L’assurda tassa, d’altronde incostituzionale nella sua formulazione, può essere soppressa grazie agli emendamenti dei parlamentari M5S della Commissione Agricoltura che chiedono ai colleghi del PD di passare dalle parole ai fatti, votandoli favorevolmente
Sta destando scompiglio nell’intero settore primario l’introduzione dell’IMU rurale che gli agricoltori dovrebbero onorare il prossimo 16 dicembre. Per il M5S si tratta di una tassaassurda, contraria alla ragione, alla legge ed al buon senso. L’articolo 53 della Costituzione, infatti, dispone che ciascuno contribuisce alla spesa pubblica in base alle proprie capacità contributive, mentre l’IMU in questo caso viene modulata in base all’altitudine dei terreni
“Ho ricevuto l’invito del Consiglio Direttivo dell’Anci Basilicata per discutere sulla nuova esenzione Imu dei terreni agricoli montani” ha dichiarato la deputata del M5S lucana Mirella Liuzzi “ ma il M5Sha già pronti emendamenti alla Legge di Stabilità per risolvere il problema che già i miei colleghi della commissione Agricoltura avevano sollevato ”.
“ Chi possiede un terreno che si estende suuna superficie che per una parte si trova a 280 metri e per qualche centinaia di metri a 283 cosa fa? Può giustamente pensare di trovarsi dinanziall’ennesima assurda legge italiana: verrebbe da dire ‘scherzi a parte’ ma qui, purtroppo è tutto serio – dichiarano i parlamentari M5S della Commissione Agricoltura di Camera e Senato – Per non parlare, poi, della violazione dello Statuto del contribuente che sancisce l’obbligo per le disposizioni tributarie di rispettare precisi termini ai fini dell’efficacia. Uno Statuto che vorremmo elevare al rango di norma costituzionale come previsto da una proposta di legge a prima firma Carla Ruocco (M5S). Questo per dare una leva ai contribuenti così da non essere schiacciati da Governi che tramite decreti legge bypassano i principi dello statuto stesso, come del resto è accaduto col il decreto ministeriale emanato lo scorso 28 novembre. E il Partito Democratico cosa fa in tutto ciò? – continuano iparlamentari M5S – Si limita adannunciare una semplice interrogazione per salvare le apparenze. Il PD in Parlamento interroga il PD che governa: in pratica una farsa ai danni degli agricoltori. Noi presenteremo tre emendamenti alla Legge di Stabilità che è all’esame del Senato e il PD, se non vorrà dimostrarsi incoerente come suo solito, dovrà necessariamente sostenerli. L’IMU sui terreni agricola permane una tassa illogica che serve solamente a fare cassa perché, dopo anni di politiche sconsiderate e volte ad usare le tasche dei contribuenti come bancomat, alla fine a pagare sono sempre gli stessi. Il decreto ministeriale, per giunta – continuano i 5 Stelle – giunge alla fine di un anno fiscale difficile ed è prevedibile che molti comuni non riusciranno a mettersi in pari. Non si tiene conto, inoltre, chediversi comuni italiani si sviluppano anche in senso altimetrico e il rischio è che terreni molto vicini tra loro, ma appartenenti a comuni diversi paghino tasse differenti. Abbiamo cercato di scongiurare questo intervento durante la discussione del decreto sul Bonus Irpef della scorsa estate, ma tutti nostri tentativi sono rimasti inascoltati. Questo sarà un grosso, ulteriore, danno alla piccola agricoltura italiana del quale probabilmente il Governo non si è sufficientemente reso conto. La possibilità per rimediare c’è – concludono i parlamentari M5S della Commissione Agricoltura – ma la responsabilità ora è dei parlamentari del PD”.
Mirella Liuzzi, cittadina portavoce M5S alla Camera
“Dopo le prese di posizione di numerosi sindaci e consigli comunali lucani contro la tassazione dei terreni agricoli dei comuni montani sotto i 601 metri di altitudine attraverso l’applicazione dell’Imu, sinora esentata, è necessario che il Consiglio Regionale attivi una propria iniziativa per contrastare l’ennesima tassa che colpisce il mondo agricolo già duramente provato oltre che dal fisco dalle continue calamità naturali e dalle crisi di mercato”. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio.
“In tema di ricorso alla Corte Costituzionale che ci vede impegnati in queste ore su alcuni aspetti dello Sblocca Italia (art. 38, questione estrazioni petrolifere) anche in questo caso – evidenzia Castelluccio – ci sono aspetti che violano il principio sancito dalla Costituzione sull’annualità del bilancio, oltre che alcune leggi statali. Come è noto dal 1993 i comuni montani, collinari e svantaggiati erano esentati dal pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, invece, con questo decreto rimangono esentati i comuni montani che hanno il Municipio oltre i 600 metri, quelli che sono tra i 280 e i 600 avranno l’esenzione parziale e al di sotto l’esenzione sarà abolita. E’ un modo singolare di legiferare che, tra l’altro – dice il consigliere di Fi – ignora lo statuto del contribuente che impone che le disposizioni tributarie non possono prevedere nuovi adempimenti prima di 60 giorni dalla scadenza e rischia di aggravare in modo drammatico le prospettive di rilancio dell’agricoltura alla quale non gli si dà una mano per andare avanti, ma un calcio per tornare indietro. Siamo incatenati dai vincoli e da qualcuno che non ha la legittimazione democratica a governare l’Italia, cioè i burocrati dell’Ue”.
Nel ricordare che l’on. Cosimo Latronico (Fi) ha annunciato un’interrogazione urgente al ministro competente ed un emendamento al Senato in sede di esame della legge di stabilità, Castelluccio afferma che “per gli agricoltori del Metapontino la tassa ha il sapore di una doppia beffa: come se non bastassero le difficoltà del comparto cui si aggiungono le calamità devastanti ed i rischi di eventi alluvionali, perché le aziende agricole di collina sono quelle più esposte ai rischi di alluvioni e smottamenti”.