Indotto Stellantis, Uilm: il patto di Melfi. Di seguito la nota integrale.
Si chiude un 2023 fatto di grandi sfide che, in questi anni, a partire dal 2021, abbiamo provato a cogliere con grande serietà ma soprattutto lungimiranza.
Il 2021, come UILM, abbiamo lanciato l’idea del famigerato Patto di Melfi, fatto di proposte dettate da una transizione non voluta da noi ma da una politica che ha pensato solo ed esclusivamente a date e cronoprogrammi legati all’elettrico senza valutare nessun tipo di impatto verso i lavoratori.
In questi mesi abbiamo continuato, senza mai fermarci, a lavorare per un piano industriale per lo stabilimento di Stellantis, che ha visto la luce con l’assegnazione di cinque vetture elettriche ed una ibrida di ultima generazione ed i conseguenti investimenti che vedranno lo stabilimento di Melfi primo in Italia ad avere una missione produttiva futura.
Ma nel contempo abbiamo incalzato la politica a modificare la norma sull’Euro7 affinché le vetture attualmente in produzione possano avere una vita più lunga che accompagni in modo graduale la transizione all’elettrico.
Per quanto concerne l’indotto, l’assegnazione delle commesse per le nuove vetture sta avendo i primi risultati positivi, ma ancora tanto c’è da fare perché ci sono aziende che ancora non hanno una assegnazione produttiva ma soprattutto per l’anello più debole, che è la logistica, non c’è contezza di un futuro per i lavoratori.
In questi mesi abbiamo incalzato il Governo centrale e la Regione Basilicata ad assumersi le proprie responsabilità.
Sicuramente l’istituzione dell’area di crisi complessa per il territorio di Melfi è una opportunità perché le ingenti somme messe a disposizione, se governate bene, possono essere il futuro di Melfi.
Bisogna però fare presto anche sugli ammortizzatori sociali, affinché i lavoratori restino legati alle attività.
Nel contempo il governo centrale, che ha avviato in queste ore i tavoli tecnici per il futuro dell’automotive in Italia, deve fare un accordo vero con tutte le parti affinché il Paese sia pronto ad una transizione che non dimentichi i lavoratori e nel nostro Patto di Melfi abbiamo, anche lì, proposto il leasing sociale o un sistema di deduzione o detrazione che permetta ai cittadini comuni di poter acquistare o possedere una macchina elettrica. Possedere e/o Acquistare saranno concetti chiave in relazione al nuovo sistema di vendita o distribuzione delle macchine elettriche.
Sicuramente, senza nascondersi dietro un dito o dietro slogan di facciata, non abbiamo risolto tutti i problemi, anzi il 2024 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile; ma al contempo sarà anche l’anno della prima vettura elettrica a Melfi e dunque dell’inizio della rivoluzione industriale.
Pertanto, come abbiamo sempre fatto, con grande serietà, non ci nasconderemo mai ma saremo in mezzo alla gente, in mezzo ai lavoratori, affinché il Patto di Melfi sia realtà.
Ci faremo trovare pronti e determinati e non faremo nessuno sconto affinché il sogno di una Basilicata, che non dimentichi l’industria ma soprattutto non dimentichi i lavoratori, sia il nostro mantra per il futuro dei nostri figli e di una Basilicata che ancora possa credere nel manufatturiero ed in una industria fatta di lavoro e di diritti.