale non vi è traccia. A rischio intera area industriale di Melfi. La Regione Basilicata si faccia carico della situazione con Stellantis e il governo nazionale. Di seguito la nota integrale.
Si è svolto oggi l’incontro tra i sindacati e la Regione Basilicata sulla vertenza Stellantis in continuità con l’incontro che si è tenuto lo scorso 27 settembre per certificare gli impegni assunti dalla Regione in riferimento alla necessità impellente di interloquire con i vertici nazionali dell’azienda rispetto a una crisi dell’automotuve in cui lo stabilimento di Melfi è pienamente coinvolta. L’incontro di oggi, alla presenza del Mimit, si è sviluppato su questioni tecniche, entrando nello specifico sulla richiesta dell’area di crisi industriale complessa con la quale sono a disposizione 20 milioni di euro per consentire alle aziende della componentistica di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga e alle aziende che risponderanno ai bandi dei progetti che la Regione ha richiesto al ministero di procedere con gli investimenti di reindustrializzazione ed efficientamento rispetto alla transizione energetica.
La Cgil e la Fiom Cgil Basilicata hanno ribadito che tali strumenti, utili a garantire occupazione e salario ai lavoratori nella fase di passaggio, non possono essere considerati risolutivi della crisi dell’automotive in assenza di una politica che garantisca un piano industriale a lungo termine e che metta al centro dell’industria l’automotive nel Paese e in questa regione. A oggi non abbiamo avuto ancora nessun confronto né con il governo nazionale né con Stellantis perché si possa progettare una transizione che crei opportunità di lavoro e di occupazione, ricerca e innovazione. Pertanto riteniamo insufficiente l’azione del governo regionale che al tavolo ha confermato la difficoltà a interloquire con Stellantis, a dimostrazione delle preoccupazioni da sempre paventate dalla Cgil e che certificano il disinteresse della multinazionale nei confronti dei sindacati e dei siti produttivi italiani, da decenni fiore all’occhiello nel nostro
Paese. Rispetto all’area di crisi industriale complessa e alla riqualificazione degli impianti la Cgil e la Fiom Cgil hanno ribadito la necessità che a fronte degli investimenti ci siano garanzie occupazionali perché a oggi lo svuotamento dello stabilimento di Melfi prosegue tra trasferte, incentivi all’esodo e aumenti dei carichi di lavoro, con un peggioramento quindi delle condizioni di lavoro nello stabilimento dove la precarietà è complessiva e riguarda non soltanto il futuro di Melfi ma anche la salute e la sicurezza e il salario. Le ricadute sull’indotto, come già sottolineato in precedenza, sono poi pesantissime, con molte aziende che ancora non hanno avuto nemmeno una commesse. Resta quindi aperto il tema della certezza dei volumi produttivi che sta mettendo a rischio l’intera area industriale di Melfi e della quale il governo regionale deve farsi carico anche con il governo nazionale.
Chiediamo quindi di aprire una “vertenza vera” in quanto dell’annunciato accordo sulla produzione di un milione di auto a livello nazionale a oggi non c’è certezza. Il 1 dicembre quindi, in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil, porteremo in piazza anche il tema della crisi di Stellantis, dell’indotto e dell’area industriale di Melfi e la richiesta di politiche industriali giuste ed efficaci, che diano risposte ai milioni di lavoratori e lavoratrici del settore.