Il presidio dei lavoratori della Revisud è iniziato questa mattina, davanti alla sede amministrativa di Eni a Viggiano. La protesta nasce dall’esigenza di far presente alla committente, in questo caso Eni, le gravi difficoltà che i lavoratori stanno affrontando, in particolare per i continui ritardi nei pagamenti delle spettanze dovute in base al contratto nazionale. Questi ritardi, che si sono acuiti di recente, riguardano in particolare l’azienda Revisud, responsabile del mancato pagamento puntuale degli stipendi.
Non è accettabile che la Revisud, sebbene operi in un contesto così redditizio come il centro oli di Viggiano, dove vengono estratti milioni di barili di petrolio con profitti enormi, non rispetti le norme e i lavoratori, i quali non ricevono il proprio stipendio nei tempi previsti. Questo non è comprensibile, e si chiede che Eni, come committente, sia garante non solo del sistema industriale ma anche del rispetto delle condizioni economiche dei lavoratori che operano presso il centro oli.
Si fa appello al principio di responsabilità solidale e sociale che Eni deve assumere nei confronti di questi lavoratori, chiedendo garanzie sia per il pagamento degli stipendi e sia per il riconoscimento delle spettanze di fine rapporto (TFR) nel caso in cui la gara d’appalto dovesse terminare.