Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dalle RSU dell’Ipercoop Matera all’Apulia Supermercati srl, e per conoscenza alle segreterie nazionali dei sindacati di categoria di FILCAMS, FISASCAT, UILTUCS con cui si contesta la scelta dell’azienda di avviare la procedura di mobilità per 39 dipendenti in servizio presso il centro commerciale del borgo Venusio.
Oggetto: avvio procedura di mobilità ai sensi art 4 e 24 L 223/91 per 39 dipendenti Ipercoop Matera.
Con la presente le scriventi RSU dell’Ipercoop di Matera vogliono evidenziare quanto segue.
Premesso che
A luglio 2009 la società in indirizzo ha acquistato dal gruppo Carrefour Italia il Punto Vendita di Materainsieme a quelli di Bari e Brindisi;
– che a fine luglio 2009 è stato sottoscritto un accordo quadro con i Segretari Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs che delineava le linee di indirizzo per conformare le tre strutture al proprio sistema organizzativo e prevedendo CIGS, Formazione e Mobilità volontaria;-
– che in novembre 2010, dopo inutili sforzi da parte delle organizzazioni sindacali per cercare di sottoscrivere accordi territoriali, Apulia Supermercati srl ha avviato un procedura di mobilità interregionale dichiarando per l’Ipermercato di Matera 73 esuberi tra i dipendenti con livello superiore al IV e con contratti superiore alle 1250 ore annue;
– che esperiti i tentativi di consultazione sindacali territoriali senza raggiungere alcuna intesa, la situazione è stata definita al Ministero del Lavoro e in data 2 febbraio 2010 si è sottoscritto un Accordo che prevedeva CIGS a rotazione o a riduzione oraria, Mobilità volontaria incentivata per gli stessi lavoratori dichiarati in esubero e Formazione per la generalità del personale fino al 29 febbraio 2012;
– che nel corso del biennio sono stati effettuate sia la CIGS sia la Formazione e ben 27 persone hanno volontariamente aderito alla Mobilità incentivata;
– che l’organico si è ridotto da 135 unità del 2009 a 105 nel 2012;
– che da 73 unità in esubero dal 2009, le restanti 46 hanno aderito nella buona maggioranza alla modalità prevista nel succitato accordo ministeriale trasformando il proprio contratto di lavoro nel Part Time di tipo modulare annuo;
-che gli altri dipendenti, anche se non previsti nell’esubero di febbraio 2009, hanno comunque offerto massima flessibilità e disponibilità al lavoro domenicale, in deroga ai rispettivi contratti Part Time orizzontali;
– che molti degli stessi, volontariamente hanno poi trasformato anch’essi il proprio contratto da Part Time orizzontale a Part Time modulare secondo quanto richiesto dal modello organizzativo COOP Lower Cost
Tutto ciò premesso
le scriventi non riescono a comprendere la reale motivazione di un’ulteriore richiesta di avvio di mobilità ex L 223/91, dichiarando esuberi proprio le ultime 39 persone, in parte non coinvolte nella prima procedura di mobilità ed in parte formate per il nuovo modello organizzativo, che non hanno volontariamente trasformato il proprio contratto in PT modulare. Questo tipo di contratto atipico prevede settimane a zero ore e settimane con una media di 24 ore ( da 12 a 38 ore a discrezione aziendale), con conseguente incostanza di stipendio, assegni familiari e contributi pensionistici.
Inoltre, occorre ricordare , che, di fatto, l’azienda non ha richiesto ufficialmente a nessuno di questi dipendenti, dichiarati oggi in esubero, di cambiare il proprio contratto per esigenze organizzative aziendali, dando loro la possibilità di concordare condizioni diverse, così come prevede la legge sul lavoro Part Time.
E non dimentichiamo che, tra questi, ci sono 30 donne, di cui 2 addirittura in maternità e 2 appartenenti a categorie protette.
Tra le motivazioni dichiarate nel testo di avvio procedura di mobilità, risulta che i contratti di questi dipendenti non prevedono la domenica come orario ordinario e quindi risultano incompatibili con l’organizzazione del lavoro di Coop estense.
Si deduce quindi che il lavoro domenicale è ritenuto talmente indispensabile che un contratto che non lo prevede in ordinario è serio motivo per considerare i lavoratori in esubero? L’Ipercoop di Matera è aperta 7 giorni su sette!!!
Ci si è ricordati che queste lavoratrici e questi lavoratori hanno ugualmente e sempre lavorato di domenica in questi 2 anni, effettuando anche doppi turni? Che hanno sempre offerto massima disponibilità alla flessibilità oraria senza che nessuno di loro abbia voluto e/o potuto rispettare il proprio orario contrattuale così come prevede la legge sul Part Time?
Il loro sacrificio personale e familiare ha consentito un incasso che, altrimenti, sarebbe stato,data la crisi economica, ancora inferiore. Come è possibile parlare di esuberi?! Infatti,se in quelle giornate lavorate con grande flessibilità dal personale oggi dichiarato in eccedenza, si fosse avuta un’errata pianificazione annuale delle ore lavorative per settimana,come avviene nel contratto modulare, (è indubbia e comprensibile la difficoltà di prevedere i flussi della clientela e le condizioni climatiche!!!) certamente i risultati economici sarebbero stati ancora più deludenti.
Non è ravvisabile nesso di causalità tra i part-time cosi’ gestiti e le mancate vendite che Coop estense vuole addebitare ai contratti dei dipendenti in esubero.
Occorre, inoltre, puntualizzare, che al momento dell’acquisizione da Carrefour, l’Ipermercato di Matera non aveva mai avuto problemi di carattere economico, anzi era l’unico a non aver mai utilizzato ammortizzatori sociali. Oggi la situazione è addirittura inversa.
Probabilmente, la carenza di ore lavorate, causata dalla CIGS richiesta da Apulia Supermercati, in questi due anni, si è rilevata controproducente,perché, prescindendo dalla conoscenza delle esigenze dei consumatori del territorio, ha affossato le vendite e la stessa immagine del punto vendita!
Chiediamo quindi all’azienda di rivedere le proprie posizioni e di trovare insieme alle OO.SS. soluzioni alternative per salvaguardare i livelli occupazionali ed evitare un ulteriore depauperamento del nostro territorio.
RSU IPERCOOP MATERA