I numeri sono allarmanti. Gli incidenti stradali in Basilicata sono sensibilmente aumentati anche a causa di una precaria rete infrastrutturale di cui dispone il territorio lucano: la ricerca di Repubblica non lascia spazio a dubbi da questo punto di vista.
Anche il territorio materano deve fare i conti con una serie di opere incompiute, almeno una decina secondo l’Anagrafe diffusa dal Ministero alle infrastrutture, Ad un anno di distanza dall’Accordo che riguarda le infrastrutture stradali ed in particolare il Piano per il Sud firmato tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, la Regione Basilicata e l’Anas i lavori restano fermi. Un’accordo che peraltro rispetto ai 400 milioni di euro complessivi di dotazione, ha destinato solo pochi “spiccioli” alla provincia di Matera e le speranze d ammodernamento delle infrastrutture viarie si sono ridotte ormai al lumicino Gli unici interventi previsti riguardano la progettazione preliminare e definitiva dei nuovi itinerari “Matera-Ferrandina-Pisticci” e “Gioia del Colle–Matera” sul corridoio “Murgia-Pollino”, la messa in sicurezza del 3° stralcio del tratto di collegamento tra le statali Basentana e Sinnica (Pisticci-Tursi). Tanti progetti ma pochi risultati concreti se si considera che siamo ancora alla fase della progettazione sulla Matera-Ferrandina-Pisticci mentre restano fermi i lavori della Bradanica. Eppure il Governo Renzi ha ipotizzato nei giorni scorsi la possibilità di istituire il Ministero per il Mezzogiorno: in realtà con l’articolo 12 della legge di stabilità per il 2015 il governo ha disposto la cancellazione di investimenti nel Mezzogiorno per 3,5 miliardi di euro, tagliando le risorse del Piano di azione coesione. Una regione, in buona sostanza abbandonata al suo triste destino anche se la tecnologia ha già indicato alcune opportunità per ridurre il numero degli incidenti e per garantire maggiore sicurezza sulle strade italiane.
Se la velocità resta probabilmente il nemico numero uno da combattere è opportuno ricordare che la maggior parte delle strade del nostro Paese necessita di un restyling e in proposito l’associazione italiana bitume asfalto strade (Siteb) ha presentato a Matera le tecniche innovative per la costruzione delle strade, con l’opportunità di conoscere le ultime novità sugli asfalti stradali e sul riciclo dei materiali come, per esempio, gli pneumatici.
Cosa fare per rilanciare il comparto? Le ultime innovazioni tecnologiche consentono di aumentare la durabilità dei materiali, quindi delle strade, ottenendo così un risparmio a medio-lungo termine. Le pubbliche amministrazioni competenti dovrebbero farne tesoro e ricordare che con un decreto ministeriale dell’11 aprile 2011 viene disciplinata la gestione dei pneumatici fuori uso (PFU), favorendone il recupero e migliorandone lo smaltimento ai fini di una riduzione dell’impatto ambientale. Per contribuire al trattamento di questi materiali è necessario pagare una eco tassa al momento dell’acquisto di un’auto o di nuovi pneumatici. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito della Tirendo Gmbh, società tedesca da anni sul mercato online per il commercio degli pneumatici. Con l’introduzione dell’eco-tassa il numero di pneumatici smaltiti in maniera impropria è stato notevolmente ridotto e l’azienda ha dato il suo contributo per facilitare lo smaltimento di pneumatici e renderlo più efficiente, con evidenti benefici anche per le strade del nostro Paese.