Infermieri servizio sanitario regionale, Fp Cgil: Si proceda celermente alle assunzioni dei vincitori di concorso e contemporaneamente alle stabilizzazioni. Chiesto incontro urgente all’assessore alla Salute in seguito a rimodulazione. Piano dei fabbisogni Asp. Di seguito la nota integrale.
Con la pubblicazione della graduatoria di vincitori e idonei del concorso unico regionale per infermieri, le Aziende del servizio sanitario regionale possono finalmente celermente procedere all’assunzione delle unità di personale previste nei Piani triennali dei fabbisogni di personale nella misura del 50% previsto dalle norme, al fine di dare una risposta alle carenze di personale, almeno per quanto concerne le figure infermieristiche, carenze che stanno comportando carichi di lavoro eccessivi, centinaia di ore di turni in straordinario che rendono difficoltoso anche il recupero psicofisico dei lavoratori e, in estrema ratio, chiusura di alcuni servizi, come continuiamo ad assistere per alcune postazioni del 118 sul territorio regionale.
Le assunzioni dei vincitori di concorso devono andare, tuttavia, di pari passo con le stabilizzazioni, che, nonostante i proclami, continuano a restare nel limbo.
Nel ricordare che l’Azienda sanitaria di Potenza, ad eccezione di infermieri e oss, non ha ancora inspiegabilmente proceduto alla stabilizzazione di tutte le altre figure professionali presenti nelle graduatorie e nei piani dei fabbisogni 2022, ribadiamo l’assoluta contrarietà a come si sta gestendo nel complesso la partita delle stabilizzazioni.
Anche a seguito della rimodulazione del 10%, che ha incrementato il limite di spesa per l’assunzione di personale, non pare che il Piano dei Fabbisogni rimodulato dall’Azienda sanitaria di Potenza, abbia ampliato la platea delle stabilizzazioni: lo stesso ha infatti sì numeri in incremento, ma esso pare essere una mera riproposizione del precedente piano 2023 attraverso una differente metodologia comprendente quanto già previsto per l’anno 2022 e dal quale scorporare assunzioni effettuate in anticipo di piano. In sostanza? Nessuna assunzione in più, nonostante le nuove risorse stanziate e immutato il problema di questi precari, che rischiano il benservito, in quanto nella stessa delibera di approvazione del piano si legge che «i rapporti di lavoro a tempo determinato in essere al 31.12.2022 cesseranno gradualmente nel corso dell’anno 2023 e generalmente in maniera contestuale all’inserimento in servizio di personale a tempo indeterminato (a seguito della definizione di procedure di stabilizzazione, concorsuali ovvero intervenute con altre forme di provvista di personale)». Anche lo stesso richiamo alle procedure di stabilizzazione, alla luce dei numeri, non dà alcuna certezza a questo personale sulla contestuale rispondenza di eventuale cessazione dei rapporti a tempo determinato e stabilizzazione.
Nell’ultimo incontro con l’assessore alla Salute Francesco Fanelli avevamo chiesto che fossero inviate alle aziende direttive affinché i piani dei fabbisogni fossero rivisti alla luce dell’incremento nell’ottica di stabilizzare questo personale formato e che è indispensabile per garantire servizi di salute. Crediamo che i problemi di bilancio delle aziende sanitarie che circolano in questi giorni non possano e non debbano essere scaricati sul personale: la sanità, lo ribadiamo con forza e convinzione, ha bisogno di un piano straordinario di assunzioni, che guardi alla carenza di personale e ai carichi di lavoro ingestibili, nonché alla necessità di garantire servizi e di abbattere liste d’attesa improponibili che minano il diritto alla salute.
Torniamo pertanto a chiedere l’immediata convocazione di un incontro all’assessore alla Salute fine sul tema della stabilizzazione dei precari, professionisti che non possono essere considerati usa e getta.